Kissinger e Gromyko, la via per fermare le armi nucleari

Kissinger e Gromyko, la via per fermare le armi nucleari Definito "costruttivo,, l'incontro a Ginevra Kissinger e Gromyko, la viaper fermare le armi nucleari (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 11 luglio. L'incontro Kissinger-Gromyko è stato « molto utile e costruttivo ». Esso ha permesso di «ridurre le distanze» nel negoziato sulla limitazione delle armi strategi- i che, o Salt, tema principale di questi colloqui. Tutta- ! via nessun accordo preciso i è stato raggiunto, sono necessarie altre discussioni, e resta incerta la data del vertice Ford-Breznev, il cui scopo è appunto la firma di un nuovo trattato strategico. Dopo quattro ore e mezzo di colloqui, svoltisi all'ultimo piano dell'hotel Intercontinental, residenza di Kissinger, i due ministri si sono presentati ai giornalisti sorridenti e distesi, di ottimo umore («Abbiamo avuto una colazio-ne magnifica», ha esordito Gromyko). Entrambi hanno sottolineato la volontà delle due massime potenze di procedere sulla via della distensione e della cooperazione, e il ministro sovietico, in particolare, ha affermato, con enfasi, che questa è la linea «di tutta la leadership» di Mosca, senza eccezioni. Ma si è avuta la conferma che, sui temi specifici, o sulla maggior parte di essi, restano divergenze e contrasti. E' stato chiesto se fossero stati compiuti progressi precisi sul punto della verifica del numero dei missili a testata multipla. Kissinger ha risposto che sono stati compiuti progressi «in generale». La domanda è stata ripetuta a Gromyko. Questi, che parla benissimo inglese, se l'è fatta tradurre dall'interprete, poi ha detto che, in linea di massima, l'Unione Sovietica pensa che bastino «i mezzi nazionali d'ispezione» (cioè senza alcun controllo internazionale), ma che è comprensibile che «altri siano di diverso avviso». La questione della verifica del numero dei missili a testata multipla, o Mirv, nel quadro dell'accordo di Vladivostok che ne assegna 1320 a ciascuna delle due superpotenze, su un totale di 2400 vettori strategici, è la più importante del negoziato Salt, ma non è la sola. Resta da definire se almeno due nuovi vettori (il bombardiere sovietico che gli occidentali chiamano «Backfire» e un nuovo missile sottomarino americano) debbano essere considerati armi strategiche e quindi inclusi nel Salt. L'orientamento che sembra essere emerso è che, se nuovi progressi saranno compiuti su tutti questi pun- ti, Kissinger volerà a Mosca in settembre, per sbloccare definitivamente il negoziato, a meno che ciò non possa essere fatto prima, da Breznev e Ford direttamente, a Helsin- ki, in margine al supervertice dì 35 capi di Stato o di gover- no che dovrà concludere laconferenza sulla sicurezza ela cooperazione in Europa, o Csce. Che la data di questo supervertice potesse essere annunciata in coincidenza col loro incontro, era la speranza di entrambi i ministri, e soprattutto di Gromyko: i sovietici massimi fautori della Csce, dalla quale si aspettano il riconoscimento definitivo e solenne dello «status quo» in Europa, hanno un intensissimo calendario politico - diplomatico, che si concluderà in febbraio col 25° Congresso del pcus. Tuttavia non è stato possibile vincere in tempo l'opposizione di Malta, decisa ad inserire negli atti della Csce una dichiarazione sul Mediterraneo di ispirazione neutralista antisovietica e antiamericana. Kissinger e Gromyko hanno comunque riaffermato il loro appoggio alla proposta canadese di andare a Helsinki il 30 luglio. Il terzo tema dei colloqui era il Medio Oriente, alla luce del tentativo americano di arrivare ad un nuovo disimpegno tra Egitto e Israele nel Sinai. Le dichiarazioni dei due ministri sono state interlocutorie e generiche. «E' un problema molto grosso», ha detto Gromyko, «saranno ne-cessari altri scambi di ideenel prossimo futuro». E Kissinger: «Abbiamo passato inrassegna tutte le possibili so-luzioni. quelle parziali e quelle globali». Kissinger, naturalmente, è per le prime, ma, oltre alla diffidenza dell'Urssdeve vincere anche quella diIsraele. Domattina il segretario di Stato vedrà il premier israeliano Rabin a Bonn, ma è stato suggerito di non aspettarsi troppo neppure da quell'incontro, perché in ogncaso Rabin dovrà poi riferire e discutere con l'intero governo di Gerusalemme, dopo il suo rientro in patria. Questo tra Kissinger e Gromyko era il terzo incontro in Europa, cioè a mezza stradanel 1975. In febbraio, a Ginevra, i due statisti rilanciarono il rapporto speciale Usa-TJrss dopo un periodo di dissaporise non di vera tensione, seguito alla denuncia sovietica dell'accordo commerciale. In maggio, a Vienna, prevaleva la preoccupazione americana che tale rapporto non uscisse indebolito da una sopravalutazione sovietica della «débà-eie» indocinese. Ora' si trattava di procedere verso intese concrete, non essendo più in discussione le relazioni di fondo; ma ne sono uscite di nuovo delle affermazioni di principio, che sono essenziali, ma non annullano la divergenza degli interessi particolari, il carattere perennemente dialettico della distensione. Aldo Rizzo per la pace, ha inviato all'Accademia delle scienze cecoslovacca una lettera aperta, in cui afferma che le pressioni politiche ed i controlli burocratici hanno sconvolto la vita scientifica cecoslovacca e rischiano di farla retrocedere ad un livello « provinciale ». Malek, il quale è stato vice presidente dell'Accademia fino al 1965 e deputato fino a quando cadde in disgrazia nel 1970, ha fatto pervenire copia della lettera ai corrispondenti della stampa estera a Praga. Lo scienziato riafferma la sua fede nel sistema socialista del Paese, ma deplora che troppo frequentemente ricercatori scientifici siano costretti a cessare la loro opera mentre sarebbero ancora in grado di svolgere una proficua attività scientifica. Il conferimento di titoli e responsabilità scientifiche in base a considerazioni più d'ordine politico che scientifico, aggiunge l'accademico, ha avuto conseguenze negative sul livello del lavoro scientifico e sul morale dei ricercatori. (Ansa)