Due arrestiper la giovane the voleva gettarsi nel Po

Due arrestiper la giovane the voleva gettarsi nel Po Storia spietata nel mondo del vizio Due arrestiper la giovane the voleva gettarsi nel Po Ha raccontato : "Malata, mi hanno costretta a tornare sul marciapiede - Il medico mi aveva detto di smetterla con quella vita" Ancora un dramma nel mondo della prostituzione. Una ragazza di 10 anni, Rosa Mar li'tta, Alpignano, via Provana 8, ha tentato di uccidersi. E' stata salvata da un vigile urbano che l'ha bloccata mentre scavalcava il parapetto del ponte di corso Vittorio: « Voglio morire, sono malata, non resisto più », urlava. L'inchiesta della polizia lia rivelato, dietro questo episodio, una storia dura e i spietata: la ragazza ha Infranto, nello stato di choc In cui si trovava, il muro di omertà che copre queste vicende. Dopo il racconto che ha fatto al dott. Fersini, capo della imoI bile» e al brig. Marozzo, due per! sone sono finite in carcere per induzione, favoreggiamento e sfruti tamento della prostituzione: Anna ' Maria Pagano, 30 anni, pettlnatriì ce, vìa Mazzini 34 e Piero Doglio, i 24 anni, Leinì, via Mirocco 6. Una terza persona è ricercata. Rosa era scappata di casa nel dicembre del '74 per andare a vivere con Michele Pagano, 19 anni, Settimo, via Ariosto. Ma due mesi dopo il giovane la affida alle «cure» della cugina, Anna Maria Pagano che le fa subito capire che cosa si attende da lei: «Devi cercarti un lavoro, ci sono molte possibilità, set bella ». Rosa non capisce, pensa a qualche posto di commessa, ma i due cugini si mettono a ridere e le dicono brutalmente che si guadagna molto di più con un altro mestiere. E poiché lei rifiuta, passano alle maniere forti: « Mi hanno tenuta segregata in una camera buia per una settimana, a pane, acqua e botte. Come potevo resistere? ». Finisce per cedere: di giorno a Stuplnigi, di notte in corso Massimo d'Azeglio: «Riuscivo a fare quaranta, cinquanta mila lire al giorno. Ma con un lavoro bestiale, senza un'ora di tregua. Avevo sempre un mastino che mi sorvegliava ». E' Piero Doglio, che ha anche l'incarico di riscuotere il denaro: metà a lui, 11 resto alla pettinatrice per le spese di «alloggio». Rosa sembra ormai rassegnata a questa vita, ma un giorno scopre che è malata. Il medico le dice che è grave, che deve smetterla con quella vita sfibrante, fino alle ore piccole sotto i lampioni, poche ore di sonno e poi ricominciare: «Altrimenti puoi finire molto male ». Ma Rosa non ottiene pietà: quando racconta ai suol sfruttatori quel che dice il medico, si sente rispondere: «Storie. Basterà un buon ricostituente». E, poiché vuol tornare a casa dei genitori, l'unico ricostituente che ottiene sono altre botte e altri giorni a pane e acqua. Finché si rassegna di nuovo al marciapiede. L'altro giorno scatta in lei la molla della ribellione. A costo di uccidersi. Verso mezzogiorno raggiunge il ponte sul Po e tenta di buttarsi. Ma un vigile l'afferra per i capelli, e finisce in questura con la sua cupa vicenda. Rosa Mariella ha fatto arrestare Anna Maria Pagano

Persone citate: Anna Maria, Anna Maria Pagano, Fersini, Marozzo, Mazzini, Michele Pagano, Piero Doglio