Assaltano la cassa di uno stabilimento e sparano contro un agente: gravissimo
Assaltano la cassa di uno stabilimento e sparano contro un agente: gravissimo Nuova sanguinosa rapina, ieri pomeriggio, a Milano Assaltano la cassa di uno stabilimento e sparano contro un agente: gravissimo (Nostro servizio particolare) Milano, 10 luglio. (o.r.) Un agente di polizia è rimasto ferito dal colpo di pistola sparato da un bandito che con tre complici ha assaltato questo pomeriggio l'ufficio cassa di un'azienda metal- meccanica a Milano. Bottino dell'incursione 34 milioni di lire; altri 13 milioni sono stati persi dai rapinatori nella fuga. Verso le 14, in via Stephenson, dove hanno sede gli uffici delle «Smalterie e fonderie lombarde», tre banditi che avevano il volto coperto con passamontagna, sono scesi da una «Mini»; il quarto è rimasto al volante. Mentre uno di questi, armato con un fucile a canne mozze, teneva a bada il custode nella guardiola a fianco all'ingresso, gli altri due hanno raggiunto l'ufficio cassa dove si trovavano due impiegate e un operaio: i banditi si sono fatti consegnare 47 milioni che erano già nelle buste paga destinate ai dipendenti. L'operaio Antonio Pece, 38 anni, originario della provincia di Avellino e residente a Pero, ha tentato di reagire, ma è stato colpito alla mascella con il calcio di una pistola. Contemporaneamente un agente in borghese dell'ufficio politico, Angelo Longhi, 33 anni, che era fuori servizio e si trovava negli uffici per salutare un parente, si è imbattuto nel bandito di guardia all'ingresso. L'agente ha estrat¬ to la pistola ed ha esploso un colpo in aria gridando all'uomo di gettare l'arma. Nello stesso momento, alle sue spalle, sono sopraggiunti gli altri due rapinatori uno dei quali ha sparato all'agente colpendolo alla spalla sinistra. I tre banditi sono quindi fuggiti a bordo dell'automobilile e durante il percorso, hanno perso parte di milioni che avevano messo in sacchetti di plastica. Angelo Longhi è stato portato all'ospedale di Niguarda dove è stato giudicato guaribile in venti giorni. dificio da un vincolo di inedificabilità del ministero della Pubblica Istruzione, nel 1973 iniziarono i lavori per la realizzazione d'una palazzina di lusso, lavori che furono appunto bloccati dal magistrato. La situazione adesso è piuttosto confusa: il titolare della società «Nabucco» sarebbe un certo «signor Waltzer» di Vaduz, ma sino a questo momento nessuno è riuscito a rintracciarlo e a interrogarlo. Sulla base di indagini e da certi incartamenti sequestrati, il pretore Sansa avrebbe accertato che dietro alla società immobiliare vi sarebbe, come reale proprietario della villa e del parco la famiglia degli armatori Ravano. Per questo, ha inviato a ciascuno dei sette fratelli una comunicazione giudiziaria per «costruzione abusiva», ha bloccato i lavori del cantiere e ha minacciato di confiscare la villa. I Ravano, dal canto loro, hanno dichiarato d'essere estranei alla «Nabucco».
Persone citate: Angelo Longhi, Antonio Pece, Ravano, Sansa
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