Una legge che sopprima 50 mila enti inutili e crei un'assistenza efficace

Una legge che sopprima 50 mila enti inutili e crei un'assistenza efficace Una legge che sopprima 50 mila enti inutili e crei un'assistenza efficace La chiede un comitato di 17 associazioni che a settembre aprirà la raccolta delle 50 mila firme necessarie per portare la proposta davanti al Parlamento Un comitato torinese — vi aderì- scono diciassette associazioni che sì occupano di servizi sociali in modo non tradizionale e burocra- tico — ha preparato una proposta di legge di iniziativa popolare per la quale, a settembre, comincerà in tutta Italia la raccolta di 50 mila firme, necessarie come vuole la Costituzione all'inizio dell'iter parlamentare. Nella sede delle Acli, ieri mattina rappresentanti del comitato (Cervetto, Santanera, Prina, appoggiati dalle on. Magnani Noya e Casapieri e dal consigliere comunale Mancini) hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare quali contatti già sono stati presi a livello parlamentare e ministeriale. Sono state prean- nunciate le iniziative che ci si aspettano da Regione, Comune e Provincia sul problema del disa- dattamento sociale e della droga, in un quadro che superi ogni for- ma di emarginazione e reimposti te iniziative politiche sociali. La legge di iniziativa popolare ha per obiettivo «l'eliminazione dello spreco annuo di 1500 miliar di; di ogni forma di segregazione e di emarginazione, in particolare nel confronti di 346 mila anziani, minori e handicappati rinchiusi in istituti. La soppressione dei 50.000 enti, organi e uffici di assistenza, carrozzoni scoordinati e antifunzionali, il trasferimento di tutte le competenze alle Regioni con fa successiva istituzione delle unità focali dei serrisi, gestite | dai Comuni e loro consorzi, alle I | quali partecipino le forze sinda- ; cali e sociali; la creazione di ser- j j vizi alternativi aperti a tutti e 1 | l'utilizzazione a fini sociali dei i patrimoni degli enti assistenziali». : Il comitato torinese ha in animo di creare, attorno alla propria ! iniziativa, un movimento di opi-1 nione talmente allargato a livello di collettività, da «costringere» deputati e senatori ad agire senza più impacci e ritardi per la mora- lizzazione e un concreto riordina- mento del settore. Interessante il dibattito, seguito ' alla conferenza stampa, sul prò- blema dei drogati. Il comitato to- rinese non è per una liberalizza- i zione delle cosiddette droghe leg-1 I gere, ma per una depenalizzazione i che finalmente «dica chiaro e fon-1 \do come non sia possibile mettere \ saffo stesso piano spacciatori e consumatori». Il discorso a que- sto punto si è allargato alle gros- ' | se responsabilità della classe me- j | dlca, Per la «prescrizione facile» : I di anfetamine («Oggi si parla fan- [ io di morti per eroina — ha detto | Mancin — ma quanti sono i gio- vani che in realtà si uccidono \iniettandosi droghe che comprano j in farmacia, con regolare ricet- J ta?»). ] Anche l'industria farmaceutica, I «cfte trae enorme profitti dalla | produzione di psicofarmaci», èlstata messa sotto accusa. « Con la i I sua libertà di investire miliardi ' ! nelle campagne propagandistiche \ per certi tipi di tarmaci — è stato detto — getta sul mercato, alla portata di tutti, sostanze nocive e alienanti che costituiscono il pri mo passo verso un successivo ri corso alle droghe più pericolose».

Persone citate: Cervetto, Magnani Noya, Mancin, Mancini, Prina, Santanera

Luoghi citati: Italia