L'affare Carlos ancora più complicato: espulsi tre diplomatici cubani a Parigi

L'affare Carlos ancora più complicato: espulsi tre diplomatici cubani a Parigi Esiste veramente un gruppo terroristico internazionale? L'affare Carlos ancora più complicato: espulsi tre diplomatici cubani a Parigi (Dal nostro corrispondente) Parigi, 10 luglio. Tre diplomatici cubani, in servizio presso l'ambasciata di Parigi, sono stati espulsi oggi dal governo francese. L'annuncio ufficiale è stato dato dal ministro dell'Interno e l'accusa è che i tre diplomatici avrebbero frequentato assiduamente (secondo i servizi segreti francesi) l'appartamento del famoso terrorista «Carlos», che il 27 giugno ha ucciso due poliziotti e un informatore libanese durante la perquisizione della sua casa, dandosi poi alla fuga. I tre diplomatici cubani sono il primo segretario d'ambasciata, il secondo segretario, e il segretario agli affari culturali. Secondo il ministero dell'Interno francese, «l'inchiesta in corso ha dimostrato gli stretti legami tra le reti terroristiche e certi servizi stranieri d'informazione; inoltre ha rivelato una unità d'azione dei gruppi terroristici internazionali e l'aiuto che ad essi portano certi Stati». L'ambasciata cubana ha immediatamente reagito, smentendo la partecipazione dei tre funzionari «alla rete terroristica del venezuelano Carlos» ed esprimendo la sorpresa del governo di Cuba davanti a un'operazione che «coinvolge i tre diplomatici nell'affare Carlos». Il provvedimento è stato giudicato «molto grave», dato che «i tre funzionari hanno svolto per molto tempo a Parigi un'attività non equivoca» e dato che «il governo cubano si è sempre schierato contro tutte le forme di terrorismo». I fatti che hanno accompagnato questo brusco contrattacco del governo francese sono ancora troppo confusi per- che si possa dare un giudizio sulla clamorosa vicenda, al centro della quale si muovono servizi segreti, e poco segreti, d'ogni Paese. Tutto è cominciato infatti il 23 ghigno con una informazione della polizia libanese ai «servizi» francesi, relativa a un cittadino libanese di nome Michel Moukharbal, sospettato di contatti col terrorismo palestinese a Parigi. Arrestato Moukharbal, dell'affare venne incaricata la sezione speciale francese del terrorismo internazionale, creata nel 1968 per lottare contro il «complotto internazionale» dei gauchistes, e a questo punto si è messo in moto un meccanismo d'indagini ancora poco comprensibile. Guidata da Moukharbal, la polizia si è messa sulle tracce di «Carlos», un terrorista sudamericano (almeno secondo certe fonti) e non palestinese. «Carlos» è stato sorpreso nel suo appartamento, ha reagito, ha ucciso due agenti e l'informatore, poi si è eclissato lasciandosi dietro una scia ancora più confusa. Nei giorni scorsi, è stato persìiio detto che l'uomo fosse in contatto coi fascisti italiani, implicato nella rete cospirativa di Freda e Ventura, legata (secondo FranceSoir) al terrorismo palestinese. L'identità del fantomatico «Carlos» sarebbe — secondo la polizia francese — quella di un venezuelano: Ilic Ramirez Sanchez, ventisei anni, arrestato nel '68 a Caracas per manifestazioni studentesche, e poi facente parte delle squadre di guerriglieri che s'infiltravano in Venezuela dopo un periodo di addestramento a Cuba. Ma tutte queste ricostruzioni sono apparse poco convincenti, dato che restano oscuri ancora molti lati dell'operazione di polizia, che intanto pare proseguire a Londra, dove (secondo agenzie) sarebbero stati alcuni complici colombiani dì «Carlos», definiti «comunisti e in rapporto con l'ambasciata cubana in Inghilterra». Le Monde stasera si chiede se la spettacolare espulsione dei cubani «sia un chiassoso modo di salvare la I faccia della polizia francese, ; che s'è mossa nell'affare con leggerezza», oppure sia «l'inizio di una operazione su grande scala per eliminare reti spionistiche comuniste, del tutto simile a quella già verificatasi in Belgio, Germania, Inghilterra, su richiesta della Cia». La risposta del giornale propende per la seconda tesi, e conclude che «dopo l'implicazione dei cubani ci si può attendere che vengano messi in causa anche diplomatici dell'Est». a. c. no state espresse riserve su questo punto. Callaghan torna a Londra in modo trionfale, alla fine di una missione che non era priva di pericoli per l'amor proprio della Gran Bretagna: dall'inizio della missione ha goduto dell'appoggio unanime dell'opinione pubblica. (Ansa)

Persone citate: Callaghan, Freda, Ilic Ramirez Sanchez, Michel Moukharbal, Ventura