Con il leasing immobiliare un investimento "diverso,,

Con il leasing immobiliare un investimento "diverso,, Si è svolto a Torino un convegno-dibattito Con il leasing immobiliare un investimento "diverso,, Nella riunione, organizzata dalla Cassa di Risparmio di Torino e da due società specializzate, s'è insistito sul minor rischio dell'imprenditore che ricorre alla "locazione «Il leasing come strumento finanziario ver investimenti industriali commerciali e di pubblica utilità», questo il tema del convegno-dibattito che si è svolto ieri pomeriggio al Federagrario di Torino. Organizzatori, la Cassa di Risparmio di Torino e due società specializzate in leasing immobiliare (3C e Sii). «Convegnodibattito, non semplicemente tavola rotonda — precisa il responsabile dell'ufficio studi e programmazione della banca, Levati —. Abbiamo voluto creare soprattutto un'occasione di stimolo e di sensibilizzazione, per l'imprenditoria italiana, che in verità ha risposto con entusiasmo, su una tecnica assai poco conosciuta e da alcuni considerata addirittura con dil/idenza». Le riserve sull'operazione finanziaria — mediante la quale un istituto specializzato (il «lessor») dà ad un'impresa o ad un ente pubblico un bene immobile in affitto con la possibilità di riscattarlo dopo un lungo periodo — si contano soprattutto tra i piccoli ei medi imprenditori. Le grosse aziende, i gruppi più forti conoscono bene le tecniche del «leasing», che in Italia hanno preso piede da una decina d'anni. La diffidenza nasce da una considerazione di base: un'azienda è tanto più solida quanto maggiore è la sua consistenza patrimoniale. «Ma la validità di questa formula — ha precisato nell'aprire i lavori la presidente della Cassa di Risparmio, Emanuela Savio — è proprio legata al principio per cui è l'uso, e non necessariamente la proprietà di un immobile (o di un macchinario, nel caso del leasing mobiliare) la condizione necessaria e sufficiente per la redditività di un bene. Occorre mutare il tradizionale concetto di solidità patrimoniale di un'azienda — ha auspicato la Savio — perché il collegamento eccessivo alla proprietà di beni immobili rischia di congelare il denaro che sarebbe meglio destinare ad altri impieghi». Eppure il leasing immobiliare, secondo i relatori del convegno non merita questa diffidenza. Ai ristretti margini di autofinanziamento delle aziende, al crescente indebitamento «a breve» con le banche, al reperimento di capitali sul mercato finanziario, reso difficoltoso da «carenze e vischiosità tecnico-operative », si contrappongono i vantaggi di questa «via nuova all'investimento». «Innanzitutto una minore esposizione dell'imprenditore», osserva la Savio. Chi diluisce nel tempo (di solito 25 anni, poiché l'immobile dedotto come oggetto del contratto richiede «naturalmente» tempi lunghi) l'ammortamento di un immobile, corre meno il rischio di alterare la struttura patrimoniale e finanziaria della propria azienda. Gli interventi di Federico Cerrutti e di Gennaro Guida, responsabili dei due istituti specializzati presenti al convegno, ne hanno evidenziato la diversa configurazione economica. Sulla sua determinazione concorrono diversi fattori. Alcuni di difficile valutazione, come obsolescenza tecnica del bene, rivalutazione nel tempo dell'immobile e del terreno, altri più facilmente accertabili, come la natura, l'ubicazione e le consistenze tecniche dell'immobile. Infine elementi personali, quali la solidità patrimoniale del conduttore, le garanzie offerte. «Non vogliamo con questo affermare — ha sottolineato Cerrutti — che l'operazione sia sempre conveniente. Solo riteniamo sia uno strumento utile alle imprese industriali e commerciali per superare determinati loro problemi». Secondo Cerrutti il leasing conviene soprattutto quando l'utente possa confrontare il suo tasso di circolazione interna della moneta con quello che gli viene offerto. Anche per la Savio «ogni qualvolta la redditività lorda derivante dall'organizzazione aziendale tecnica e dalla "velocità di rotazione", sarà giudicata elevata dall'imprenditore, allora il ricorso al leasing sarà proficuo». Egli troverà più redditizio infatti «investire il proprio capitale nel ciclo produttivo piuttosto che immobilizzarlo in investimenti fissi». Se la «locazione industriale» appare come una promettente alternativa al ristagno di investimenti, come un valido contraltare alla difficile congiuntura economica, è allo stesso tempo un grande motivo di speranza per lo sviluppo delle infrastrutture sociali. Quello che viene ormai chiamato leasing «pubblico» può accelerare notevolmente i tempi di realizzazione di scuole, case, ospedali ecc. Es-1 sendo di più rapida attuazioì ne del contratto di appalto, che costituisce la via maestra ! alla realizzazione di opere I pubbliche, può efficacemente ovviare alle deficienze e lentezze dell'apparato burocratico, ed eliminare così in parte l'aumento dei costi e i disagi sociali che ne derivano. Attraverso la Findata, di cui detiene la maggioranza assoluta (il presidente Nerio Nesi, era anch'egli presente al tavolo del convegno) la Cassa di Risparmio di Torino ha messo a punto un contratto con il Comune di Torino per la costruzione di scuole per un costo complessivo di quattro miliardi. Il leasing, secondo quanto emerso dal convegno, non è ancora un « negozio tipico », cioè non è specificamente regolato dal Codice civile. Sono stati presentati due disegni di legge. Attualmente la figura è a cavallo tra compravendita, locazione, mutuo, ma ha certamente caratteri suoi peculiari come è già stato riconosciuto dalla legislazione di altri Paesi. Massimo Boccale»!

Persone citate: Cerrutti, Emanuela Savio, Federico Cerrutti, Gennaro Guida, Nerio Nesi

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Torino