A Siena le "frecce nere" aspettando un Mennea

A Siena le "frecce nere" aspettando un Mennea Stasera l'atletica-spettacolo in notturna A Siena le "frecce nere" aspettando un Mennea MacTear, Williams e Riddick, assi americani dello sprint sui 100 metri - Gli organizzatori cercheranno sino all'ultimo di convincere l'azzurro, impedito da « motivi di famiglia » - Del Forno contro Stones (Dal nostro inviato speciale) Siena, 15 luglio. L'inseguimento a Mennea da parte degli organizzatori del -meeting- di Siena, iniziatosi un mese fa, non si è ancora concluso del tutto, anche se le speranze di vedere lo sprinter azzurro domani sera in pista allo stadio "Rastrello- sono ridotte a pochissime. A dir la verità, a questo punto è meglio che il Pieretto nazionale se ne stia a casa, magari a Barletta, dove ha detto (ai senesi) di dover andare per motivi familiari. I toscani, si sa. hanno la lingua pungente ed a Siena in questi giorni basta andare per le strade e chiedere di Mennea per sentir fiorire le battute. Il -meeting- è ormai cosi forte, del resto, da poter fare a meno anche del -numero unodelia nostra atletica: agli inizi della sua storia, ha persino sconfitto il vescovo, che faceva suonare le campane per disturbare la cerimonia d'apertura (visto che gli organizzatori erano -di sinistra»), poi ha convinto della bontà dell'invito anche i gruppi sportivi militari, sulle prime un po' riluttanti. Adesso che il -moccioso» Mennea faccia le bizze, è più motivo di dispetto che di vero rincrescimento. Anche perché, alla Un line, la sua assenza è un grosso risparmio. Ma una telefonata partirà ancora, almeno verso casa Vittori, per sentirsi la coscienza a posto. »Se vuole venire — ha detto con tono deciso uno dei camerieri dell'albergo Italia dove sono alloggiati gli atleti — troverà tutti gli americani che vuole, lui che ha detto in televisione di aspettarli dopo In polemiche milanesi». Ed un altro, di rimando: «Macché americani, quello non ha tanta voglia di perdere dopo le botte che si preso in passato al "Rastrello" da Jenkins e Ramirez». A precisa domanda, Renzo Corsi, -factotum- dell'organizzazione, ha risposto di non sapere nulla di polemiche attorno a Mennea, ed anche se si tratta di un parere troppo -ufficiale- per valere al mille per mille, va registrato: «L'atleta ci ha detto che non può venire, che la gara non entra nei suoi programmi e che dopo Torino è anche preso da motivi dì famiglia. Ci spiace, speriamo di essere più fortunati un'altra volta». Per la cronaca, sarà proprio Renzo Corti l'uomo dell'ultima telefonata. Se dovesse decidersi, Mennea farebbe un buon affare perché il suo momento di torma è tale da consentirgli buona figura contro gli assi Usa convenuti a Siena. Il guaio è che qualcuno ha messo in testa al nostro -sprinter» che lui queste «frecce nere» deve stracciarle, quando invece sarebbe già un grosso punto di merito finire loro vicino, obbligare magari le giurie al fotofinish. Le stesse discussioni sul futuro di Mennea. dai 200 ai 400 metri, sono semplicemente ridicole: fino a ieri, con realismo, si parlava del valore di un ruolo di prim'ordine In una finale olimpica. Adesso tutto è cambiato, o si vince l'Olimpiade o si è nessuno, e la cosa non la proprio ridere, ma rabbrividire. A meno che si pensi soltanto ai soldi, allora tutto è vero. Fra il reddito di una medaglia d'oro olimpica e quello di una d'argento, c'è un abisso o quasi. CI pare che Mennea, il quale ha già il privilegio di avere vicino a sé un grosso tecnico, abbia anche bisogno di uno psicologo e quindi di un agente di pubbliche relazioni. Uno -staff» da asso del basket americano, non ancora possibile nel nostro sport, neppure ad un Altafini. Ad ogni modo, a Siena lo attendono quel Mac Tear statuni tense, che è stata la rivelazione dello sprint 1975 con i 9 secondi netti sulle 100 yarde, il primatista del mondo Williams, il lungo e poderoso Riddick. gli ultimi due già protagonisti all'Arena di Mila' no nel colossale -meeting» del 2 luglio che rischia di venire stipe rato da questo toscano. Si vedran no domani sera molti protagonisti di allora, con una gara di alto davvero notevole per la voglia di rivincita (dopo Torino! che dimostra Del Forno e per 'a presenza di Stones e Woods. i gemelli-nemici statunitensi. Con loro i nostri migliori giovani, da Ferrari al novello 2,15 Rai se (un ragazzo del Centro sportivo Fiat, che sta migliorando forte sotto la guida di Locatelli), mentre anche i 200 offrono uno spunto valido per il ritorno di Benedetti, già buono in staffetta a Torino, ad una prova individuale di grosso impegno. Come per tutti i -meetings». anche a Siena la vigilia è latta di colpi di scena continui, di adesioni e di (pochi) ritiri.Fra gli ultimi quello del magiaro Nemeth, deluso dalla gara torinese, mentre le gare femminili hanno ricevuto in extremis l'aggiunta di un forte gruppo di tedesche dell'Est, capeggiate dalla Vogts. Nei 110 ostacoli, Buttari potrà misurarsi nella scia del tortissimo Drut. mentre l'altro francese Nallet cercherà d'inserirsi (ma gli riuscirà difficile) nella battaglia Ira il magnifico Bolding e Aki Bua, il quale non degna di uno sguardo la selezione africana che si batterà a fine settimana negli Stati Uniti, e resta in Europa a raccogliere dollari. C'è ancora un'incertezza e riguarda, manco a dirlo, un italiano. Da Firenze, dove lo trattengono questioni di cuore (non quello -matto», ma l'altro con la freccia che lo trafigge) Franco Fava ha latto sapere che gradirebbe un 3000 metri, invece dei 5000 in programma. Vedranno di accontentarlo, nei limiti del possibile. Bruno Perucca Fava sui 5000 o 3000?