Un genitore si dimette per protesta dal Consiglio di una scuola media

Un genitore si dimette per protesta dal Consiglio di una scuola media Un genitore si dimette per protesta dal Consiglio di una scuola media E' la «Lorenzo il Magnifico» : due delibere sono state annullate per la presenza di una consulente e di un altro genitore alle sedute - Le accuse al Provveditore Valanga di proteste contro gli. annullamenti da parte del provve-1 ditore dottor Antinoro delle deli-1 bere riguardanti la pubblicità del- - le sedute dei consigli di circolo e di istituto e di quelle successive prese con il pubblico. Parecchie scuole hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo regiona-1 le. | Ora uno dei genitori eletti ha rassegnato le dimissioni in segno di protesta. E' Luciano Viti, del consiglio d'istituto alla media «Lorenzo il Magnifico». Scrive: «Il 28 maggio nel corso della seduta \ di consiglio venne deciso di discu- tere nella riunione successiva (10 \ giugno) le modalità ed i criteri per la formazione delle classi per il prossimo anno scolastico, con l'assistenza di un esperto psicologo, e la sostituzione di due genitori che sarebbero presto scaduti» Si decise di chiamare i successori | ad assistere al dibattito, per evita- ! re che, subentrando, si trovassero j di fronte a decisioni impegnative i senza conoscere le motivazioni e | le discussioni precedenti. Gli invi- j ti vennero fatti in conformità al-1 l'articolo 16 del regolamento del {consiglio di istituto. I Intervenne un solo genitore j «che presenziò senza prendere la • parola, mentre la psicologa della scuola, su invito del consiglio, espresse il suo pensiero in merito r.< criteri per la formazione delle classi». Prima di votare il genito re e la psicologa vennero fatti uscire, per garantire la segretezza 1 del voto sulle delibere. Malgrado questa stretta osser-1 vanza dei regolamenti, alla sue-1 cessiva seduta (13 giugno) la pre-1 uide professoressa Ricci, dichiarò ! «senza però presentare alcun documento scritto, che le delibere erano state annullate dal provve ditore perché votate in seduta pubblica». La preside faceva inol tre presente che in mancanza di nuove delibere la scuola avrebbe perso il diritto ai fondi e perciò il consiglio decise di rifare il lavoro daccapo. Commenta il signor Viti: «La gravità di quanto accaduto va ol- tre l'episodio in se stesso, coin volge la dignità e l'autonomia dei membri del consiglio di istituto. Se il comportamento del provve ditore e della preside viene rite nato legittimo e corretto, vuol di re che i genitori non sono stati chiamati per realizzare la porteci pozione nella scuola, ma sono tot- lerati, come parvenza democrati co, solo se timorosi e precisi ese- della scuòla» CASE POPOLARI cibori di burocrati autoritari». Il signor Viti annuncia quindi le sue dimissioni «cosciente che soltanto prolungate lotte politiche e sociali potranno realizzare una reale partecipazione popolare alla gestione »«9Ja ruruuu" — cSi]. cisl uil si sono incontrati con i^pre- lari comin sidente dell'Istituto Case Popò- Fiore per chiedere provvedimenti atti a superare gli alti costi del riscaldamento previsti per il prossimo inverno.

Persone citate: Antinoro, Luciano Viti, Ricci, Viti