La strada del negoziato per il Medio Oriente di Vittorio Zucconi

La strada del negoziato per il Medio Oriente La strada del negoziato per il Medio Oriente (Dal nostro corrispondente) Washington. 2 luglio. In attesa di tornare in Medio Oriente (se eli israeliani si piegheranno alle pressioni americane) Henry Kissinoci- incontrerà a Ginevra Gromyko c compirà aue brevi soste a Londra e a Parigi, La missione (10-11 luglio, giovedì e venerdì della prossima settimana) avrà tre obiettivi principali: 1) discutere con i russi la situazione mediorientale; 2) accelerare il passo dei negoziati sulla limitazione delle armi nucleari (Salt 2); 3) fare il punto sulla possibilità di un vertice internazionale multilaterale in luglio, come conclusione della conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa. A meno di inattesi fatti nuovi nelle prossime ore. appare difficile che il viaggio in Europa sia prologo e trampolino per una missione in Medioriente. Ma al momento attuale non si può escludere interamente. L'annuncio del viaggio, venuto ufficialmente oggi mentre Kissinger è in vacanza nelle Isole Vergini, coincide singolarmente con le dichiarazioni del ministro della Difesa Schlesinger che ieri sera ha ripreso e sviluppato le allusioni fatte da Ford alla possibilità di un « primo colpo » nucleare americano. Ancora una volta è il caratteristico parallelismo fra fiducia e diffidenza, negoziato e minacce, del rapporto russo-americano. Schlesinger ha det¬ ! | | sto che esiste una differenza I fondamentale fra « first strike » (colpire per primi) e «first use» (usare per pri- ; mi) in campo nucleare e men- tre gli Usa non considerano l'ipotesi del « first strike ». non hanno mai escluso la pos- sibilità di ricorrere per pri- |mi alle armi atomiche, voi- jgendole ad obbiettivi minori |e non al cuore della potenza javversaria per annullarla ( al- ]te base della filosofia del ;« first strike»). La distinzio-j ne, pur sottilissima, può es- sere giustificata, eppur stri- : dente con il tema del viaggio kissingeriano, che è la cooperazione. Sul Medio Oriente in particolare, Washington cerca palesemente di assicurarsi, se non proprio la collaborazione, almeno quella neutralità formale mostrata finora da ! Mosca. Kissinger è in un ginepraio: per riacquistare ere- i dibilità presso gli arabi, Ford ha promesso molto a Sadat, nel vertice di Salisburgo, ed ora gli israeliani sembrano metterlo in condizione di non mantenere quelle promesse. Le pressioni e gli ultimatum sullo Stato ebraico hanno evidentemente un limite nella volontà israeliana di accettarle e a Gerusalemme cresce la diffidenza e il sentimento di essere divenuti non più l'alleato, ma in certa misura l'o staggio della nuova politica (e dei nuovi interessi) ameri- cani in Medio Oriente. Non solo Washington ha bisogno della neutralità so- vietica per non compromet- tere una mediazione già difficilissima: gli americani devono pur tenere conto della possibilità che la mediazione stessa si riveli non fattibile ,e dunque sia necessario tor-1nare a Ginevra, dove i russi co-presiedono la conferenza ;di pace e il loro ruolo è an- ;cora più essenziale. V'è, a dispetto del bellicismo uffi- ;nale di Schlesinger, un no-tevole sforzo in corso perrimettere in movimento ildialogo con l'Urss. In questi giorni una delegazione di 15 senatori americani si trova a Mosca, per dare ai sovieticiUh contatto diretto con quel Congresso accusato sovente di sabotare (si ricordi l'è- mendamento alla legge com-merciale) la distensione. I se- natori hanno incontrato dele- gazioni di ebrei sovietici e, oggi, sono stati ricevuti da Breznev che è apparso di ot- timo umore, permettendosi anche un allusivo scherzo con i senatori. « Vi voglio mo- strare la nuova arma segreta sovietica » ha detto con chia- ro riferimento all'annuncio dato dal Pentagono nei gior- ni scorsi secondo cui Mosca dispone di 50 nuovi missili a testata multipla, e il se- gretario del pcus ha estratto dal cassetto un cannonegio-cattolo. Gli altri temi dell'incontro Kissinger-Gromyko sono lega- ti direttamente al nodo dei rapporti russo-americani, es-anno a Vladivostock — un numero massimo di vettori(2400) di scarso significato concreto. Però procedono e si apprende che qualche com- promesso è =tato raggiunto e nuovi spiragli si aprono quindi per un vertice in Ame- rica fra il Presidente e il se- gretario del pcus in autunno, ove appunto si dovrebbe fir- mare il raggiunto accordo « Salt ». Altrettanto lenta-sendo il terreno concreto sul quale progressi o crisi vanno misurati. I negoziati strate- gici (Salt 2) procedono len-fissimi, dopo che Breznev e Ford fissarono — lo scorso raente avanza la « Conferen- za per la sicurezza e la eoo-perazione in Europa » che si trascina da oltre due anni su temi rarefatti quali la « libera circolazione delle idee», 1". « misura atta a costruire fiducia fra i due blocchi ». Esiste ancora la possibilità(Kissinger ne parlerà appun-to con Gromyko) che la con-ferenza si concluda in luglio, con un vertice multiplo ad Helsinki, forse il 28. Quale che sarà la data del verticecorale, gli americani guarda-no con aperto scetticismo alvalore intrinseco della con- ferenza. Vittorio Zucconi