Una crisi "al buio,, di Sandro Viola

Una crisi "al buio,, Una crisi "al buio,, (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, 17 luglio. Il governo « misto » di Lisbona è dissolto, e i militari stanno procedendo alla formazione di un gabinetto « apartitico ». Come era stato previsto, il Consiglio della rivoluzione ha infatti rigettato le condizioni che i centristi del Ppd ponevano per restare nella coalizione (libertà di stampa, garanzia per il settore privato della economia, « meccanismi politici non diversi da quelli delle democrazie occidentali»), e all'alba di oggi i ministri del Ppd si sono dimessi, seguendo i socialisti di Soares, che erano usciti dal governo cinque giorni fa. I militari avrebbero potuto procedere soltanto a un rimpasto, sostituendo socialisti e centristi e mantenendo ai loro posti nell'esecutivo i comunisti e i filo-comunisti dell'Mdp. Ma non se la sono sentita, perché un governo del genere avrebbe dato al regime portoghese una fisionomia decisamente militar-cornunista. La sola soluzione che restava era quella di un governo composto di ufficiali e « tecnici », secondo il modello tradizionale dei regimi militari. Da oggi, quindi, neppure i comunisti hanno più incarichi governativi. E' una crisi che, a voler usare un'espressione del lessico politico italiano, si può definire « al buio ». Il comunicato del Consiglio della rivoluzione, con cui si dà notizia dello scioglimento del governo, definisce la situazione politica «delicata», ed esorta i portoghesi « alla serenità e al civismo ». Ma è dubbio che lo stesso vertice militare intraveda, in questa fase, motivi concreti di serenità. Il corpo sociale è spaccato, e anche la classe degli ufficiali è divisa, i Dal Nord al Sud, il Portogallo è tutto un seguito di cortei e di manifestazioni, un risuonare di slogan contrapposti e di appelli alla mobilitazione. Dalle sedi dei partiti politici trapelano previsioni catastrofiche, per esempio che a dicembre vi saranno 400 mila disoccupati (come dire due milioni e mezzo in Italia), senza contare i profughi dell'Angola che arrivano col ponte aereo da Luanda. La crisi è « al buio », soprattutto per le divisioni e la confusione che esistono nel Movimento militare, e che non consentono di intravedere le linee di sviluppo di questa vicenda politica. Lisbona ha vissuto ieri un'incredibile serata, un lungo momento schizofrenico, da cui è uscita un'immagine netta della situazione di caos — o di tensione rivoluzionaria — che esiste tra le forze armate. Qualche migliaio di persone mobilitate dai gruppi d'estrema sinistra ima tra le quali figuravano parecchie rappresentative operaie, come se ne vedono in generale ai comizi indetti dai sindacati e dal partito comunista) hanno manifestato attorno al palazzo di Sao Bento, chiedendo lo scioglimento dell'Assemblea costituente e inneggiando al «potere popolare» Mescolati ai dimostranti, le tenute mimetizzate aperte sul petto, c'erano un paio di centinaia di soldati dei reggimenti « rossi » della cintura di Lisbona, venuti con i loro camion, autoblindo e persino tre o quattro cingolate Il palazzo di Sao Bento è la sede dell'Assemblea costituente, e la scena dei militari dei reggimenti « rivoluzionari » che levavano i pugni chiusi, cantavano l'« Internazionale » e gridavano Sandro Viola (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

Persone citate: Bento, Soares

Luoghi citati: Italia, Lisbona, Luanda, Portogallo