Enel: per fare nuove centrali la bolletta aumenterà ancora di Emilio Pucci

Enel: per fare nuove centrali la bolletta aumenterà ancora Previsti altri rincari per i prossimi 5 anni Enel: per fare nuove centrali la bolletta aumenterà ancora Maggiorazioni del 50-60 % - Il ritocco necessario per finanziare investimenti per 8628 miliardi nel prossimo quinquennio - L'incontro fra il governo e i sindacati Roma, 16 luglio. La «vertenza energia» è stata al centro del confronto odierno governo - sindacati, svoltosi questa sera al ministero del Bilancio, presenti i ministri Andreotti (che ha presieduto l'incontro), Donat Cattin (Industria) e Pedini (Ricerca scientifica), i segretari confederali Didò e Romei, il presidente dell'Enel Angelini. La strategia energetica del governo è stata illustrata dal ministro dell'Industria che in un'ampia relazione ha fornito i dati sui consumi prevedibili fino al 1985, sottolineando l'esigenza di inserire il problema dell'energia nel più vasto ambito internazionale, con particolare riferimento ai problemi dell'approvvigionamento petrolifero. Si tratta in altre parole, di riuscire a limitare per quanto possibile gli incrementi sui consumi del greggio, facendo ampio ricorso alle fonti alternative. In questo quadro obiettivi prioritari sono, a giudizio di Donat - Cattin, una politica di rifornimenti che assicuri con continuità il fabbisogno anche attraverso rapporti più stretti con i Paeni produttori; la razionalizzazione del sistema di raffinazione, sia sul piano territoriale, sia su quello tecnologico; la produzione di energia elettrica con l'effettivo sblocco dei programmi per le centrali elettriche e quelle nucleari (come è noto entro il 1979 dovrebbero essere commissionate 20 centrali nucleari per una potenza complessiva di 20 mila megawatt). Il tempo stringe e per la realizzazione di questi programmi non c'è molto tempo daperdere, se non si vuole correre il rischio di un prossi mo «black out» di gigantesche proporzioni. Il piano elaborato dall'Enel, ora all'esame del ministro del Tesoro Colombo, prevede per il prossimo quinquennio investimenti per complessivi 8628 miliar d,i di lire, di cui circa 1100 da spendersi entro l'anno in corso. Poiché l'ente elettrico, già deficitario non può sostenere una simile spesa, si tratta ora di individuare, ha detto il ministro, quali saranno le fonti di finanziamento e quale parte di essa dovrà essere coperta dallo Stato, quale dagli utenti con l'aumento delle tariffe (si parla del 50-60 per cento, scaglionato in cinque anni: comunque questa sera Donat Cattin si è limitato a dichiarare che le variazioni delle tariffe dovranno essere proporzionate all'andamento del costo della vita. Il piano dell'Enel parte da un'analisi della previsione sui consumi di energia: in base ad un'ipotesi di sviluppo mas simo della domanda di energia negli anni tra il 1976 ed il 1981 il tasso di incremento medio annuo della richiesta dovrebbe essere del 9,5 per cento, per poi scendere negli anni tra il 1981 e il 1985 all'8,6 per cento; in base invece ad un'ipotesi di sviluppo minimo il tasso di incremento medio annuo sarebbe intorno al 7 per cento. In base a queste previsioni j ed alla necessità di coprire la domanda, l'ente ha formulato dei programmi che restano però legati a nuovi finanziamenti, compreso l'aumento del fondo di dotazione (da 400 a 1200 miliardi di lire) Inoltre la realizzazione di questi programmi resta subordinata anche al superamento delle difficoltà di natura burocratica ed amministrativa per la localizzazione delle centrali. Per i sindacati, Rossi e Romei, chiedendo che vengano contenuti gli aumenti delle tariffe elettriche, hanno raccomandato la rapida realizzazione delle centrali elettriche tradizionali previste dalla legge 880, anche in considerazione del fatto che i tempi occorrenti per la costruzione delle nuove centrali nucleari non appaiono brevi. Emilio Pucci

Persone citate: Andreotti, Didò, Donat - Cattin, Donat Cattin, Romei, Rossi, Tesoro Colombo

Luoghi citati: Roma