Kissinger-Giscard: rilancio del dialogo per l'energia di Alberto Cavallari

Kissinger-Giscard: rilancio del dialogo per l'energia Una visita-lampo (non prevista) in Francia Kissinger-Giscard: rilancio del dialogo per l'energia (Dal nostro corrispondente) Parigi, 10 luglio. Il viaggio in Europa del segretario di Stato americano Kissinger è cominciato da Parigi, oggi, col preciso scopo di cercare un compromesso con i francesi sulla conferenza dell'energia. Malgrado non siano stati raggiunti grossi risultati, si è diffuso però un certo ottimismo. Dopo i colloqui Kissinger - Giscard d'Estaing e Kissinger - Sauvagnargues, è stato comunicato ufficialmente che «non è stato raggiunto alcun accordo sulla data per una ripresa dei negoziati tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo», ma che sono stati fatti «alcuni progressi circa lo schema da seguire per poter proporre in futuro una scadenza precisa alla ripresa del dialogo». L'estrema prudenza della formula usata è stata attenuata da Kissinger, dopo il colloquio con Giscard e prima della partenza per Ginevra. Il segretario di Stato ha detto apertamente che le discussioni «hanno individuato una base solida per iar progredire il dialogo produttori ■ consumatori di petrolio, e che i Paesi in via di sviluppo possono accettare». Il vicesegretario di Stato Enders si è detto addirittura fiducioso che «le cose marceranno adesso molto rapidamente». Nessuno ha spiegato in base a quale compromesso sia stato formulato uno schema per la ripresa del dialogo. Da parte francese si è però dato vistosamente rilievo alla «convergenza di vedute» franco-americane sui problemi internazionali, e particolarmente su quelli che «richiedono un'azione comune dei due Paesi». E' stato poi aggiunto che nelle conversazioni si è riflesso «l'eccellente clima che regna attualmente nelle relazioni Francia-Usa». Naturalmente tutto questo ottimismo meraviglia dopo il fallimento della conferenza sull'energia, dopo le recenti riunioni dell'agenzia internazionale per l'energia, e dopo una serie di contrasti che hanno dimostrato l'assenza di una politica energetica americana verso gli alleati europei. Tuttavia esso è stato proclamato ufficialmente da entrambe le parti, insieme al concetto che gli Stati Uniti si «sforzeranno di ottenere un accordo con tutti gli interessati prima della sessione speciale delle Nazioni Unite del prossimo settembre, dedicata al problema delle materie prime». Kissinger non ha raccolto invece la proposta lanciata due giorni fa da Giscard per una conferenza autunnale al vertice da dedicare al riordino monetario. Si è limitato a dire che gli Stati Uniti «condividono il punto di vista francese sulla necessità di studiare seriamente la situazione monetaria e riconoscono che si tratta di uno dei problemi attuali più seri». Al quadro generale dell'incontro, che pare voler ribadire il famoso «spirito della Martinica», anche se non sono stati annunciati risultati immediati e concreti, è stata poi aggiunta da entrambe le parti un'ultima nota di ottimismo sulla conferenza per la sicurezza in Europa. Francia e Stati Uniti stimano infatti che «i negoziati dovrebbero concludersi il più rapidamente possibile, a fine luglio, o al più tardi a fine agosto». Kissinger ha invece evitato ogni valutazione sulla questione mediorientale, «non potendo dare giudizi prima d'incontrare il primo ministro israeliano». Kissinger ha lasciato Parigi alle quindici di oggi, diretto a Ginevra, per il previsto incon tro con Gromyko. Domani raggiungerà Bonn, per incontrare i rappresentanti del governo tedesco, e il primo ministro israeliano Rabin. Sabato rientrerà via Londra a Washington. L'impressione generale è che la visita a Parigi del segretario di Stato (decisa in extremis e del tutto imprevista) abbia dato alla Francia la possibilità di organizzare un'altra riunione preparatoria per l'energia a livello di funzionari, nella speranza di poter finalmente giungere a un vero e proprio vertice allargato e politicamente qualificato; in pratica, di poter dire che il fallimento dell'ultima riunione non ha chiuso ogni speranza, anche se le prospettive restano ancora molto incerte. Alberto Cavallari