Qualche guaio in orbita ma oggi ce l'aggancio

Qualche guaio in orbita ma oggi ce l'aggancio Guasti subito riparati a bordo di Apollo e Soyuz Qualche guaio in orbita ma oggi ce l'aggancio Un pezzo rotto nella navicella americana ha fatto gridare al fallimento della missione, ma si è trattato di un'avaria di lieve entità - Aggiustata una telecamera a bordo della navicella russa - L'«incontro» alle 18,15 italiane - Mosca prepara un «colpo» a sorpresa? Dal cosmo trasmette (Dal nostro corrispondente) Mosca, 16 luglio. Lo spettacolo spaziale ha rischiato di finire in anticipo per milioni di telespettatori sovietici. Il sistema di telecamere della Soyuz s'è inceppato ieri, qualche istante prima che il razzo vettore si staccasse dal cosmodromo di Baikonur. Soltanto stasera, alle 19 ora di Mosca (le 18 in Italia), Leonov e Kubasov sono riusciti a ripararlo e mezz'ora dopo abbiamo potuto assistere al primo collegamento televisivo tra la Terra e l'astronave sovietica. Questo incidente — che, a differenza di quello capitato all'Apollo, non metteva in pericolo la riuscita della missione, ma ne sminuiva l'effetto spéttacolare — aveva gettato in un profondo scoramento • i responsabili sovietici del volo. Alla rituale conferenza stampa della sera, svoltasi alle 18, un'ora prima che Leonov e Kubasov riparassero la telecamera, l'atmosfera era cupa. I giornalisti americani sparavano domande a mitraglia, volevano sapere tutto sulla natura e la portata del guasto, e l'oscuro funzionario del centro spaziale — inviato dai suoi capi allo sbaraglio — si difendeva un po' goffamente, trincerandosi dietro una serie di «non so», «io non sono un esperto di televisioni», «chiedo scusa, ma non sono in grado di rispondere a questa domanda». I sovietici hanno fatto il possibile per tenere nascosto all'opinione pubblica che l'impianto di telecamere s'era bloccato a bordo della Soyuz. Il guasto, come abbiamo detto, era avvenuto ieri, al mo- mento del lancio, sicché non e stato possibile mantenere un collegamento televisivo I con la cabina della Soyuz du-. I ?^^1?£SnS^3 ! con l'Apollo). Evidentemente,, i responsabili del volo spera- vano che Leonov e Kubasov1 potessero riparare il guasto j rapidamente e che l'incidente ! passasse inosservato. Invece, — a ¬ la cosa si è rivelata più complessa del previsto, al punto da obbligare i responsabili del volo a modificare il programma di lavoro della giornata. Leonov e Kubasov si sono svegliati più presto del previsto e hanno chiesto immediatamente ai tecnici a terra istruzioni per rimettere in funzione l'impianto di telecamere. «I nostri cosmonauti - ì ha detto stasera con orgoglio | il funzionario sovietico — hanno un grande senso di responsabilità e di dedizione al lavoro». Le istruzioni, però, non erano pronte e soltanto nel pomeriggio Leonov e Kubasov hanno potuto mettersi al lavoro, smontando completamente la telecamera inceppatasi, che aveva bloccato tutto il circuito televisivo. Alle 19,30, la televisione sovietica ha potuto annunciare con sollievo che «siamo ora in grado di collegarci con la cabina ! della Soyuz e anche nei pros ì simi giorni potremo osservaa j re il lavoro dei nostri ragazzi, \ iigli eroici cosmonauti, nel pri-1 e mo volo congiunto con gli e1 americani». -1 E. Dastato questo incidente -, comunque per rivelare con e : qua]e spjrit0 competitivo (e \ a | con quanto timore di sfigurai j re) ; sovietici hanno affronta-1 to u volo congiunto con gli , americani, aldilà delle affer- ; 1 mazj0ni ufficiali sulla «/rate/- j - ; ianzai) e la «cooperazione dei - < popoli», dei quali la missione , sarebbe l'emblema. Mentre ; i r i i e e e i I cercava di minimizzare la ; portata del guasto all'impiani to televisivo della Soyuz, il funzionario, che ha tenuto ; stasera la conferenza stampa, i s'è dilungato sulle difficoltà dell'Apollo e sulle variazioni : al programma del volo, che ; da esse avrebbero potuto derivare. D'altra parte, sembra che i sovietici stiano meditando un 1 colpo a sorpresa per la parte , finale del volo. Essi, com'è noto, hanno preparato, per j casi d'emergenza, una Soyuz ì di riserva, identica a quella attualmente in volo. Secondo indiscrezioni, i sovietici po| trebberò lanciare in orbita questa seconda Soyuz (numero 20 ) una volta che la Soyuz-19 si sarà staccata dall'Apollo e tentare così un aggancio tra due astronavi russe mentre l'Apollo continuerà ] il volo per proprio conto. L'esperimento Soyuz-Apol, lo, comunque, continua a ricevere una «copertura» senza precedenti dai giornali sovietici, che stamane sono arrivati al punto di ridurre al minimo indispensabile le informa - a . o - i e - i nauti (musica di Kolmanovl ! skii e Parole di Matusovskij). - ] Dice la prima strofa: «Come - s'incontrarono sull'Elba - i o soldati - nell'anno vittorioso i j 1945. - cos'i s'incontrano laso | sìt i ragazzi - e dal Pianeta - ! tutti li guardano». ' Paolo Garimberti zVoni"su"una seduta' del* Soviet Supremo della Repubblica russa cui partecipavano Breznev e tutti gli altri massi- mi dirigenti del Cremlino. La Pravda dedica al volo Soyuz- Apollo metà della prima pagina e l'intera terza pagina, mentre le Izvestija hanno pubblicato ura canzone dedicata all'incontro dei cosmo- Con il solo cacciavite (Dal nostro corrispondentej Washington, 16 luglio. Con un cacciavite e una spanna di nastro adesivo, Vance Brand — comandante del modulo di aggancio — ha riaperto la strada alla distensione spaziale che una sonda metallica cercava di bloccare. Martedì notte, i tre astronauti americani avevano infatti scoperto che l'interno del «modulo» che permetterà l'attracco fra le due astronavi ed entro il quale gli uomini passeranno, era ostruito da una sonda metallica che impediva il passaggio. Si trattava di una lunga punta d'acciaio servita all'operazione di attacco del modulo all'Apollo e ripie- gatasi all'interno del modulo stesso anziché all'esterno, co me avrebbe dovuto Brand, SotrS ^f^SS^^SUS: mato Houston, e il centro di controllo gli ha consigliato di «dormirci sopra» mentre gli specialisti a terra esaminava n° " problema. Stamane, Houston ha informato Brand che l'incidente era di secondaria importanza: era sufficiente svitare una placca metallica, fissare il pezzo rotto con nastro adesivo per poter lavorarci attorno con maggiore facilità, svitarlo a sua volta e semplicemente gettarlo, perché il «modulo» — autentico cordone ombelicale fra la Apollo e la Soyuz — ritornas- f usabfl e- E Pefr ola «*> tantl- affascinanti misteri del- l'esplorazione spaziale come possa trovarsi, in ambienti cosi ridotti, una parte metallica inutile, che è possibile smontare e gettare senza pericolo. Ritirato il modulo di aggancio (una sorta di tubo lungo tre metri che permette ai congegni terminali dell'Apollo di adattarsi a quelli della Soyuz, costato 8 miliardi di lire), la Apollo ha continuato la rincorsa alla Soyuz, che nel frattempo ha corretto l'orbita per mettersi in posizione di attesa. L'appuntamento rimane previsto per domani alle j 12.15 ora di Washington, le | 18,15 italiane. I tre americani, Stafford, Slayton e Brand, hanno accolto con «superbo, magnifico» la notizia che la Soyuz aveva compiuto con successo la sua manovra, e il controllo di Houston ha risposto: «Adesso tocca a voi, sono lassù che v'aspettano in ansia». Il problema della sonda incastrata, rivelatosi poi un banale contrattempo, aveva provocato un poco di tensione fra il centro di controllo americano e quello sovietico. Alla prima notizia della scoperta del guasto, Viktor Blagov — uno dei responsabili del «controllo» russo — aveva espresso serie preoccupazioni, sostenendo che se gli americani non fossero riusciti a risolvere il problema, la missione sarebbe fallita. Houston, un po' bruscamente, ha replicato che gli stronauti Usa sono abituati a ben altre imprese nello spazio che svitare un pezzo fuon uso. L'osservazione è stata seguita da insistenti domande degli americani sulle condizioni della telecamera installata sulla Soyuz, che sembrava incapace di funzionare Una breve polemica, una innocente punzecchiatura che non ha sgonfiato l'entusiasmo che persiste — in Usa e in Urss — intorno alla missione congiunta. Il programma rimane confermato: alle 14,50 — ora italiana — le due navicelle entreranno in «contatto visivo», subito dopo avrà inizio la manovra di avvicinamento che si concluderà alle 18,15. Quattro ore dopo, alle 22,15, due astronauti americani si trasleriranno all'interno della Soyuz (Stafford e Slayton) mentre Brand rimarrà ai comandi dell'Apollo. A parte l'incidente della sonda metallica fuori posto, la giornata di oggi è trascorsa nella routine spaziale e in umili, ma importanti lavori «domestici» sull'Apollo, fra cui eliminare una bolla d'aria formatasi nel serbatoio del carburante regolare il sistema di condizionamento d'aria e fissare la «toilette», un dispositivo che provoca l'espulsione dell'urina dalla navicella. „ ,

Luoghi citati: Houston, Italia, Mosca, Urss, Usa, Washington