Asti: in sviluppo l'anti - grandine di Bruno Pusterla

Asti: in sviluppo l'anti - grandine Asti: in sviluppo l'anti - grandine Aumentano le aziende che aderiscono al Consorzio assicurativo - Quest'anno il flagello ha già arrecato danni per oltre un miliardo Sono già tredici le grandinate abbattutesi quest'anno sull'Astigiano: anche se non tutte di grossa entità hanno pur sempre arrecato danni alle aziende agricole valutabili sul miliardo ed oltre di lire. Fra le calamità naturali la grandine occupa un posto di particolare rilievo, caratterizzando la economia agricola con una altissima incidenza di rischio rispetto alle altre attività economiche e facendo debordare l'area economica — connaturale in ogni impresa — in vera e propria calamità, con distruzioni imponenti delle produzioni e delle stesse fonti produttive. I danni da grandine, trascendendo l'interesse privato, determinano spesso pregiudizievoli riflessi sull'intera economia e la società non può quindi rimanere inerte e passiva di fronte a distruzioni ingenti di beni e a vere e proprie devastazioni di fonti produttive e di lavoro. La provincia di Asti, riguardo al problema «grandine», si trova in una posizione particolarmente difficile soggetta com'è, da sempre, ad un triste primato: quello di zona tipica per quanto riguarda l'intensità e la frequenza del fenomeno, riscontrabile nei mesi di giugno, luglio ed agosto, sempre in coincidenza con le fasi vegetative più delicate, specie per la vite. Per alleviare il danno economico causato dalla grandine opera nel nostro Paese la discussa legge n. 364 del 1970, meglio conosciuta come «Fondo di solidarietà nazionale». Sorta per sopperire alle esigenze delle azienda agricole in caso di eccezionali calamità naturali o atmosferiche, tale legge prevede alcune misure di pronto intervento per le più urgenti necessità aziendali e la costituzione di Consorzi volontari tra i produttori agricoli per la difesa delle produzioni intensive, I con particolare riguardo a quelle viticole, frutticole e olivicole; non solo contro la grandine, ma anche in caso di gelate e brinate. Non a caso il primo Consorzio volontario contro le avversità atmosferiche è nato ad Asti nel 1971, con un numero iniziale di 354 aziende associate fra frutticole e viticole. Sorto sul presupposto legislativo ricordato, Il Consorzio di Asti ha impostato ed attua una politica di mutualità interna cercando, sul piano amministrativo ed operativo, di livellare in termini di contribuzione minima tutti coloro che, trovandosi in zone particolarmente sfortunate, si troverebbero esposti ai maggiori livelli contributivi. Tale forma assicurativa fino a pochi anni fa aveva trovato limitata applicazione a causa dell'altissimo costo del premio, anche se una lodevole Iniziativa dell'amministrazione provinciale prevedeva un contributo del 40 per cento sul costo totale delle polizze. Rispetto ai primi anni la situazione del Consorzio è oggi migliorata, a livello di aziende associate e di superficie assicurata come dimostra la tabella che pubblichiamo. Recentemente si è anche costituita ad Asti una associazione regionale di difesa allo scopo di collaborare alla risoluzione dei problemi comuni a tutti gli organismi similari piemontesi, già sorti ed operanti in Alessandria. Cuneo. Casale. Torino, Vercelli e Novara. Attraverso l'esperienza acquisita da questi organismi consortili e con una sempre maggiore adesione di agricoltori, i vantaggi di anno in anno migliorano per quanto fa riferimento al costo del premio, ai limiti di franchigia (già oggi ridotti rispetto a quelli normalmente attuati dalle compagnie assicuratrici), all'anticipazione del tempo di copertura assicurativa ed alla miglior valutazione del prodotto indennizzabile. L'assicurazione agevolata che attualmente, attraverso il consorzio di Asti, viene a gravare sul costo da un minimo del 3 per cento ad un massimo del 4 per cento sul valore assicurato, permette all'agricoltore di venire ripagato, almeno sotto il profilo economico, di un lavoro che più di altri è rie! co di fatiche e altrettanto avaro di soddisfazioni. Ricordiamo a questo proposito quanto ebbe a dire il presidente del consorzio di Asti. Secondo Maggiorotto, in occasione di una recente assemblea dei soci: -Ora che il costo di assicurazione è ridotto in forma sopportabile da ogni azienda agricola, l'adesione al consorzio si configura per ciascun operatore agricolo come un dovere verso se stesso, la propria famiglia e la società". Bruno Pusterla

Persone citate: Maggiorotto