Ultimatum di Donat-Cattin e Sarti \CÌ SOIIO126 miliardi Mii di rii

Ultimatum di Donat-Cattin e Sarti \CÌ SOIIO126 miliardi Mii di rii Ultimatum di Donat-Cattin e Sarti Minaccia di Una Crisi a Roma sul Piemonte Si chiede un richiamo al psi per le giunte - Oggi nuovo confronto a Palazzo Lascaris - Prime indiscrezioni per il Comune Programma di oggi: riunione delle nuove minoranze in mattinata, per concordare una comune linea di condotta; incontro dei sci partiti dell'arco costituzionale nel pomeriggio, per concludere il confronto avviato martedì scorso (per la verità, con assai poca convinzione). Previsione: fallimento totale delle iniziative. Il fatto più scoraggiante sta nell'impressione che i protagonisti della vicenda siano ben consapevoli dell'inevitabile conclusione, anche se, com'è ovvio, lo negano. E' chiaro, l'abbiamo già detto, che i giochi sono fatti. I socialisti, dopo aver chiesto fino al 15 giugno il « rapporto privilegiato » con la de, dopo la vittoria del comunismo hanno mutato decisamente rotta e dichiarano che « sono pronti a tutte le convergenze democratiche, purché sia compreso il pei ». A tale scopo hanno rivolto il noto invito agli altri partiti per costituire nei tre enti locali giunte di sinistra « allargate », ma dc-psdi-pri-pli pur dichiarando ufficialmente che « esaminano la proposta » si sa già che non abboccheranno. Soprattutto per la Regione, dove il centro-sinistra avrebbe 34 seggi su 60 (contro i 30 della sinistra), la de tiene duro. Ieri negli ambienti politici circolava con Insistenza la voce secondo cui i ministri Donat-Cattin e Sarti avrebbero posto un ultimatum alla direzione nazionale del partito: se non si conduce un'azione di richiamo nei confronti dei socialisti, essi si dimetteranno. Questo non solo perché sono parlamentari piemontesi, ma anche perché se pur avendo ampia possibilità di centro-sinistra si accetta una giunta di sinistra alla nostra Regione, non c'è più motivo di tenere in piedi un governo nazionale basato su tale formula. Dinanzi alla minaccia di un'imminente crisi governativa, si spera che la de si muova. Se infatti attendesse il consiglio nazionale, spostato al 19, sarebbe troppo tardi. Le giunte si fanno adesso. Da Torino, l'on. Savio (leader locale della corrente Andreotti-Colombo) ha dichiarato che proprio a cominciare dal Piemonte, « si sta verificando ima fuga acritica verso il frontismo, anche dove ci sono le condizioni politiche e numeriche per efficienti maggioranze di centro-sinistra ». Perciò chiederà agli organi locali de di riunirsi al più presto per affrontare il problema. C'è poi una novità, per la Regione. La voce secondo cui nel Cuneese si potrebbero invalidare i risultati di 19 sezioni è risultata vera: in 16 sezioni di Cuneo capoluogo e in 3 rispettivamente di Chiusapesio, Cervasca, e Castelletto Stura, i verbali non sono stati firmati dal presidente e da due scrutatori come prescrive la legge. Alcuni elettori ricorreranno al Tar per chiedere l'annullamento delle votazioni; in tal caso, si dovrebbero ripetere le elezioni. Poiché c'è un distacco di soli 120 voti tra i resti a favore dei primi esclusi delle liste comunista e liberale, i nuovi risultati elettorali potrebbero spostare la situazione. Non è detto insomma, che il pei manterrebbe tutti i suoi seggi: potrebbe scendere sul piano regionale da 22 a 21, che con gli 8 del psi farebbero calare la sinistra a un totale di soli 29 seggi su 60. La procedura richiederebbe tuttavia molto tempo, e per ora non si possono fare previsioni. Appare Invece sempre più evidente che i comunisti non ci tengono gran che alla Regione. Qualcuno di essi non sarebbe contrario a lasciare il passo al centro-sinistra, o addirittura a un monocolore de, con la sola richiesta di alcune garanzie (per esempio, la presidenza del consiglio al pei). Questo non solo coinvolgerebbe anche gli altri partiti, ma eviterebbe di metterli in imbarazzo al Comune quando certe deliberazioni dipendessero dalle leggi regionali. Ma sono i socialisti che non ne vogliono sapere. Pare già deciso che se Novelli sarà sindaco, il psi vuole Slmonelli presidente della giunta in Regione (a Viglione andrebbe l'assessorato alla Sanità) e Salvetti presidente in Provincia. Sarebbe appunto questo partito a respingere recisamente le possibilità del centro-sinistra, che stra¬ namente appoggia ancora dall'esterno in sede governativa. Forse oggi, nella riunione indetta per le 16 a Palazzo Lascaris, la situazione si chiarirà. Pare quasi certo che i repubblicani non si presenteranno, non a. vendo ottenuto risposta al loro formale invito ai socialisti per il AgvcAcentro-sinistra in Regione. Quan. I to al psdi, qualcuno non sarebbe j contrario a partecipare alle giun te « allargate » se anche de, pri e pli ci stessero. Ma il pri ha già detto ufficialmente di no, gli altri due si prevede lo diranno oggi. Nulla da fare, insomma. I socialisti ne sono tanto convinti, che si dice sia diano d'attorno solo più per la distribuzione degli assessorati. C'è una difficoltà: oggi gli assessori comunali sono 18, di cui 14 supplenti; il pei ha già detto che intende ridurli al massimo, nell'ambito della progettata ristrutturazione, sia per motivi economici e sia per snellire le attività. Questo riduce per gli esponenti dei due partiti di maggioranza le possibilità di occupare un assessorato. Comunque, la prossima giunta avrà carattere provvisorio al fine di consentire al Comune di agire; un rimpasto per una formazione più stabile avverrebbe alla ripresa dei lavori consiliari in settembre. Circolano alcune indiscrezioni per questa prima giunta. Le riferiamo a titolo di curiosità: sindaco, Novelli (pei); vicesindaco, servizi tecnici e industriali, Borgogno (psi); aziende municipalizzate, Cardetti (psi, viabilità e trasporti, Rolando (psi); igiene e sanità, Olivieri (psi) o Mancini (pei); urbanistica, Vindigni (pei); I assistenza sociale, Migliasso (pei); istruzione, Dolino (pel) o Marza- I no (pei); laverò, Quagliotti o Ariemma (pei); ufficio legale, Segre o Salerno (psi); sport e gioventù, Rossi (pei); annona, Scicoione (psi); cultura, Carcano (pei); personale, Marchiaro (pei). Ancora da decidere il turismo, l'economato, il patrimonio, l'edilizia privata, lo stato civile, le imposte e tasse. Ma soprattutto resterebbe da assegnare l'assesso- rato che brucia di più e che è anche il più importante in questo momento: quello del bilancio e del decentramento. Presto sapremo ogni cosa se, come si dice, il Consiglio comunale verrà convocato per lunedi 14; anche il provinciale si riunirebbe lo stesso giorno, mentre per il regionale la data prevista è il 21. b. alt.

Luoghi citati: Castelletto Stura, Cervasca, Cuneo, Piemonte, Roma, Salerno, Torino