Lisbona a un passo dalla guerra civile di Sandro Viola

Lisbona a un passo dalla guerra civile Portogallo in un vuoto di potere Lisbona a un passo dalla guerra civile In un appello, il pc esorta «le masse popolari» a scendere in piazza e bloccare la manifestazione organizzata per oggi dal ps: il tono preannuncia uno scontro decisivo Barricate a Oporto, assaltate due sedi comuniste - Prova di forza tra i militari? (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, 18 luglio. Un comunicalo del partito comunista distribuito oggi pomeriggio, in tutta la città, da decine di attivisti, ha finito col drammatizzare una situazione che già negli ultimi giorni s'era andata facendo molto tesa. « La reazione — dice il comunicato — non passerà. La manifestazione che i dirigenti del partito socialista hanno organizzato per domani, nel corso della quale intendono far convergere su Lisbona, da ogni parte del Paese, i loro seguaci, è una manovra controrivoluzionaria. Il suo fine è la formazione di un governo dì destra che annulli le conquiste popolari raggiunte dal 25 aprile. E' perciò necessario che i lavoratori, la gioventù, le masse popolari e tutti i rivoluzionari si uniscano per alzare una barriera e fermare il passo della reazione ». In un clima confuso, percorso da voci contradditorie ma sempre allarmanti (data stamane alla radio, la notizi che le truppe sono in stato d'« allarme rigoroso » era stata smentita da fonti militari ma è poi ricomparsa sui giornali del pomeriggio), il tono dell'appello comunista suona come il preannuncio di uno scontro decisivo tra le masse del pcp e i socialisti di Soares. E' vero, nella vicenda del Portogallo postfascista c'è un dato preciso, | ed è che questa è stata sino ad oggi la rivoluzione meno cruenta della storia: tre o quattro morti, una trentina di feriti. Ma il « caso portoghese » ha perduto, strada facendo, molti dei suoi connotati originali. Le caratteristiche che ne facevano appunto un « caso ». E tra stasera e domani, esso rischia di perdere anche il suo carattere incruento. Già il comizio di Soares stasera ad Oporto potrebbe sfociare in gravi tumulti. L'Intersindacal (la confederazione unica dei sindacati di osservanza comunista) ha infatti chiesto agli operai di lasciare il lavoro alle cinque del pomeriggio, per organizzare la vigilanza ed impedire «in tutti imodi» l'entrata in città dei «controrivoluzionari» (cioè agli aderenti al partito socialista), così da far fallire «la manovra delle forze reazionarie al soldo del grande capitale». Secondo notizie che giungo- no mentre scriviamo, gli atti-1 visti dell'Intersindacal avreb- j bero già bloccato il grande | ponte sul Douro (uno dei | punti di accesso alla città) ' pnendovi automobili e ca-imion di traverso. . D'altra parte, le elezioni per la Costituente avevano mo- ! strato che Oporto e la sua zo- j no. — l'Alto Douro hanno una | schiacciante maggioranza i «moderata»: ieri sera un co- ! mizio del ppd aveva raccolto ! più di ventimila persone, e la : manifestazione socialista di SSL'ffiffi che più massiccia, cosi, e air-, ficile che la folla del simpatia- zanti del ps (galvanizzata, fra l'oitrr, Hoiia ™«mOT nei =nn 1 altro, dalla presenza del suo | presenza leader) si faccia fermare dai blocchi stradali dei comunisti e dalla contromanifestazione indetta dai sindacati. Ma quali forme e intensità potrà assumere la cònfrontazione? Stamane, in un loro comunicato, i socialisti avevano chiesto alle forze armate di «far rispettare la legge» e dunque di proteggere i loro comizi. Ma i militari, in questi casi, hanno mostrato d'essere restii ad intervenire. Nelle prime ore di oggi, in due paesi del Portogallo centrale — Lourinha e Cadaval — sono state assaltate e devastate le sedi del partito comunista. Così com'era accaduto lunedì a Rio Major, i soldati sono giunti con abbondante ritardo e non hanno operato alcun arresto. D'altra parte, le esitazioni — o il calcolo — non sono soltanto dei comandi locali. Il Consiglio della rivoluzione e il primo ministro non hnano pronunciato una parola né preso una qualsiasi misura dinanzi alla minaccia che stasera a Oporto e domani a Lisbona si accendano i primi fuochi di una guerra civile. Stamane c'è stato soltanto — a quanto riferisce la stampa — una riunione al Copcon tra il generale De Carvalho e i suoi ufficiali, ma si ignora se sia stata decisa una qualche iniziativa per evitare lo scontro tra socialisti e comunisti. In questo quadro, la vaga dichiarazione fatta ai giornalisti dal ministro dell'informazione, comandante Jesuino (secondo la quale l'esercito rimuoverà le barricate che venisser aolzate nelle strade), ha un senso relativo e forse | non ne ha nessuno. L'impressione, stasera, è che sia proprio questa inerzia del potere militare (dietro la quale cissono le divisioni delle Mfa, il disordine e l'iudisciplina della maggior parte delle unità) ad aver accelerato la spaccatura del corpo sociale, creando le condizioni per una pericolosa cònfrontazione tra issocialisti — con alle spalle i settori moderati — e i comunisti. E' come se tanto Soares quanto Cunhal avessero compreso che si tratta, in questo momento, di mostrare la propria forza, l'ampiezza del seguito di cui godono i due partiti, con lo scopo sostanziale di costringere l'Mfa a sceglie- re una delle due parti, e co-munaiiP di nrecioitarp lo SdotoftraTcoSi in cui è diviso il movimento mi- i litare i Nella più lucida analisi del i ,.„„™„ Xi,„ „(.„..„ | regime che sia stata tentata 1 dal suo interno, due intellet j tuali di sinistra che facevano | parte dell'ultimo governo ( il | ministro dell'Industria Crai ' vinho e il sottosegretario iSampaio) hanno delineato . tutta la fragilità e la contrad- dittorietà della situazione po ! litica. j „jn assenza d'un rafforza | mento dell'autorità dello Sta i to, dicono Craivinho e Sam ! pai0 in un documento conse- i ! gnato ieri al primo ministro, I : avremo l'anarchia e il suici aio della rivoluzioni. La con- SfÌtìBe T8 ^ , paese e IMfa non ne e immu-1 ne. La molteplicità dei centri ! dj potere le contraddizione 7 ,. ..' . | tra gli atteggiamenti degli or- \ goni centrali hanno portatei. ad un impasse in cui tutto è > incerto, vulnerabile, transito. | rio. Dove il potere reale? Nel-1 I assemblea dell'Mfa. nel Con- \ siglio della rivoluzione, nel Copcon, nel governo, nella ì quinta divisione, nella struttura sindacale? La sola cosa certa è il populismo. Il processo politico attuale rischia così una crisi tanto profonda che. ad un certo punto, esso potrebbe portare a soluzioni autoritarie e burocratiche magari ammantate dal pretesto dell' "inevitabilità storica"». Parlando da posizioni marxiste, Craivinho e Sampaio vedono nella rissa tra i partiti della sinistra storica uno dei j motivi più profondi del falli-1mento delle speranze che erano nate col crollo del fascismo. Essi attaccano il ps per il suo ruolo «centrista», ed il pc per la burocraticità dei metodi e l'ossessione del potere. E il tutto, in queste ore gravi, sembra una specie di «de profundis» del «Caso portoghese». Sandro Viola

Persone citate: Cunhal, De Carvalho, Sampaio, Soares