Borsa: la Banca d'Italia fa evitare il "precipizio di Renato Cantoni

Borsa: la Banca d'Italia fa evitare il "precipizio L'indice generale ha perso il 3,26 per cento Borsa: la Banca d'Italia fa evitare il "precipizio Nel mese borsistico di luglio i il mercato ha subito nuove scn sibili fleisioni (—7,1 per cento) che hanno più volte portato l'indice a un minimo per l'anno in corso e alla fine, con 46,25, a un limite che non si ripeteva più dall'autunno del 1958. L'ultima settimana è stata decisamente deludente. Dopo un modesto recupero lunedi, per tre riunioni eonseculive i venditori hanno decisamente prevalso e, se non vi fossero stati i continui e copiosi interventi della Banca d'Italia, si sarebbero certamente verificate rotture drammatiche dei prezzi con profonde conseguenze economico-finanziarie e gravi danni per tutto il Paese. Più equilibrata l'ultima seduta. Mai la Borsa è stata in questo dopoguerra tanto vicina al precipizio e non deve perciò stupire con quale ansietà gli operatori e gli investitori seguano ora per ora gli avvenimenti. 11 traguardo delle scadenze tecniche (giovedì si è avuta la risposta premi e venerdì sono stati stipulati i riporti a fine agosto) era atteso con impazienza ed era considerato un elemento decisivo per valutare l'importanza del crollo del 17 giugno, quando si erano conosciuti i risultati delle elezioni amministrative. Allora si era parlato di una negativa coincidenza tecnica che aveva compreso in una sola riunione i riflessi di un inaspettato risultato elettorale e i riporti che dovevano essere stipulati proprio quella mattina. Le previsioni per la fine di luglio erano nettamente distinte. Da una parte vi erano gli ottimisti che prevedevano una serie di ricoperture, soprattutto per contratti a premio ancora aperti che avrebbero permesso alla quota di rimbalzare sensibilmente; dall'altra i pessinvsti ritenevano che gli effetti dei erolli di giugno e degli ulteriori ribassi delle prime settimane di luglio avrebbero provocato una serie di liquidazioni forzate o. quanto meno, di alleggerimenti di posizioni di antica data a eorto di scarti di garanzia. Ali;, luce dei fatti han- no avuto ragione questi ultimi. Alcuni grossi speculatori, non potendo realizzare titoli a scarso flottante per non compromettere con gravi ribassi la loro situazione, hanno pensato di riequilibrarla vendendo allo scoperto consistenti partite di azioni a grande mercato che erano comprese nella rosa dei titoli difesi dalla Banca d'Italia. Si è trattato soprattutto di Assicurazioni Generali e di Montedison. Il colpo di grazia al mercato l'hanno dato però le Immobiliare Roma che, copiosamente realizzate, sono scese sotto quota 200 fra li costernazione dei risparmiatori. L'indice ha perduto il 3,26 per cento passando da 47,81 di venerdì 11 a 46,25 del 18 luglio. La seduta più cedente è stata quella di mercoledì (—1,78 per cento) ma s; può dire che in ogni riunione vi sono stati ribassi clamorosi di singoli valori. Particolarmente colpiti sono stati i titoli dei gruppi Montedison e Ifi mentre quelli facenti capo al Banco Ambrosiano-La Centrale e alla famiglia Bonomi-Bolchini hanno tenuto meglio. Il lavoro è andato aumentando verso la fine dell'ottava, concentrato come al solito su Assicurazioni Generali, Montedison, Immobiliari Roma, Ras, La Centrale, Interbanca. Lunedì avrà inizio il nuovo ciclo borsistico e saranno staccate alcune cedole che potranno sensibilmente influire sulle quotazioni dei valori direttamente interessati, come la Finsider. Nel comparto del reddito fisso l'attività è andata calando con qualche modesto riflesso sui corsi. Meno trattate anche le nuove emissioni. Renato Cantoni

Persone citate: Bonomi-bolchini

Luoghi citati: Roma