Antidivorzista tenta di uccidersi perché la moglie vuole lasciarlo
Antidivorzista tenta di uccidersi perché la moglie vuole lasciarlo Ieri mattina a Sanremo dopo un'udienza in tribunale Antidivorzista tenta di uccidersi perché la moglie vuole lasciarlo Lui 30 anni, lei 28: hanno due figli, di 6 e di 4 - L'uomo sconvolto corre a casa, si barrica e si infila in bocca il tubo del gas - L'avvocato intuisce la tragedia, manda la polizia e lo salva (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 12 luglio. Picchiava la moglie, ma dice di volerle un gran bene; in casa era un inferno, ma è attaccatissimo ai due figli. Lei si è stancata ed ha chiesto la separazione legale. Sono comparsi davanti al presidente del tribunale di Sanremo, dottor Riccardo Cioffi, questa mattina. Quando lui ha capito che ormai il dissidio coniuga1°, vista la posizione della donna, era insanabile, ha perso la ragione: è scappato da palazzo di giustizia (invano l'avvocato Sergio Badino ha cercato di trattenerlo) ed è corso a casa. Ha scritto quattro pagine di testamento poi si è infilato il tubo del gas in bocca: voleva morire. L'ha salvato il legale che, intuita la tragedia, ha mandato la polizia. Questa storia, di un tentativo di «divorzio all'italiana» (alla rovescia), ha per protagonisti Franco Dario Ginestra, 30 anni, muratore, originario da Elice ( Pescara ), residente a Sanremo, via G. Galilei 185, e Filomena Bloise, 28 anni, di origine calabrese. Nel mezzo due bambini, Luca, 6 anni e Davide, di 4, «provvidenzialmente» allontanati in questi giorni di tempesta per la famiglia, ed affidati ai parenti. Fra i due coniugi c'era stato qualche litigio, ma sembrava cosa da niente. La Bloise invece afferma di essere ricorsa alla separazione per i modi autoritari e violenti del giovane marito. Negli ultimi tempi, secondo la donna, «la vita era divenuta impossibili). Era stata anche ricovera¬ ta in ospedale. «Sono uscita il 20 giugno scorso, mi ci aveva mandato lui, con tre costole rotte». Già tre anni or sono aveva presentato un esposto contro Dario Ginestra ed aveva scritto alla madre: «Mi picchia, non so quanto potrò resistere». Franco Dario Ginestra si comportava cosi per un malinteso ruolo di «capofamiglia», non credeva di giungere a quella che considera una tragedia: la separazione. Lo ripeteva alla moglie e lo ha detto anche oggi, al giudice, lo ha confermato nella lettera d'addio: «Amo tanto mia mo- glie». Un amore, evidentemente morboso, che ha reso di giorno in giorno sempre più difficile il menage familiare, nonostante la presenza dei due figli, L'incontro di stamane, davanti al presidente Cioffi è stato burrascoso. Filomena Bloise ha confermato la determinazione di separarsi. La consueta raccomandazione del giudice per la riconciliazione, non ha smosso la donna. Dopo qualche minuto di dialogo, Franco Dario Gine| stra si è alzato di scatto: «Non mi importa più di niente, le chiacchiere sono inutili» ed ha abbandonato le sale del tribunale. Si è chiuso in casa ed ha buttato giù quattro pagine di «ulUme volontà», prima di infilarsi il tubo del gas in gola. La tragedia che stava maturando è stata intuita dall'avvocato Badino, che ha telefonato al Ginestra: «Torni qua, che cerchiamo di aggiustare un po' le cose». L'altro ha risposto con un filo di voce: «Lasci perdere, avvocato, ormai sto per morire». Il legale dà l'allarme in commissariato. Una pattuglia di agenti, col brigadiere Sora (ha un primato in questo genere di operazioni: ha salvato già tre persone in analoghe circostanze) accorre. Sfondano la porta dell'alloggio ormai invaso dal gas. Franco Ginestra è moribondo. Lo portano in ospedale e i medici lo salvano. Nel testamento aveva scritto: «Lascio ogni mio avere ai bambini, a lei lascio tutto l'amore che le ho voluto. Renato Olivieri Sanremo. Franco Dario Ginestra, Davide Filomena Bloise (Telefoto)
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