Il racconto dal cosmo di Paolo Garimberti

Il racconto dal cosmo Il racconto dal cosmo j della i (Dal nostro corrispondente) Mosca, 17 luglio. Alcune centinaia di giornalisti si erano riuniti stasera al centro stampa dell'albergo Inturist (gli accreditati sono oltre seicento) per assistere all'aggancio tra la Soyuz e l'Apollo, in un'atmosfera da picnic con birra cecoslovacca e panini al caviale rosso serviti da camerieri sudati e affranti dal superlavoro. Tre televisoi ri a colori erano in funzione: uno collegato permanente1 mente con il centro sovietico di direzione del volo, a Kaliningrad, un secondo con Houston e un terzo con il primo canale della televisione sovietica. Una serie d'altoparlanti diffondeva, a tutto volume, il dialogo tra la Soyuz e il centro di Kaliningrad. Alle 19 ora di Mosca (le 10 in Italia), la televisione sovietica ha interrotto i normali programmi per annunciare che «tra pochi minuti assisteremo all'aggancio tra la Soyuz e l'Apollo, che avverrà nel cielo dell'Europa, sopra lo stesso punto dove le truppe sovietiche e americane s'incontrarono nell'anno vittorioso 1945» (il paragone tra l'incontro sull'Elba, 30 anni fa, e il docking tra le due astronavi è diventato una costante retorica novietica). Il la - ¬ i i i o i i a e e , a . s o e r . n l , r Soyuz e il centro di direzione del volo, che era stato continuo e intenso fino alle 18,45, si era rarefatto a mano a mano che s'avvicinava il momento dell'aggancio, ed ora era cessato del tutto. Quando la sagoma della Soyuz è apparsa sul teleschermo, inquadrata in un fascio di luce biancastra, anche sul centro stampa è sceso il silenzio più completo. Immagini di volti tesi, emozionati ci venivano lanciate dai due televisori collegati con i centri di controllo a terra. Ma quando le due astronavi si sono saldate, con un rollio quasi impercettibile, la tensione s'è dissolta in un applauso. A Kaliningrad, i tecnici sovietici sono balzati in piedi davanti ai loro banchi pieni di monitors e di strumenti di controllo. Solo Aleksej Eliseev, il cosmonauta che in quest'occasione funge da direttore del volo, è rimasto seduto, impassibile, continuando a prendere appunti. Il contatto radio con la Soyuz è ripreso pochi minuti dopo. «L'operazione d'aggancio è stata eseguita completamente», ha detto Soyuz-1 (così in gergo è indicato il comandante dell'astronave sovietica Aleksej Leonov). «Ci congratuliamo con voi per questa storica impresa »., ha risposto Eliseev, il quale ha chiesto a Soyuz-2 (Valerij Kubasov) di raccontare come era avvenuto l'aggancio. « Quando eravamo a 120 miglia di distanza — ha raccontato Kubasov — è cominciata la vera e propria manovra d'avvicinamento. In quel momento ci trovavamo sull'Atlantico. Alle 19,04 e 47 secondi Soyuz ha girato sul suo asse e abbiamo I comunicato all'Apollo che eravamo pronti per il docking. / segnalatori d'avvicinamento ci indicavano i movimenti dell'Apollo. Alle 19,10 abbiamo sentito l'urto leggero dell'Apollo e immediatamente si sono messi in moto i meccanismi di giunzione, che hanno funzionato perfettamente. Ora ci prepariamo per la stretta di mano con gli americani ». Paolo Garimberti

Persone citate: Aleksej Leonov, Houston, Kubasov, Valerij Kubasov

Luoghi citati: Europa, Italia, Kaliningrad, Mosca