Domani aggancio nello spazio di Paolo Garimberti

Domani aggancio nello spazio Domani aggancio nello spazio (Segue dalla 1a pagina) l'accompagna nel centro di direzione del volo di Kaliningrad, alla periferia di Mosca. Il collegamento si è iniziato a mezzogiorno ora di Mosca (le 11 del mattino in Italia), quando Aleksej Archipovic Leonov e Valerij Nikolaevc Kubasov, i due cosmonauti prescelti per la missione, erano arrivati da circa un'ora nella «torre di servizio» pres so la rampa di lancio della Soyuz. Ieri sera, Leonov e Kubasov si erano rilassati con un film comico, Il sole bianco del deserto, e si erano addormentati molto presto. La sveglia, stamane, era suonata alle 7, e alle 9,30 i due cosmonauti erano saliti sull'autobus con compartimenti sterilizzati e aria condizionata (a Baikonur oggi c'erano 31 gradi all'ombra), che con un viaggio di un'ora e mezzo li ha portati dall'albergo Kosmonavt alla rampa di lancio. Due uomini di grande esperienza e maturità tecnica so no stati scelti come «equipaggio titolare» (i sovietici han no preparato un'altra Soyuz identica, con due equipaggi di riserva, pronti ad essere lanciati in caso d'incidente, pur di non fallire l'appuntamento spaziale con gli americani). Leonov e Kubasov, rispettivamente 41 e 40 anni, fanno par te da molto tempo dell'equipe spaziale sovietica e Leonov, nel 1965 con Voschod-2, fu il primo essere a passeggiare e „ .,., lavorare nello spazio libero. La Soyuz, sulla quale essi si sono imbarcati alle 12,50, è un modello perfezionato e modificato dell'atronave che dal 23aprile 1967 viene usata dai sovietici per i voli umini nel cosmo. Divisa in tre compartimenti (un «modulo» di discesa, uno orbitale e uno strumentale), ha una lunghezza massima di sette metri e mezzo, un pesa massimo di 6,8 tonnellate e per questo vo 10 è stata dotata d'un meccanismo d'aggancio, disegnato dagli americani, che può essere al tempo stesso attivo e passivo e viene perciò chiamato «androgino». In realtà, 11 programma del volo prevede che la Soyuz — la cui missione sarà più breve di quella dell'Apollo — resti passiva durante la manovra d'aggan- ! ciò, che avverrà tra due giorj ni, la sera di giovedì 17 luglio I sopra l'Europa. Alle 14,59, Leonov e Kubasov finiscono le operazioni di controllo degli scafandri (anch'essi «macie in Usa») e degli strumenti di bordo della Soyuz, poi si rilassano per qualche minuto ascoltando musica. Alle 15,03, la televisione sovietica pone qualche domanda rituale ai due cosmonauti attraverso Romanenko, uno dei cosmonauti di riserva. Leonov e Kubasov sembrano calmissimi, la loro voce è distaccata e tranquilla, perfino un po' strascicata, come quella di un conducente d'autobus annoiato. Al centro di direzione del volo c'è molto più nervosismo e Aleksej Eliseev, il cosmonauta che funge da direttore del volo per la parte sovietica, compare sul teleschermo mentre mordicchia la punta di una matita. Alle 15,20 il grido «Poekali» (andiamo), che da quando venne lanciato da Gagarin è diventato l'urlo di battaglia e di scaramanzia dei cosmonauti sovietici, risuona dagli altoparlanti. Il missile a tre stadi si stacca da terra e diventa rapidamente un puntino bianco nel cielo blu del Kazachstan. Pochi minuti dopo, la Soyuz è già in orbita: Leonov comunica che «Vse idet otlicno» (tutto va perfettamente), ed Eliseev può annunciare dal centro di direzione del volo, prima che la Soyuz esca dalla zona di radiovisibilità, che è stato un «uspeshnyj start», una felice partenza. Lo spettacolo è finito, la folla si disperde nelle decine di gallerie del Gum. Stasera, alle 22,30 ora di Mosca, il grande shoia spaziale offre un'altra primizia assoluta per i sovietici: la telecronaca della partenza dell'Apollo da Cape Canaveral. Ha ragione l'Express: si tratta davvero di un «beau cinema pour les vacances». Paolo Garimberti

Luoghi citati: Europa, Italia, Mosca, Usa