Una "concorrenza" sleale per gli avicoltori italiani

Una "concorrenza" sleale per gli avicoltori italiani Denunciata in una conferenza stampa Una "concorrenza" sleale per gli avicoltori italiani Con l'import dalla Iugoslavia si assiste ad un fenomeno di "dumping" za s;eaje ^a parte di Paesi ter- sj e ai taluni Paesi partners nel settore della produzione dei broilers in funzione della domanda. «Attualmente — Cadetto Italo Zampedrini, vice Milano, 8 luglio. I produttori italiani di pollinanno denunciato in una con- ierenza.stampa ta concorren-presidente dell'Unione nazio- na[e avicoia della Confagri- coltura — è in atto in Italia una forte importazione di pollame vivo e macellato dal- ia Jugoslavia che viene vendu- to a prezzi tali da rendere più che '"evidente il "dumping. Franco frontiera il pollo jugoslavo è venduto a 280 lire il chilo, mentre il prezzo limite è di 563 lire. Il supplemento prelievo dovrebbe essere di circa 280 lire mentre attualmente è solo di 172 lire». Il giugno scorso è stato fatto a questo proposito un esposto al ministero dell'Agricoltura poiché le merci clandestine, spesso denunciate come conigli, «potevano risultare assai dannose al mercato interno». La produzione di pollame in Italia nel 1973 è stata di 8 milioni e 539 mila quintali, nel '74 di 8 milioni e 382 mila. «Per il '75 speriamo — ma se il governo non ap-1 plicherà con decisione le leg- : gi per tutelare i nostri inte-1 ressi rischiamo di dover chiù- ' dere gli allevamenti». ' In realtà, anche un solo au-1 di raggiungere punte più alte ; — ha dichiarato Agostino > Mantovani, direttore dell'U- ' nione agricoltori di Brescia I totreno carico di polli che ar rivi sulla piazza di Roma crea un quantitativo di invenduto da far crollare il prezzo di mercato. La scorsa settimana, per esempio, a Milano sono comparsi polli danesi, bulga ri, romeni e ungheresi, freschi e congelati in quantità tale da deprimere tutto il mercato nazionale. Sui mer- coti all'ingrosso, infatti, viene trattato un piccolissimo quantitativo di merce in relazione a quanto effettivamente si consuma nelle stesse città dove sono collocati i mer cati. Il vantaggio non è certo per i consumatori, bensì per ì I commercianti che si approv- i vigionano a prezzi non remu- | nerativi per gli allevatori](che quindi vendono a detta-1glio con un margine di guada- \ ano non più controllabile).\Gli avicoltori italiani, dopo I aiier presentato numerose de-1 d'origine alle rigide prescri zioni sanitarie italiane) han- no chiesto un attento esame della situazione da parte della Cee, considerato che essi co- prono, compresa la produzio nunce sull'importazione dal l'estero del pollame al mini stero della Sanità (poiché es- so non è soggetto nel Paese ne delle uova, il 33 per cento del prodotto lordo vendibile della zootecnia. «Per difenderci dalle carenze della legislazione Cee — ha detto Zampedrini — abbiamo costituito un consorzio per la programmazione riproduttori polli di carne. E' un organismo che raggruppa il 90 per cento dei moltiplicatori e degli incubatori e il 100 per cento dei selezionatori. Gli aderenti hanno volontariamente accettato una autodisciplina della messa in allevamento che, se attuata, consentirà di portare avanti quella programmazio ne della produzione dei broi 'ers in funzione della doman da». Il settore avicolo italiano — concordano i produttori — è il più avanzato della nostra migliori agricoltura e tra i dei paesi europei. em.

Persone citate: Mantovani

Luoghi citati: Brescia, Italia, Jugoslavia, Milano, Roma