Riccione una ex provinciale che si trucca da gran signora

Riccione una ex provinciale che si trucca da gran signora 70.000 turisti in una "capitale,, delle vacanze Riccione una ex provinciale che si trucca da gran signora (Dal nostro inviato speciale) Riccione, 12 luglio. Scendono a mare dopo mezzogiorno, lasciando il «Savioli» con passo veloce, si sdraiano sulla spiaggetta più «in» della costa adriatica: l'abbronzatura è perfetta, i seni sono scoperti. Mario, il bagnino che sta sempre a par- ! lare con Giuseppe Savoldi, si ! congeda dall'ex centravanti ] del Bologna. Accorre con i j lettini. Incassa 1500 lire. Nep- pure un'occhiata in più per le | quattro ragazze in topless, i Torna dal giocatore che ora è del Napoli. Dimentica le ! clienti dal seno nudo che se \ ne stanno annoiate in disparte: si passano olio sul corpo, annodano foulards colorati dietro la nuca, sfogliano, pigre, riviste di moda. Riccione è cambiata. Università sessuale degli Anni Sessanta per giovani mitteleuropei e playboys nostrani, accoglie disincantata in questa estate ancora incerta del 75 bellezze nordiche e senega- lesi slanciate. Niente sesso, niente «vasche» in viale Ceccarini, niente giovanotti con le camicie slacciate sino al quinto bottone a mostrare agli amici del calle Viscardi l'ultima conquista della notte passata in un dancing all'aperto, a ballare, a bere i pri mi whisky con un po' di di sgusto, ad abbracciare una ra gazza, sconosciuta e bellissi ma. L'ultima novità, Riccione tenta di nasconderla: è un Io cale «gay» riservato e discre to. Ci si arriva con qualche difficoltà lasciando sulla sini stra la statale Adriatica. E' a buon mercato. Duemila lire, consumazione compresa, e i «Boomerang» che suonano: esordiscono con «Only you», continuano con il liscio, qualche samba, gli ultimi successi e ancora molti slows, con quattrocento ragazzi eleganti ed effeminati che si stringono in pista, tornano ai tavoli, bevono succo d'arancia. Qua e là, ma soltanto di rado, per le occasioni, qualche bottiglia di champugne nei secchielli ghiacciati. Soddisfatti i proprietari: buoni gli incassi e, ciò che più conta, tranquillità. Niente risse, niente donne contese, nessun cameriere insultato dall'ubriaco di turno. Vengono da Milano. Avevano una sala da ballo di periferia, non rientravano con le spese: venti o trenta coppie, qualche militare a passeggio la domenica pomeriggio. Hanno tentato con il dancing riservato agli omosessuali, l'hanno pubblicizzato in mezza Europa lasciando il loro biglietto nei locali notturni di Amburgo e di Amsterdam, nei bar di Monaco, di Parigi e di Anversa: una tournée invernale a distribuire cartoncini gialli a caratteri verdi. Poi il successo: hanno ogni sera quattro o cinquecento ragazzi che si danno appuntamento a Riccione attratti dal sole, dal mare, dai prezzi a buon mercato della riviera romagnola, dall'indifferenza tollerante dei suoi settantamila turisti. Trionfa il locale «gay», sopravvive il night tradizionale con Lena Glas e Séraphine L'Amour che si spogliano subito dopo la mezzanotte e cedono la pedana a Michael Grani che dalla giacca a code estrae con disinvoltura sei tortore, un coniglio bianco, svariati mazzi di carte, molti fazzoletti colorati e, infine, tra gli applausi quasi impressionanti del pubblico, un gal to soriano, enorme, occhi celesti e un collarino di brillan ti che gli arruffa la pelliccia Anima la serata Nando Pucci si ascolta un vecchio disco di Paolo Bacilieri che non canta più. Sta dietro le quinte a lanciare sciabolate di luce colorata sulle ragazze che si spogliano per clienti di Reggio Emilia, di Forlì e di Ancona, in vacanza senza mogli in Romagna. I raffinati si arrampicano dopo la mezzanotte alla «Villa Alta», il locale elegante. Ancora ostenta un parco macchine di rilievo: ci sono tutte le Macerati che nel pomeriggio sgasavano in viale Ceccarinì; le Lamborghini e le Ferrari sono in bella mostra, parcheggiate le une accanto alle altre, qualche Rolls. Hanno targhe emiliane e lombarde. Altre ne arrivano rombanti: al volante industriali e proprietari di fabbrichette giovani e già toccate dalla crisi. Sono cresciuti nel mito di una Riccione d'altri tempi, zeppa di gerarchi, di villette minuscole». I giovanissimi vanno al BillBo: scendono dai motorini anco;a in corsa, qualcuno arriva ai parcheggio degli scooters uìzandosi con un'acrobazia sulla ruota posteriore. Sono cor, ragazzine di 15 anni, ballano poco, si guardano a malapena. I ragazzi da una parte, le ragazze in jeans e camicie di garza dall'altra a purlaie tra loro, a ridere allegre, e tormentarsi inline annoiate una ciocca bionda di capelli asciugati dal sale. Lello Mantani, che per anni ha avuto la responsabilità dell'Azienda di soggiorno e ora fa le pubbliche relazioni per l'intera riviera, dice che tutto è cambiato, che Riccio! ne è diversa, che finalmente si è spi ovincializzata. La co' sta adriatica accoglie chiun; que. ciascuno trova quello 1 che cerca. Da lui vanno i giorj naiisti per i reportages estivi. | Smistc dai bagnini le croniste I interessate all'atteggiamento sessuale della moglie italiana in vacanza; manda nelle pensioncine da cinquemila lire tutto compreso gli inviati dei I giornali tedeschi che vengono I in Remagna a controllare se è j vero che i loro connazionali : con venti marchi al giorno hanno una bella stanza, due pasti completi e una colazioI ne continentale al mattino. Su Riccione cala la sera. Dal canale arrivano le note vivaci della Marinella III, una motonave tuttti piena di lampadine colorate che imbarca tedeschi. A poppa c'è l'orchestrina e un gran braciere. Ci si imbarca con duemila lire. I marinai offrono un bicchiere di vino e un cartoccio con tre s'arde arrostite. Si ballano ì lisci, si resta al largo due ore. Ballano tutti, anche i bambini. Dal mare la costa è piena di luci, spiccano le insegne dei grandi alberghi: un tempo pensioncine piccole e basse, oggi sono palazzoni a otto piani ma fanno ancora il tutto compreso: i prezzi sono buoni, it cliente si trova bene e — dicono — «poi ritorna». Francesco Santini Giochi in mare sulle lunghe spiagge dell'Adriatico (Foto La Stampa - Piero De Marchis)