Possibile colpo di scena a poche ore dalla conclusione del calcio-mercato

Possibile colpo di scena a poche ore dalla conclusione del calcio-mercato Al KL il primato sale alla media di 194,384 Meynet record verso i 200 Il campione valdostano precede lo statunitense Me Kinney che aveva in precedenza migliorato il proprio limite - Caduta senza danni per Taddei (Dal nostro inviato speciale) Cervinia, 11 luglio. Pino Meynet sobbalza sulle spalle dei componenti il clan Rnssignol. Si è liberato soltanto del casco monumentale che riesce a contenere persino il suo lunghissimo caratteristico nasone, e urla felice come un bambino. Attorno urlano pure, di dolore, quelli spazzolati dai suoi lunghissimi sci che rimangono saldamente attaccati agli scarponi un po' per mancanza di tempo nel levarli, un po' per calcolo, cosi si vede bene la scritta Authier che è marca satellite della più celebre consociata francese. Il record al « KL » produce questo ed altri effetti, è impresa atletica e fatto commerciale, gioia per qualcosa di conquistato, e soddisfazione maligna per quanto è stato perduto da altri. Gli altri nel caso specifico sono quelli della squadra tedesca Sohler che equipaggia Steve Me Kinney nella medesima giornata recordman nuovo — migliore cioè rispetto a se stesso del giorno prima — e poi brutalmente sconfitto. Accusano la botta ma con classe, sicuri di poter rigiocare tutto domani se la pista rimarrà in buone condizioni, e in fondo contenti che questo avvicendarsi di fortune sportive chiuda la bocca a chi, scarso di fantasia, cerca lo scandalo attraverso la maldicenza non comprovata. La storia della giornata richiede una premessa di carattere generale. Quest'anno il ghiacciaio del Plateau Rosa è pieno di neve, pieno come non mai e tutto il profilo appare assai cambiato. Hanno assunto più rilievo le parti in evidenza, i gobboni, e si sono riempite le fosse. Tutto questo porta ad una pendenza relativa maggiore lungo l'asse della pista ed a una facilitazione del compito degli atleti nel tratto finale di raccordo con il piano, dove le gambe sono sottoposte ad una sollecitazione pazzesca. La pista quindi non è più bella o meglio preparata dello scorso anno, è semplicemente più facile — la quantità di neve livella inoltre anche gobbe e gobbettine — e permette quindi exploit tecnici di maggior rilievo. Ecco spiegato perché scendendo da metà tracciato nella prova di apertura tanto Me Kinney, il campione, come Comaita, l'ultimo ammesso, sono finiti al disopra dei 180 di media. C'è aria da record quindi malgrado le nuvole che scavallano da una vallata all'altra optando ora per la Svizzera, ora per Champoluc, o per il Breuil e Valtournanche, troppo spesso rimanendo in parcheggio nella conca del ghiacciaio. I leader hanno diritto di scelta e quindi partono i meno bravi. Albertelli e Miura fanno il primato personale e allora scattano prima Taddei, poi Meynet e Slmmons, quindi Me Kinney. Il primo sale ai margini inferiori dei 190, gli altri due a oltre 191, cinquecento metri sotto il primato, e Me Kinney castiga tutti con il nuovo record 192.719. Al » KL » quando il momento è buono c'è questo frizzare di emozioni una dietro l'altra, poi la sosta chiacchiereccia nell'attesa della risalita dei concorrenti fino in cima. Si parla dell'americano formidabile, di Albertelli che nella manche di apertura era sceso equipaggiato con i Freyrie da 2,22 e tutto materiale di serie, ottenendo il nuovo record (177,514), della strana giuria che oggi non ritiene valido questo primato, sbagliando come già aveva fatto ieri quando aveva impedito a Sandro Casse di difendere il proprio prestigio partendo alla pari con gli altri. Sono chiacchiere, polemiche se volete, intessute però in tono amichevole poiché se la giuria non ci fosse bisognerebbe inventarla e magari sarebbe peggiore. Poi la pista è nuovamente libera. Vanno giù le cavie, Perrot e Caffoni questa volta, e Coppi, direttore tecnico di Meynet ha l'ispirazione: « Giù adesso » ulula nella radio e l'altro dall'alto ubbidisce. Tutto è perfetto, regolare, la discesa composta e fulminea. E' il primato con 194,384. Insegue Taddei subito e nel tentativo ha la scalogna di vedersi uno sci partir via di sotto con l'attacco mollato. Ruzzola bene per fortuna e non prende altro che botte varie non gravi, ma la gara deve essere interrotta. Si parla di armeggi strani sugli attacchi Salomon che avrebbero permesso il primato del Pino, ma che adesso sarebbero la causa dello sganciamento imprevisto per Taddei. Chiacchiere, chiacchiere e intanto prima che la pista sia riaperta il momento magico finisce. Scendono di rabbia Simmons e Me Kinney ma le medie rimangono inferiori. La sfida è rimandata a domani. Giorgio Viglino La classifica: 1) Pino Meynet (It) media 194,384; 2) Me Kinney (Usa) 192,719; 3) Simmons (Usa) 191,285; 4) Taddei (It) 189,473; 5) Miura (Giap) 189,075; 6) Albertelli (It) 188,481. Cervinia. Abbraccio fra i due barbuti campioni Meynet (a destra) e Me Kinney

Luoghi citati: Breuil, Svizzera, Usa