Non uno ma due ergastoli per l'assassinio di un cliente durante l'assalto alla banca

Non uno ma due ergastoli per l'assassinio di un cliente durante l'assalto alla banca I giudici sono stati più rigorosi dello stesso pubblico ministero Non uno ma due ergastoli per l'assassinio di un cliente durante l'assalto alla banca Per uno dei banditi, Bonello, l'accusa aveva chiesto l'assoluzione - La sentenza, emessa a tarda notte, ha invece riconosciuto entrambi gli imputati colpevoli - Il delitto avvenne a Carmagnola, tre anni e mezzo fa Ergastolo per entrambi i rapinatori che il 22 febbraio del 1972 assalirono la Banca Popolare di Carmagnola uccidendo un cliente. I giudici sono stati più severi del pubblico ministero, che per Angelo Bonello aveva chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove. Sia Bo- m'Ho, sia Giuseppe Di Maria hanno accolto la sentenza della catte d'assise senza mostrare alcuna emozione. I giurati si cran0 ritirati In camera di con sigilo a mezzanotte, dopo otto ore di maratona verbale da parte dei difensori. Alle 3 c 45, quando il presidente Barbaro ha terminato la lettura della sentenza un pesante silenzio è sceso nell'aula. Nessuna reazione nemmeno da parte del pubblico (una ventina di persone tra a- miei c parenti degli imputali) che aveva voluto assistere al processo Ano In fondo. Il servizio di vigilanza intorno al palazzo è stato severissimo. Si temeva che i due imputati, prevedendo una condanna all'ergastolo, avessero architettato un piano di fuga, con complicità all'esterno. Il portone d'ingresso principale del palazzo di giustizia, in via Corte d'Appello, è stato chiuso verso le 22, è rimasto aperto l'ingresso al pubblico su via San Domenico. Un uomo, che sostava davanti all'ingresso principale, è stato identificato dai carabinieri di servizio di traduzione per Sa- verio Bonello, nato 33 anni fa a Palma di Montechiaro. E' il fra- tello minore di Angelo Bonello. A poche ore di distanza dalla sentenza i difensori avvocati Cabri e Santoni per Di Maria, Gallo e Rossello di Agrigento per Bonel- lo hanno appellato la sentenza. sfigurato dalle percosse, Durante le udienze è rimasto apatico, quasi assente. Il trauma della cattura e la paura del lin ciaggio a cui stava per essere sot Durante le lunghe ore trascorse in attesa della sentenza, un carabiniere che partecipò alla cattura del banditi ha rievocato il j apvntsanguinoso assalto alla banca. « Se Di Maria è ancora vivo lo deve ai carabinieri », ha detto. Il bandito, bloccato all'interno della banca da alcuni clienti nel corso della sparatoria che provocò un morto e quattro feriti, fu aggredito dalla folla inferocita che voleva farsi giustizia da sola. Giuseppe Di Maria arrivò all'ospedale toposto sono ricordi incancellabili. Devono avere spezzato qualcosa dentro di lui. Ha continuato ripetere la sua versione dei fatti: ii Ero in banca per cambiare un biglietto da 50.000 lire ». Una spiegazione che il pubblico ministero Witzel ha definito grottesca. Diversa la posizione di Angelo Bonello. Contro di lui c'erano soprattutto indizi, prove certe nessuna. Lo stesso pubblico ministero ne aveva chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove. Al dibattimento non sono mancati i colpi di scena, favorevoli e contrari all'imputato. Nessun teste ha riconosciuto in uno dei tre cappelli mostrati al processo, quello che un bandito perse in banca durante la sparatoria. Alcuni hanno affermato che Bonello nei giorni precedenti la rapina era a Torino. Ma altri hanno giurato che il 22 febbraio del 1972 era in un paesino vicino a Mannheim, in Germania. La cognata del gestore del bar « Prussia », Maria Impeduglia, l'ha accusato. Ma aveva dato una diversa versione ai carabinieri. Angelo Bonello le ha scagliato contro una scarpa. Il dibattimento è stato sospeso. Bonello è stato processato per l'oltraggio al testimone e condannato a nove mesi di carcere. L'episodio non gli ha certo giovato ai fini della valutazione della personalità da parte dei giurati. Il prof. Gallo, che assieme all'avvocato Rossello l'ha difeso, ha commentato: « Bonello ha certo un carattere violento, ma questo non doveva influire sull'opinione dei giurati, come forse invece è avvenuto. Se c'è un ragionevole dubbio sulla colpevolezza di un imputato non si può condannarlo alla massima pena », ha concluso. Un terzo imputato al processo, Antonino Favata, il gestore del bar « Prussia » accusato di favoreggiamento nei confronti del Bonello, è stato assolto con formula ampia. * I « Fratelli Cristiani » della Congregazione dei Salesiani non pagheranno la pensione al religioso che ha intentato loro causa. Il tribunale ha rovesciato la sentenza del pretore del lavoro, dottor Converso, che aveva condan-| nato la congregazione a pagare al convenuto, il professor Secondo Borgnino, 64 anni, i contributi assistenziali arretrati e 15 milioni di liquidazione. Il professore, che in giudizio era difeso dall'avvocato Pini, do- qlOcrfgnolehancdesdsain i i min munì iiiiiiiii ai fini della pensione e della li- po essere stato dispensato dai voti ha chiesto alla Congregazione il riconoscimento dei suoi trentotto anni di Insegnamento, quldazione, I legali della Congregazione, l'aw. Pacchiana e il professor Olivero, sostenevano al contrario che il religioso non aveva maturato alcun diritto: «Borgnino ha fatto parte di una famiglia religiosa con vita in comune e pronuncia di voti (castità, povertà, obbedienza). Quando egli ha dato le dimissioni, la Congregazione gli ha dato 300.000 lire per aiutarlo a reinserirsi nella vita civile e non a titolo di liquidazione o come indennità di fine rapporto di lavoro ». II tribunale civile (presidente e relatore giudice Pampinelll) ha stabilito che la Congregazione non deve nulla all'ex reverendo. La sentenza del pretore Converso aveva invece riconosciuto nel rap- porto che legava il Borgnino alla Congregazione la stessa dipendenza che lega l'insegnante alla scuola e quindi il diritto ad una posizione assicurativa. L'ultima parola in materia spetterà alla Cassazione, alla quale il legale dell'ex religioso ha detto che farà ricorso.

Luoghi citati: Agrigento, Carmagnola, Germania, Mannheim, Palma Di Montechiaro, Torino