Tutto il calcio miliardo per miliardo

Tutto il calcio miliardo per miliardo Analisi delle squadre e dei bilanci dopo l'ultimo mercato-bomba Tutto il calcio miliardo per miliardo Sono stati conclusi affari che hanno provocato un movimento di 18-19 miliardi di lire • Minori trasferimenti rispetto al '74 - Ma i prezzi sono saliti del 30-40% (Dal nostro corrispondente) Milano, 12 luglio. Riflessi del calciomercato: un cieco a Napoli è andato a comperare l'abbonamento per Fuorlgrotta. L'eco della sensazionale cessione di Savoldi al club meridionale non si è ancora spenta anche perché la conclusione all'Hilton è stata fiacca: tante le richieste, pochi gli affari. Nessuno ha voluto rischiare. Sono sfumate cosi le trattative per Merlo all'Inter e per Speggiorin alla Lazio mentre l'Inter in extremis è arrivata al punto di sparare 750 milioni per il centrocampista Pozzato del Como. Si è chiuso così nel nome di Savoldi e all'insegna di tre cifre record che alzano ulteriormente il tetto del calciomercato a conferma dell'inflazione galoppante che si è insinuata in questo sport causa la mancanza assoluta di materia prima, cioè di campioni. Giocatori quasi sconosciuti alle grandi folle come Gasparini, Pavone, Vanello, Tardelli, hanno fatto titolo: basta questo per inquadrare il « dramma » del nostro football abituato sino a ieri ai grandi nomi stranieri e che si era consolato negli ultimi anni coi vari Prati. Rivera. Mazzola, Riva. Anastasi. Resti di annate eccezionali e coi quali abbiamo registrato all'estero gli ultimi successi. Oramai il calcio è uscito dalla dimensione che si era tracciato ma dovrà tornare indietro il più lestamente possibile se non vuole perdere ulteriormente in credibilità presso gli sportivi: un calmiere si rende necessario Eppure, rispetto al passato, al calciomercato quest'anno le società di serie A hanno speso di più: in compenso hanno comperato di meno. In pratica sono saliti del 30-40 °o i prezzi dei giocatori, come dimostrano alcune cifre da capogiro registrate fra i semiprofessionisti. La punta Zanolla del Piacenza ad esempio è passata alla Ternana per 300 milioni: il centrocampista Novellino è stato venduto dall'Empoli al Perugia (via Napoli) per 300 ^0nHLin|^|rt!SreR^^finlJl I sato dal Bari al Bologna per 250 ' e cosi via. Tre anni fa Chiarugi era costato 375 milioni: vantava una lunga esperienza in serie A oltre ad essere un attaccante di indiscusso valore, carattere a parte. Oggi giocatori che non hanno ancora messo piede nella massima serie vengono valutati oltre il mezzo miliardo come ridere: la caccia al terzino comasco Tardelli. ad esempio, è costata alla Juventus 475 milioni per la comproprietà quando per metà di quella cifra il Nantes ha ingaggiato recentemente il polacco Gadocha. Cruyff. ad esempio, è valutato sui 700 milioni (molto meno di Libera), Neeskens sul mezzo miliardo, assieme a Breitner e Netzer. Dai 300 ai 200 milioni i vari Housemans. Paulo Cesar. Torstenson, Bremner, Jairzinho, Rep, Ayala eccetera. Yazalde, già cannoniere in Portogallo, è stato pagato dal Reims 100 milioni, il peruviano Sotil è costato al Barcellona 80 milioni. Barzellette in confronto al nostro calcio mercato che ha creato un movimento di 18-19 miliardi e che, considerando anche il setto- . re semiprofessionistico — il cui mercatino è ancora aperto — ar- iriverà sui 25 miliardi complessivi, i Tra i grandi club della serie A !soltanto la Juventus e la Fiorenti- ;na hanno chiuso in attivo grazie ad un'attenta campagna: i campioni d'Italia di 150 milioni viola del doppio. Queste le socie- |tà in attivo: Cesena Bologna Fiorentina Juventus Como Verona Cagliari 1 miliardo 500 milioni 300 milioni 150 milioni 150 milioni 100 milioni 50 milioni La maggioranza dunque è in passivo. Vediamo la situazione: Napoli 1 miliardo 800 milioni Inter 1 miliardo Perugia 600 milioni Ascoli 500 milioni Lazio 500 milioni Roma 400 milioni Milan 300 milioni Torino 300 milioni Sampdoria 200 milioni !| Le società di serie A pertanto hanno chiuso con un passivo di 3 miliardi e mezzo nei confronti dei club di B e C anche se all'atto pratico i conti si riducono alquanto dovendosi tenere presenti i prestiti, le comproprietà e i riscatti che si accavallano nell'arco di una stagione. Le cifre del Torino sono piuttosto elastiche ma è possibile appunto inquadrare il deficit della campagna per gli acquisti di Pecci. Caporale, Gorin, Garritano, Patrizio Sala, Cazzaniga e il giovane centrocampista Bacchini in 300 milioni, essendo entrato un buon gruzzolo dalla cessione dei vari Agroppi (150 milioni). Quadri. Mascetti. Rossi e Pigino mentre Ca!Iioni e Cereser entravano nel giro per Gorin e Caporale. Le cifre della Juventus smentiscono totalmente la voce di spese folli della società campione che chiude appunto con un buon attivo (150 milioni) a conferma dell'ottimo lavoro svolto dai suoi dirigenti. La Juventus infatti ha pagato il cagliaritano Gori 200 milioni in contanti più Longobucco e la comproprietà di Viola: il primo era stato pagato alla Ternana 55 milioni di cui 45 ammortizzati, l'altro nel bilancio della Juventus è valutato 1000 lire essendo un prodotto del vivaio bianconero. Il riscatto della comproprietà di Savoldi Il è costato 220 milioni cui si aggiungono i 475 spesi per Tardelli (comproprietà): per rilevare l'intero cartellino del giocatore la Juventus dovrà spendere ancora mezzo miliardo. La cessione di Danova e Zaniboni ha fruttato 460 milioni cui si aggiungono gli incassi per altri elementi: Piloni, Chiarenza, Chinellato, Maggiora, Brio, Vanin. Marangon ed un lungo elenco di giovani che ia Juventus ha piazzato in altre società e grazie ai quali appunto il bilancio segna un attivo. I tre scudetti che solitamente si assegnano all'Hilton (quelli delle spese, del buon senso e della squadra speranza) I vanno dunque assegnati al Napoli ., , ? , T . ,, j ' alla Juventus e al Tonno. Vedremo più avanti sino a che punto i milioni influiranno sul rendimento delle squadre: ora in teoria tutti si sentono forti, pronti a scalare la vetta che porta al titolo. Presto, a novembre, qualcuno invocherà i rinforzi. Giorgio Gandolfi