Il psi contrario alla crisi vuole il rilancio economico

Il psi contrario alla crisi vuole il rilancio economico Il governo consulta i partiti di maggioranza Il psi contrario alla crisi vuole il rilancio economico Lungo incontro di Moro con De Martino e Nenni -1 socialisti vogliono impegni prioritari per casa, energia, agricoltura e trasporti - Relazione di Piccoli alla riunione dei parlamentari de (Dal nostro corrispondente) Roma, 8 luglio. Dalle «questioni» democristiana e comunista, che avevano occupato i mesi precedenti le elezioni del 15 giugno, adesso si è passati ai «nodi» del governo e delle giunte. I nodi comprendono anche le questioni, anzi vi aggiungono in primo piano quella socialista, tuttavia il termine che ora si adopera meglio indica la difficoltà del passaggio per arrivare a una soluzione. Moro questa sera alle 19 ha incontrato De Martino e Nenni, segretario e presidente del psi: i temi sono stati i due nodi, governo e giunte, ma con maggior accento al primo. Dopo che già repubblicani e socialdemocratici, la scorsa settimana, avevano assicurato il loro sostegno al governo Moro, anche i socialisti questa sera si sono dichiarati contrari alla crisi. Però hanno fatto un lungo discorso chiedendo una nuova politica sull'ordine democratico e una nuova politica economica. De Martino e Nenni si sono dichiarati preoccupati per l'attuale situazione ed hanno dato un giudizio negativo sul modo di governare degli ultimi mesi. Poi hanno indicato quali impegni prioritari la casa (che I si faccia un piano decennale,1 visto che i «tamponi» non servono), l'energia, con particolare sviluppo di quella nucleare (insistendo che ogni deliberazione sia preceduta da un | dibattito in Parlamento, ma-1 gari anche prima delle ferie), l'agricoltura e i trasporti. Queste richieste, hanno voluto precisare, rientrano nella parte convenzionale. Ma oggi siamo sotto il livello di guardia, cosi hanno detto i due esponenti socialisti, e bisogna provvedere per l'immediato. A loro giudizio sarebbe necessaria una «severa programmazione a medio termine». E' possibile? Sono stati essi stessi a esprimere pessimismo perché richiederebbe un quadro politico che non c'è. Tutto il discorso sul non voler aprire la crisi è ufficialmente riferito al governo, di fatto è indirizzato alla democrazia cristiana: i socialisti fanno sapere di voler sostenere questo governo in speranzosa attesa che la de sappia superare il momento di crisi e al più pre-1 sto acquisti la necessaria autorità per dare una risposta politica agli altri partiti. In attesa quindi del chiarimento in casa de, i socialisti suggeriscono atti amministrativi (che possono essere presi dal governo con sollecitudine, senza ricorrere al Parlamento): ossia che il Tesoro faccia affluire tutte le somme formalmente impegnate sia per la spesa pubblica sia per i crediti maturati dalle imprese nei confronti dello Stato (rimborso Iva, ad esempio) sia degli enti pubblici. Pur di fare in fretta si potrebbero adottare, tra i vari accorgimenti, i cosiddetti «buoni dì imposta». Poi suggeriscono di accelerare le commesse degli investimenti per i settori già definiti (come le ferrovie, i telefoni, le Partecipazioni statali eccetera), di intervenire di nuovo sui tassi al fine di agevolare le aziende di minori dimensioni. Chiedono che il bilancio di previsione (deve essere presentato entro luglio) abbia una «intonazione selettiva, ma indichi un'espansione delle spese di investimento». Nel bilancio dovrebbero essere segnati i trasferimenti di risorse alle Regioni per quanto è di loro competenza. Tra le diverse richieste ricordiamo quelle per le nomine dei responsabili della Banca d'Italia e degli enti delle Partecipazioni statali, nomine che siano dibattute in Parlamento. Riassumendo, i socialisti sollecitano azioni a breve e g. tr. (Continua a pagina 2 in seconda colonna)

Persone citate: De Martino, Moro, Nenni

Luoghi citati: Roma