Minacciava di morte e chiedeva un riscatto al medico curante per un'assurda vendetta di Remo Lugli

Minacciava di morte e chiedeva un riscatto al medico curante per un'assurda vendetta La studentessa di Pavia sorpresa a incassare l'estorsione Minacciava di morte e chiedeva un riscatto al medico curante per un'assurda vendetta Ha 26 anni, è laureanda in filosofia - Arrestata in chiesa e messa in libertà provvisoria - Pretendeva 15 milioni dal professionista che l'avrebbe invitata "brutalmente" a farsi operare di artrite e 10 milioni da un collega del padre per una vertenza sulla spartizione della cascina (Dal nostro inviato speciale) i Pavia, 10 luglio. Luisella Sfondrini, 26 anni, la studentessa di filosofia che martedì pomeriggio è stata | arrestata nella chiesa di San Teodoro dopo che aveva rac- ] colto in un confessionale un | pacco che avrebbe dovuto I contenere i dieci milioni che lei aveva tentato di estorcere (e che invece conteneva car-1 taccia), mi sta guardando da una destra, seminascosta per non farsi vedere. Non e più in carcere, l'hanno rilasciata ieri sera, in libertà provvisoria e i genitori l'hanno subito portata nella casa di campagna, a Menconico di Varzi, 50 chilometri da Pavia, 800 metri di quota, di fronte al paesaggio aperto della vallata dello Staffora. Davanti a casa, all'ombra di un fico, sto parlando con sua madre, Dina Negri, la quale di tanto in tanto s'infila un dito sotto gli occhiali per togliersi una lacrima. «Siamo rovinali — dice —, la nostra famiglia non ha mai avuto a che fare con la giustizia. Ma poverina, Luisella è malata: da tre anni si trascina questa malattia alle ginocchia ed è mutata anche come carattere». Luisella, secondo quanto è risultato alla questura e quanto lei stessa ha poi confessato, ha scritto tre lettere minatorie al ragionier France sco Comini, 46 anni, via Bordoncina 14-A, e tre al professor Carlo Vecchio, 44 anni, cardiologo al policlinico «San Matteo». Ha condotto i due tentativi di estorsione di pari passo con l'uno e con l'altro; al Comini chiedendo 10 milioni, al Vecchio 15 milioni, che dovevano essere depositati in pacchi, dentro il primo con fessionale di destra di San Teodoro. La vicenda andava avanti dai primi di giugno, le ultime : scadenze erano martedì alle 17,30 per il ragioniere, mercoledì, alle 18, per il professore. Martedì pomeriggio, all'ora indicata, lei è entrata in chiesa, si è avvicinata all'altare, ha pregato, si è segnata ripetutamente, è tornata verso l'uscita, davanti al confessionale si è guardata intorno e poiché non c'era nessuno o perlomeno nessuno era in vista, ha messo dentro le mani, ha afferrato il pacco, l'ha infilato nella borsa e si è avviata all'uscita. E a questo punto è uscito il maresciallo Straniero, che aveva eseguito l'appostamento secondo le direttive del capo della «Mobile», dott. Rainone. Il fatto in sé è finito con l'arresto prima, poi con la scarcerazione e la denuncia per tentata estorsione. Ci sai-à un processo, a suo tempo. Ma ora quello che interessa è vedere perché questa ragazza di buona famiglia ha commesso questo reato. Il papà di Risparmio di Belgioioso paese di origine nella fami glia. La madre faceva la sar ta. Sono proprietari di un al loggio moderno nel quale abi tano in viale della Libertà 10, di altri due appartamenti e di una parte della casa di cam pagna a Menconico. Malata alle ginocchia, ha detto sua madre. Da tre anni Luisella è sofferente di sinusi te, ha seguito tante cure, sot to diversi medici. Una cura, molto prolungata, a base di Qualcosa deve essere scattato nella testa della giovane. eratapTeglto presso fa Ca^ cortisonici, l'ha fatta ingras sare ( «O gonfiare», precisa la madre). Nel frattempo alcune sue amiche si sono sposate. Lei aveva un fidanzato, napo letano, che poi l'ha lasciata. Fantasie patologiche popòlavano la sua mente. Inveiva contro il prof. Vecchio e contro il rag. Comini. Ora ha spiegato a chi l'ha interrogata il perché delle sue rabbie e il perché dei suoi tentativi di estorsione che non sono altro che vendette. Il prof. Vecchio l'aveva visitata un paio di volte per la sua malattia alle ginocchia e, secondo lei, le aveva detto «brutalmente» che era malata di artrite defor. mante e che doveva farsi opeI rare. Per lei era una diagnosi sbagliata che respingeva con tutte le sue forze. Il ragionier Comini è un personaggio che ha a che fare con la famiglia Sfondrini. Lavora alla Cassa di Risparmio, è stato collega di Carlo Sfondrini, il papà di Luisella, fin che questi è rimasto in servizio. Insieme i due colleghihanno comperato la vecchia cascina di Menconico e insieme l'hanno rimessa in sesto dividendosela poi in due parti. Luisella ha constatato a un certo momento che la cubatura del Comini era un po' su periore alla loro. Sono state rifatte le misurazioni, il Comini ha versato una quota all'ex collega di lavoro e ora condomino. Le lettere erano cattive, parlavano d i morte per i due protagonisti e per i loro familiari. «So che lei è responsabile di illeciti amministrativi», scriveva al professore che si occupa anche di amministrazione ospedaliera; e al bancario: «Sappiamo che è responsabile di ammanchi, se non versa i milioni che le abbiamo chiesto la smaschereremo». Remo Lugli ill d h . I Pavia. Luisella Sfondrini ha tentato le estorsioni

Persone citate: Carlo Vecchio, Comini, Dina Negri, Luisella Sfondrini, Rainone, Sfondrini

Luoghi citati: Menconico, Pavia, San Teodoro, Varzi