Omicida s'impicca in cella dopo due giorni di carcere

Omicida s'impicca in cella dopo due giorni di carcere le accaduto a Pisa, aveva 23 anni Omicida s'impicca in cella dopo due giorni di carcere (Dal nostro corrispondente) Pisa, 8 luglio. Due giorni dopo aver commesso un omicidio, un giovane di 23 anni si è ucciso in carcere a Pisa impiccandosi alle sbarre della cella. Si chiamava Roberto Barzacchini, operaio abitante a Buti, un comune dei monti pisani. Domenica pomeriggio aveva litigato con uno sconosciuto incontrato in una zona di campagna vicino a Staffoli di Pontedera, luogo abituale di ritrovo delle prostitute. Si erano presi a pugni, poi era comparso un coltello e il giovane aveva colpito due volte l'altro al torace. Per la vittima, Ivo Monconi, 27 anni, abitante a Serravezza, è stato inutile ogni soccorso: una coltellata l'aveva raggiunto al cuore. Secondo la ricostruzione dell'episodio compiuta dagli inquirenti, i due non si conoscevano. Verso le 18 di domenica il Barzacchini si era re cato in quella zona e si era allontanato dalla strada insieme con una ragazza, Giuliana Federigi, abitante a Montignoso di Massa. Il convegno è durato pochi minuti: i due sono usciti fuori dal bosco discutendo animatamente. E' intervenuto allora il Monconi, cugino della ragazza, che ha affrontato il Barzacchini, intimandogli di andarsene. L'altro ha replicato, dalle parole si è quasi subito passati ai fatti, i due sono caduti a terra avvinghiati: poi il giovane operaio di Buti è riuscito ad estrarre dalla tasca un coltello a serramanico e ha colpito due volte: mentre il Monconi è rimasto esanime in una pozza di sangue, il Barzacchini è fuggito in auto. I carabinieri lo hanno trovato poco più tardi vicino a casa. La ragazza e un altro giovane che si trovava nella zona e aveva assistito al fatto, avevano fornito i numeri di targa dell'auto. Roberto Barzacchini si è lasciato arrestare senza opporre resistenza. Interrogato subito dopo il fatto, aveva detto di aver colpito l'avversario con il coltello solo per difendersi. Stava per avere la peggio, ha avuto paura e ha colpito per evitare di essere massacrato di botte. Nella stessa serata di domenica il giovane era stato messo in una cella di isolamento del carcere pisano di Don Bosco, dove ha tenuto un comportamento che le guardie carcerarie hanno definito normale. Ha mangiato, è uscito per l'aria e non sembrava particolarmente abbattuto. La guardia in servizio nel suo reparto l'ha visto coricarsi ieri sera in cella e tirarsi il lenzuolo fin sulla testa. Sembrava profondamente addormentato e invece stava faticosamente strappando una striscia di stoffa dai suoi pantaloni di tela marrone. Erano le 2 del mattino di oggi quando tra un passaggio e l'altro della guardia davanti alla cella ha annodato una estremità della striscia all'inferriata, ha fatto un cappio e si è impiccato. La cella dove il Barzacchini si è ucciso è vicino a quella dove nel maggio '69 Adolfo Meciani, un personaggio del «caso Lavorini», si impiccò con una striscia ritagliata da un lenzuolo. g. n.

Persone citate: Adolfo Meciani, Don Bosco, Giuliana Federigi, Lavorini, Serravezza

Luoghi citati: Buti, Massa, Montignoso, Pisa, Pontedera