Dopo l'Arena, in vista del 12-13 luglio a Torino

Dopo l'Arena, in vista del 12-13 luglio a Torino Dopo l'Arena, in vista del 12-13 luglio a Torino Giornate difficili per l'atletica La riunione milanese ha confermato la differente mentalità fra il nostro modo di interpretare lo sport e quello degli stranieri - Mennea guida ora gli azzurri in Coppa Europa (Dal nostro Inviato speciale) Milano, 3 luglio. Beppe Mastropasqua può finalmente tirare il fiato dopo giorni da Infarto. La riunione d'atletica di Ieri sera ha avuto un successo di pubblico — quasi 30 mila spettatori — del più lusinghieri, la Pro Patria-Norditalia ed i suoi dirigenti hanno visto I loro sforzi e le loro paure premiate dalla partecipazione dei milanesi, e dall'Impegno di tutti (o quasi) I concorrenti. Dopo l'ansia del giorni di vigilia legata alle notizie contrastanti sugli arrivi dei • bigs » invitati, l'ultimo colpo l'ha dato Ieri II funzionarlo della questura che ad un certo momento — fedele al telex con II quale si fissava a 9500 spettatori la capienza massima del vecchio stadio meneghino — ha latto chiudere I cancelli. Sfumava l'incasso di 30 milioni necessario per chiudere alla pari il bilancio della riuntone, poi il buon senso prevaleva. Mastropasqua faceva notare che la curva a sinistra della tribuna d'onore era ancora vuota, porte e biglietteria venivano riaperte, sbucava il sole, tutto finiva per il meglio. Persino Mennea non si arrabbiava troppo per essere stato sconlitto da tipi come Donald Ouarrie e Steve Williams. SPRINT DA OLIMPIADE — La definizione è piaciuta a molti. Con la penna in mano (o I tasti della macchina da scrivere sotto le dita) si fa In fretta a scordarsi di tipi abbastanza noti come Borzov, Me Tear, Léonard ed altri ancora. La gara di ieri, con lo strapotere di Ouarrie e Williams 110" e 20"1 per entrambi su 100 e 200 metri, corsi con venti minuti scarsi di intervallo) e la potenza mal coltivata messa in mostra da Riddick. ha detto chiaramente che la • strada olimpica » di Mennea sarà lastricata di spine nella velocità. Non per nulla Vittori, il suo tecnico, preme affinché Pieretto punti ai 400. Le uniche riserve riguardavano il momento: un giro di pista ieri avrebbe anche potuto compromettere il massimo rendimento di Mennea (ancora sprinter puro, al momento) nella semifinale di Coppa Europa della prossima settimana a Torino. SIAMO FRAGILI — SI dirà: ma come, un quattrocento metri corso con una settimana abbondante di anticipo avrebbe potuto influire sulle gare del 12 e 13 luglio? interrogativo legittimo, ma la realtà dell'atletica italiana è questa. La nostra obbiettiva povertà di campioni ci porta a coccolarli, a tenerli nella bambagia, a farli seguire da allenatori personali (il solo Arese ha fatto sinora eccezione, dopo la fruttuosa collaborazione con Tino Bianco), a misurarne gli sforzi con il bilancino. Ouarrie. Williams e gli altri ar- rlvavano dalla Scandinavia: oggi sono ripartiti per Oslo, domani sera alcuni saranno a Londra. L'atletica vera è questa: il nostro è un tentativo all'italiana di tirar fuori il massimo da quel poco che abbiamo. Necessità virtù, giusto che sia così, però non confondiamo l'atletica mondiale con la nostra, non parliamo di vittorie olimpiche di Mennea, vittorie che al momento hanno la fondatezza di un terno sulla ruota di Bari (in mancanza di Barletta nel « programma » del Lotto). IL MEZZOFONDO K.O. — Accontentiamoci, e ringraziamo l'atleta e Vittori del Mennea (per ora) sprinter che ci darà punti preziosi in Coppa Europa, e dal quale molti dovrebbero prendere esempio per la maturazione fisico-psicologica compiuta nell'ultimo anno. Dai 400 metri ai 10 mila (con l'eccezione di Buttarl nel 110 ostacoli e di Fava — se / globuli rossi metteranno giudizio — nei 3 mila siepi) a Torino saranno guai grossi. Abbiamo dei quattrocentisti che fanno ridere a livello internazionale, sugli 800 e sui 1500 il migliore è Fontanella (avevano pagato Winzenrired per tirare Grippo, ma questi si è ritirato...), Cindolo remiga stanco nelle retrovie di ogni 5-10 mila che trova. Per Torino allidiamoci allo sprint, ai salti, ai lanci, al pubblico che dovrà dare il suo apporto per raggiungere una qualificazione alla finale che è il traguardo dell'anno per la nostra atletica. E speriamo in modo particolare in Dionisi, il quale sta cercando di preparare un ennesimo miracolo nella quiete di Riva del Garda. LE SEI DI TORINO — Con l'Italia, daranno vita alla semifinale di Torino la Germania Ovest, la Romania, il Belgio, l'Ungheria e la Cecoslovacchia. Favoriti I tedeschi, per arrivare In finale occorre quindi raggiungere il secondo posto. La difficoltà è tutta qui. ma è tale da impensierire. Meglio sarebbero state le altre semifinali, con dentro Francia ed Urss già qualificate, come Paese ospitante della finale e detentrice della Coppa. Bruno Perucca La finlandese Holmen e la Dorio, rispettivamente prima e seconda, nei 1500 metri femminili della « notturna » milanese