Dissensi e rinvio per la conferenza dei pc europei

Dissensi e rinvio per la conferenza dei pc europei Dissensi e rinvio per la conferenza dei pc europei (Nostro servizio particolare) Belgrado, 17 luglio. Si è conclusa con un nuovo rinvio a settembre e senza alcuna decisione la riunione a Berlino del sottogruppo di lavoro che deve preparare la conferenza dei partiti comunisti europei. Il sottogruppo è formato dagli esponenti dei partiti comunisti italiano, spagnolo, jugoslavo, danese, francese, tedesco orientale, rumeno e sovietico. Come già negli altri incontri si è ripetuta la spaccatura a due; da una parte italiani, spagnoli e jugoslavi, dall'altra parte sovietici, danesi, francesi e tedesco-orientali. Una posizione un po' più sfumata sarebbe stata presa dai rumeni, i quali tuttavia propendono per il gruppo capeggiato dai sovietici. La divergenza riguarda il modo di condurre la conferenza e come concluderla: se senza alcun documento o con un documento. Il pei preferirebbe che la conferenza si limitasse ad un dibattito: ogni partito espone le sue esigenze, i suoi suggerimenti, indica una linea; se proprio si vuol chiudere con un documento, questo dovrebbe limitarsi ad una proposta alle altre forze politiche sul disarmo, sulla collaborazione in tutti i campi, a cominciare da quello culturale. La tesi del pei è appoggiata dagli spagnoli ed è posta come condizione, sine qua non, dalla Lega comunista jugoslava. Dopo le elezioni, in Italia, del 15 giugno che hanno portato i comunisti a ridosso della democrazia cristiana, con un successo che neppure osavano immaginare, la posizione del pei si è fatta ancor più esigente nei confronti delle richieste sovietiche. Il pei deve dimostrare che ci sono più vie al socialismo e vorrebbe non trovarsi solo su questa strada in Europa (visto che il partito spagnolo, che ha accettato questa impostazione in un documento firmato a Roma da Berlinguer e da Carrillo, per ora opera nella clandestinità e non può dimostrare con i fatti che si attiene su questa linea). Per il pei il modo con cui la Conferenza dei partiti comunisti europei si terrà e si concluderà ha una grande importanza, in quanto da essa potrebbe venirgli più credibilità o maggiori ostacoli per la sua politica in Italia di un comunismo che accetta il pluralismo e che vuol mantenere una sufficiente autonomia da Mosca. Il pei vorrebbe non essere smentito nella sua concezione di una Europa, come ha detto Berlinguer all'ultimo congresso, «né antisovietica né antiamericana », mentre questa «tersa posizione» non è gradi¬ ta da Breznev, perché ritiene che possa disturbare la leadership sovietica di quella parte del mondo che non è sotto l'influenza americana Intanto il 30 luglio ci sarà la Conferenza degli Stati a Helsinki: il risultato potrebbe influire sulla nuova riunione del «sottogruppo degli otto» che, come si è detto, riprenderà a settembre. r. s.

Persone citate: Berlinguer, Breznev, Carrillo

Luoghi citati: Belgrado, Berlino, Europa, Helsinki, Italia, Mosca, Roma