Regione Tostano: una donna è presidente dell'Assemblea

Regione Tostano: una donna è presidente dell'Assemblea Sarà in carica per la prima volta in Italia Regione Tostano: una donna è presidente dell'Assemblea Si chiama Loretta Montemaggi, 45 anni, sposata, comunista - A Reggio Calabria, un "fronte laico" ha nominato presidente un socialista (nei prossimi giorni si discuterà il problema della giunta) - Bologna: è stato riconfermato il socialista Armaroli (Dal nostro corrispondente) Firenze, 21 luglio. (e.b.) Il Consiglio regionale toscano si è riunito oggi, per la prima volta, dopo le elezioni del 15 giugno, per eleggere il presidente dell'assemblea. In base agli accordi tra consiglieri e relativi partiti, è stata eletta presidente la comunista Loretta Montemaggi. Sono stati eletti anche i due vicepresidenti, uno socialista e uno democristiano. Loretta Montemaggi, 45 anni, sposata e con una figlia di 19 anni, è la prima donna in Italia ad essere eletta alla carica di presidente di un Consiglio regionale. Iscritta al partito comunista dal 1944, è stata consigliere al Comune di Firenze negli anni delle amministrazioni La Pira e, dal 1964 al 1970, consigliere provinciale. In quel periodo ha ricoperto gli incarichi di assessore alla Pubblica Istruzione e all'Assistenza. Nel 1970 fu eletta consigliere regionale nella circoscrizione di Firenze ed è stata presidente della Commissione Sanità, dimostrando una notevole competenza nei problemi sanitari e una spiccata personalità. Il nome della Montemaggi è emerso dall'intesa fra i consiglieri toscani. Il vicepresidente socialista è Fidia Arata, che ricopriva questa carica anche nella prima legislatura. Per la de, è stato eletto Enzo Pezzati, già presidente dell'Arcispedale fiorentino di Santa Maria Nuova e responsabile regionale del settore sanitario. Sempre d'intesa fra i partiti, l'ufficio di presidenza è stato completato con l'elezione di due segretari: Fausto Marchetti, per il pei, e Tommaso Bisagno, per la de. Il Consiglio toscano tornerà a riunirsi il 28 luglio per eleggere il presidente e la giunta regionale in base agli accordi raggiunti fra il pei e il psi. E' previsto che alla carica di presidente sarà confermato il socialista avvocato Lelio Lagorio. La votazione ha dato il seguente risultato: presenti i 50 consiglieri eletti; hanno votato a favore della Montemaggi 29 consiglieri (24 pei, 4 psi, 1 pdup). Le schede bianche sono state 21 (de 15, psdi 2, pri 1, msi 2, e pei 1, il voto cioèdella Montemaggi). Appena eletto il presidente ha pronunciato un breve discorso di saluto. Reggio Calabria. 21 luglio. (e. I.) Il socialista Consalvo Aragona, 59 anni, medico di Cosenza, è stato eletto oggi presidente del consiglio regio¬ nale della Calabria. A suo favore ha votato il «fronte laico», comprendente pei, psi, psdi, pri e pdup: il tutto 20 voti su 40 consiglieri. La de, forte di 17 consiglieri, ha votato, dopo aver chiesto invano un rinvio della seduta di alcuni giorni, scheda bianca non avendo accettato la tesi socialista, repubblicana e socialdemocratica di consultare il pei nelle trattative per la formazione della giunta. Vice-presidenti sono stati eletti il comunista Martorelli e il democristiano Mascaro; segretari il socialdemocratico Bruno e il de Laganà. Va sottolineato il fatto che il presidente, i due vice presidenti e un segretario sono cosentini, inoltre il «fronte laico» è apparso oggi compatto e deciso a dare battaglia ai democristiani, confermando anche attraverso i suoi responsabili politici la volontà di portare avanti una iniziativa comune in Calabria anche a livello comunale e provinciale. La seduta del consiglio è stata presieduta dal democristiano Ligati, primo eletto con oltre 30 mila voti di preferenza alle regionali del 15 giugno. Sia Ligato sia il presidente Aragona nei loro interventi hanno ricordato gli impegni gravi e urgenti che assillano la Regione Calabria per la soluzione dei problemi a favore delle popolazioni calabresi. Nei prossimi giorni sono previsti incontri per la elezione della giunta (la precedente era formata da democristiani, socialisti e socialdemocratici). Bologna, 21 luglio. (g. n.) Silvano Armaroli (psi) è stato riconfermato oggi presidente del consiglio regionale dell'Emilia - Romagna dopo che già aveva rivestito tale carica per l'intera durata della precedente legislatura. Compongono inoltre l'ufficio di presidenza i vicepresidenti Giuseppe Ferrari (pei) e Fernando Felicori (de); mentre a segretari sono stati eletti: Giannetto Magnanini (pei), Secondo Bini (pri) e Peppino Forcione (psdi). Su tali nomi sono confluite le preferenze del pei, psi, de, psdi, pri e pli. La nomina di Armaroli è avvenuta con 47 voti sui 50 consiglieri eletti. Mancava oggi il comunista La Forgia, non ha partecipato al voto il rappresentante missino Mazzanti e, ovviamente, si è astenuto Armaroli. Appoggiando l'elezione del candidato socialista alla presidenza e comunque dei rappresentanti delle forze di maggioranza all'ufficio di presidenza, il solo consigliere del pdup, Coniglio, si è detto contrario ai candidati di minoranza (Felicori, Bini e Forcione), insistendo sul «carattere politico della votazione e non su quello garantista degli uffici eletti». Il fatto più significativo dell'odierna seduta è stato l'annuncio ufficiale dato dal capogruppo socialista Renzo Santini, in sede di dichiarazione di voto, dell'ingresso del psi nella giunta. In base ai risultati delle ultime elezioni il pei, con i 26 seggi conquistati, ha avuto la maggioranza assoluta. I due partiti, come è stato precisato nella «dichiarazione politica programmatica dei comitati regionali del pei e del psi per il governo regionale delle autonomie locali dell'Emilia ■ Romagna — letta a chiusura di seduta dal consigliere comunista Cavina —, ritengono necessario superare divisioni preconcette e favorire in particolare l'incontro e l'Intesa tra tutte le forze democratiche e antifasciste: al fine di consolidare le istituzioni democratiche ed avviare un vasto processo di risanamento politico e morale della società italiana». Su tale dichiarazione domani si procederà alla discussione generale e quindi vi sarà l'elezione della giunta regionale e del suo presidente.