Passi incoraggianti per il rilancio Cee di Renato Proni

Passi incoraggianti per il rilancio Cee Concluso il "vertice,, di Bruxelles Passi incoraggianti per il rilancio Cee Aiuti al Portogallo soltanto se la democrazia sarà garantita (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 17 luglio. Il Consiglio europeo — che ha concluso i suoi lavori con alcune ore di anticipo sul previsto — ha trovato una posizione equilibrata sull'assistenza finanziaria della Comunità al Portogallo. La Cee, come ha riaffermato il presidente Aldo Moro nella sua conferenza stampa, è ancora disponibile al dialogo con Lisbona in vista di una più stretta collaborazione economica e finanziaria, ma i nove Paesi, in armonia con la politica condotta finora e con la loro tradizione storica, possono soltanto appoggiare una democrazia di carattere pluralistico. Ciò significa che la Comunità non aiuterà il Portogallo fino a che non si verificheranno a Lisbona i sintomi («per ora inesistenti», ha detto il cancelliere tedesco Helmut Schimdt) di una evoluzione democratica delle istituzioni. L'atteggiamento della Comunità rappresenta, secondo i primi commenti, un'affermazione politica significativa. La Cee aiuta altri Paesi extraeuropei con regimi non propriamente democratici, ma ora elabora, o rafforza perché l'aveva già applicata nei confronti della Grecia dei colonnelli, la teoria della democrazia pluralistica come base e addirittura come condizione per lo sviluppo dei suoi rapporti commerciali e finanziari con le Nazioni del Continente europeo. Questa importante enunciazione di principio è stata voluta soprattutto dal presidente francese Giscard d'Estaing, che è stato il più ostile fra i capi di governo all'aiuto finanziario al Portogallo, previsto a suo tempo nel- l'ordine di alcune centinaia ai milioni di dollari Il dialogo con il Portogallo, naturalmente, non sarà interrotto. Il ministro degli Esteri portoghese, Melo Antunes, si incontrerà domani a Roma con il ministro Mariano Rumor, in qualità di presidente di turno del Consiglio della Cee, per discutere i rapporti con la Comunità. Antunes verrà poi a Bruxelles il 22 luglio per rivedere la situazione con il Consiglio dei ministri della Cee. A Bruxelles, stasera, pur non contestando la coerenza della dichiarazione sul Portogallo, ci si chiede come Lisbona potrà accogliere le condizioni della Comunità. Il Consiglio europeo ha anche messo in moto una serie di iniziative che potranno rivelarsi positive nei prossimi mesi e in questo senso le riunioni sono state fruttuose. Stamattina Moro e il presidente della commissione Ortoli hanno ricevuto la delegazione della Confederazione dei sindacati europei (che rappresenta trentasette milioni di lavoratori) per discutere della crisi economica, della necessità di un'azione sociale a favore dei lavoratori e soprattutto del rilancio delle attività produttive. Il Consiglio europeo si è dichiarato favorevole alla convocazione di una conferenza tripartita (forse in autunno) tra gli organismi della Cee, i sindacati e gli imprenditori. Moro ha anche annunciato che la Germania, la Francia e l'Italia, in armonia con gli altri Paesi comunitari, rilanceranno l'economia, nei limiti delle possibilità, e che i problemi connessi alla ripresa verranno discussi in tutte le sedi internazionali con glStati Uniti ed il GiapponeL'azione anti-crisi è urgente e la Comunità, dopo questo Consiglio, appare impegnata ad adottare le prime misure «selettive» entro le prossime settimane. Su richiesta di Giscard d'Estaing, particolare attenzione verrà data dai ministri finanziari alla creazione di un sistema monetario mondiale stabile e alle questioni della cooperazione sempre più stretta fra le monete comunitarie mediante la fluttuazione concertata del sistema dei cambi europeo («serpente»). La presidenza italiana ha condotto con accortezza questo Consiglio. Moro e Rumor, assistiti dagli ambasciatori Manzini e Bombassei, hanno tenuto aperto un dialogo su tutte le questioni interne, istituzionali ed internazionali. Naturalmente, non era possibile raggiungere un accordo dettagliato su intricati problemi come l'energia e le materie prime, anche perché il tempo a disposizione è stato ridotto. Sull'energia, però, il Consiglio è favorevole ad una riunione preparatoria fra fine agosto e l'inizio di settembre, in attesa della conferenza a livello ministeriale. Al prossimo Consiglio europeo (probabilmente a Roma in novembre) la posizione co¬ mune della Cee dovrebbe essere ben delineata. Per le materie prime, le istituzioni comunitarie sono state invitate a trovare un atteggiamento coerente in vista della settima sessione speciale dell'Orni. Moro ha dichiarato inoltre che firmerà l'accordo conclusivo della conferenza sulla sicurezza e sulla cooperazione in Europa come presidente della Comunità. Non va trascurato, infine, che per la prima volta è stato sbloccato l'iter dell'accordo per le elezioni del Parlamento europeo a suffragio diretto (che dovrebbe avvenire entro il 1978) con l'incarico ai ministri degli Esteri di studiarne le modalità e di presentare un rapporto al prossimo vertice. Gli scopi di questo Consiglio erano limitati: riaprire il discorso sul progresso istituzionale della Comunità e trovare un'intesa sull'azione anti-crisi. Non si può dire che siano stati raggiunti completamente, ma è percettibile un impegno più chiaro per progredire. Renato Proni