Arrestati l'intermediario della malavita e il "basista" all'interno della Mirafiori

Arrestati l'intermediario della malavita e il "basista" all'interno della Mirafiori L'inchiesta dei carabinieri sui furti di camion Tir e di materiale Fiat Arrestati l'intermediario della malavita e il "basista" all'interno della Mirafiori Il primo catturato in corso Vittorio: la sua fuga interrotta da un colpo di pistola - Si pensa che procurasse alla Sealpi gli "uomini di mano" per i colpi - Il capofficina forniva probabilmente indicazioni sui percorsi Nuova ondata di arresti nella vicenda giudiziaria del Iranico del « Tir » rubati clic faceva capri alla Scalpi, la società di autoricambi di Giampiero Bertone, ricercalo Un dal 1? maggio scórso e costituitosi alla polizia la scorsa settimana. I mandati di cattura del giudice Istruttore Sorhello eseguili Ieri sono tre. L'arresto più importante è quello di Giovanni Pesce. 35 anni, titolare di uu'oniclna di autodemolizioni in corso Vercelli 412. E' stato catturato dopo una breve fuga interrotta dal colpo di pistola sparato in aria da un carabiniere a scopo intimidatorio. Il Pesce tentava di scappare a piedi dalla sua «130», bloccata dall'auto dei carabinieri del capitano Lo Grano di Venaria all'angolo tra corso Vittorio e corso Vinzaglio. E' considerato una figura con molti contatti nel mondo della malavita, era già stato arrestato un anno e mezzo fa per ricettazione di 80 quintali di zucchero, rubati da un «utorimorchio in sosta. Negli ultimi giorni era piuttosto difficile riuscire a parlargli. Se si chiedeva di lui in ufficio, le risposte erano quanto mai vaghe. Si è recato spesso a Nizza, dove la Sealpi aveva aperto una delle sue agenzie di rappresentanza e dove quasi certamente si nascondono altri due latitanti, il contitolare della società, Enrico Graziani e Dario Rossotto, 39 anni, di Rivarossa. Gli altri due arrestati sono Elda Bollea Vivalda, 50 anni, titolare di un ufficio di rivendita di auto in via Susa 23, e Giampiero Bianco. 36 anni, strada della Magra 64, capofficina alla Fiat Mirafiori. Sono stati prelevati nelle loro abitazioni dagli agenti del nucleo investigativo del carabinieri del capitano Lotti la sera di venerdì scorso. Il giorno prl- ma si era costituito Giampiero Bertone, il titolare della società. I tre nuovi arrestati sono detenuti nelle carceri di Saluzzo, Asti e Casale, per evitare possibili contatti con gli altri quattro membri della banda già in carcere, definiti dai carabinieri la « manovalanza » del racket. L'accusa nei confronti della Bollea, di Giovanni Pesce e di Giampiero Bianco è di concorso nei furti e di associazione per delinquere. Sono ritenuti tre personaggi importanti nell'illecito traffico che da tempo la Sealpi aveva organizzato in Italia e all'estero. La società operava In due specifici « settori »: furti di autorimorchi « Tir » e di materiale rubato alla Fiat. La merce, in entrambi 1 casi, ricompariva a distanza di tempo nei capannoni della Sealpi, dai quali veniva poi smistata sui vari mercati, debitamente munita di un documento che ne garantiva la provenienza legale. L'arresto della titolare dell'ufficio di autoaccessori di via Susa è una riprova che il traffico aveva attecchito e si stava estendendo I nel settore dell'accessoriato del| l'auto a Torino e in tutta Italia. ! Sembra che Elda Bollea eserci1 tasse senza una regolare licenza commerciale. Nel suo ufficio i carabinieri del capitano Lotti hanno sequestrato molto materiale, bollette di consegna, listini prezzi, cataloghi e contratti: una consistente documentazione che proverebbe la complicità con la Sealpi. Il capofficina della Fiat Mirafiori potrebbe essere l'uomo, o comunque uno degli uomini che operavano all'interno della fabbrica dando indicazioni per i furti del materiale. Il nome di Giovanni Pesce tra gli arrestati è invece indicativo del tipo di rapporti che il titolare della Sealpi Giampiero Bertone aveva allacciato in un certo ambiente. Probabilmente è a lui che il Bertone si rivolgeva quando aveva bisogno di uomini per incarichi « speciali ». Sposato con la figlia del defunto senatore Burgo, ben introdotto nella Torino bene, non poteva certamente figurare in prima persona nel racket e commissionava i lavori più « delicati » a Giovanni Pesce. Sui ruoli di ciascuno degli imputati sta ancora indagando il giudice istruttore Sorbello che non rilascia dichiarazioni di alcun genere. E' disposto comunque ad ammettere che la ricomparsa del titolare della Sealpi, costituitosi alla polizia (anche se ufficialmente nessuno lo vuole ammettere) ha impresso una importante svolta alle indagini. Subito dopo sono stati eseguiti i mandati di cattura contro il capofficina Fiat e la Bollea. E' stato più difficile catturare Giovanni Pesce, ma anche lui è caduto nella rete. Si ha la sensazione, anche se nessuno degli addetti ai lavori lo dice chiaramente, che l'Istruttoria sia entrata nella fase cruciale. Oggi stesso il giudice Sorbello interrogherà i nuovi arrestati. Probabilmente saranno necessari confronti con Giampiero Bertone. Poi le indagini potrebbero estendersi in altre direzioni, dirette a colpire altre complicità, più « in alto », sia all'in terno dell'azienda torinese, sia negli ambienti commerciali torinesi. Angela Garbarino in Spinardi, 58 anni, di Dogliani, che 1. 3 luglio era stata investita da un'auto, è morta alle Molinette per una frattura cranica. * Grave incidente, domenica sera sulla statale 25 di Susa. Una moto BMW, guidata da Giorgio iiiiiiiiiiii)iiiiiiiitiiLiiiiiiEiiiiiiiiFiitiiiiiiiiiiiiiiii Chiaradia. viale dei Mughetti B A, che portava sul sellino posteriore Luisa Nonls, 21 anni, viale del Mughetti 11/B, nei pressi di Chiusa San Michele, si è scontrata, in un sorpasso, con la Opel di Graziano Bau, di Vaie. La giovane ha riportato fratture al bacino e alla gamba sinistra, trauma addominale con lesioni interne: è stata portata all'ospedale di Avigitana e poi trasferita alle Molinette dove è ricoverata con riserva di prognosi. * Uscito di strada in Vespa nei pressi di Carmagnola, Domenico Dedonatis, 16 anni, di Pralormo, si è fratturato la volta cranica. Dopo 1 primi soccorsi all'ospedale di Carmagnola, è stato trasferito all'Istituto di neurochirurgia. La prognosi è riservata. * Cleopatra Damiani, 50 anni, piazza Statuto 4, da tempo sofferente per una grave forma di esaurimento nervoso, per cui era stala anche ricoverata in una casa di cura, si è uccisa ieri bevendo un bicchiere di acido cloridrico. * Colpito da un infarto mentre stava andando a prendere l'auto nel garage di via Saluzzo 76, Pietro Caponi, 59 anni, corso Raffaello 7 bis, è morto sull'ambulanza che lo portava al Maurlziano. Giovanni Pesce, Elda Bollea Vivalda e Giampiero Bianco sono finiti in carcere