Si chiude la gara che portò sulla Luna di Carlo Casalegno

Si chiude la gara che portò sulla Luna Si chiude la gara che portò sulla Luna Forse sono valide le riserve di tecnici c di politici americani sulla «stretta di mano da 500 milioni di dollari» che giovedì si scambieranno, 225 chilometri sopra la Terra, i tre astronauti dell'Apollo e i due della Soyuz. L'impresa, dicono, è troppo costosa per i modesti risultati che si propone; è un grande spettacolo piuttosto che un test scientifico; non servirà a preparare (come il programma vorrebbe) le ambulanze di soccorso nello spazio e non avrà sviluppi utili, perché dalle due parti si prevede una aausa negli esperimenti. Soprattutto, nonostante il valore di simbolo, non basterà a consolidare 'a distensione; anzi potrebbe essere un inganno, come prevede il pessimista Solzcnicyn. Sono riserve ragionevoli; tuttavia quell'incontro russo-americano sarà un fatto storico, sotto avventure spaziali, che venne \ aperta all'ormai lontano otto- l'aspetto scientifico e politico. I Esso chiude la prima età delle j I bre 1957 con il 'lancio a sorpresa , - , s ik , ed bb „ . r"w " momento più alto nel luglio 7969, con lo sbarco del primo uomo sulla Luna. La corsa spaziale tra Usa e Urss partì per ragioni militari e su iniziativa so- vietici!, volendo Mosca rispondere con lo sviluppo dei missili alla superiorità americana nell'aviazione strategica; e soltanto l'interesse militare indusse i due Grandi a spendere in meno d'un ventennio somme gigantesche (40 mila miliardi di lire per la sola America), appena inferiori a quelle inghiottite dall'avventura atomica. Ma, comunque motivata, questa gara ha rivoluzionato la tecnologìa, consentito straordinari progressi scientifici e, per la pi ima volta dai tempi d'Adamo, portato l'uomo fuori dei confini della nostra piccola Terra. E' verosimile che, dietro lo schermo di nobili propositi, sia stata l'imperiosa necessità di ridurre le spese a indurre Russia e America a suggetlare la tregua spaziale con un'impresa comune. Neppure le due superpotenze potevano dissanguarsi con una gara sfrenata nelle imprese cosmiche e nello sviluppo delle armi strategiche. Tuttavia non si spiega l'aggancio fra l'Apollo e to Soyuz soltanto con ragioni economiche. E' la distensione die consenti tre anni fa l'accordo tra Nixon e Breznev; e la stretta di mano nello spazio tra gli astronauti dei due Paesi confermerà che l'atmosfera internazionaie è assai mutata dai tempi bui delle crisi di Berlino o di Cuba. Non c'è idillio nei rapporti russo-americani, ma neppure guerru fredda. Insieme con la distensione intemazionale, è la relativa parità raggiunta da Usa e Urss nello spazio che ha consentilo l'impresa comune dei due equipaggi. Per un decennio furono in testa i sovietici, primi a lanciare un satellite e una navicella abitata, ed a far «passeggiare» un uomo nel cielo; poi, con la sfida vittoriosa di Kennedy, sono stati superati dagli americani, come dimostrano lo sbarco sitila Luna I e le più alte qualità dell'Apollo j Ih confronto alla Soyuz. Ma si ; trutta d'una superiorità che non i schiaccia i russi; e in ogni caso I l'esperimento comune conferma I cha lg vic dei cielo sono aperte t soltanto aln due superpotenze: i nessun altre Paese al mondo è | i/i grado d'insidiare la loro egej moniu. Ma la tregua spaziale ha pure : un altro significalo, d'interesse j più generale. Essa dimostra che i Russia America hanno rinun| ciato agli ambiziosi programmi | da fantascienza che alcuni anni ja sembravano ragionevoli, come una rapidu conquista di : Marte; e soprattutto che non giudicano verosimili le ipotesi apocalittiche di guerra nello spazio, con navi sideruli lanciamissili, piattaforme rotunti armate di bombe nucleari, la minaccia della distruzione totale sospesa nel cielo su miliardi di uomini indifesi. Nella corsa all'orrore ci è risparmiato quest'ultimo incubo. Dopo uh periodo di disinteresse per le imprese spaziali, l'aggancio tra l'Apollo e la Soyuz surà di nuovo seguito da grandi folle di spettatori; tuttavia nei commenti s'avverte la tendenza a giudicare quest'impresa come un fatto d'ordinaria amministrazione, quasi come l'aggancio fra due treni, sottolineando che i protagonisti non sono cavalieri del cosmo ma tecnici di mezz'età: il cinquantenne Slyton addirittura volò con i B-25 nella seconda guerra moti diale. Ma proprio un confronto i e tra quei vecchi bombardieri a elica e questi prodigi che sono la Soyuz e, in misura ancor maggiore, l'Apollo può darci la misura — nonostante la nostra abitudine al miracolo — dei progressi immensi della scienza negli ultimi trent'anni. lo spazio breve di una generazione. Carlo Casalegno

Persone citate: Breznev, Kennedy, Nixon

Luoghi citati: America, Berlino, Cuba, Mosca, Russia, Urss, Usa