La laguna di Caorle è minacciata dal massiccio assalto delle draghe

La laguna di Caorle è minacciata dal massiccio assalto delle draghe Protesta dei pescatori e di "Italia Nostra" La laguna di Caorle è minacciata dal massiccio assalto delle draghe (Dal nostro inviato speciale) Caorle, 2 luglio. La laguna di Caorle, uno dei tratti più suggestivi dell'Alto Adriatico, sta subendo un'aggressione? C'è un procedimento penale, avviato dal pretore di Portogruaro, Antonio Lazzaro: il magistrato ha già compilato cinque comunicazioni giudiziarie. La principale accusa contestata è quella prevista dall'articolo 734 del codice, che punisce chi reca danno a beni ambientali protetti. All'origine di questa vicenda giudiziaria, c'è un esposto presentato da un gruppo di pescatori, che popolano la zo- na lagunare ancora immersa nella quiete. E' gente che trascorre la maggior parte dell'anno nei «casoni», tipiche costruzioni di legno e paglia, che formano una specie di villaggio, dove il tempo sembra essersi fermato: qualcosa da «gustare» anche per il turista che passa le sue vacanze da queste parti. Adesso, secondo le accuse, questo angolo di natura rischia di morire sotto l'assalto delle draghe. I pescatori, rappresentati dall'avvocato Marzio Albano, contestano tenacemente i la- vori intrapresi da una società per azioni, lungo il tratto sinistro del canale dei Lovi: in pratica, si sarebbe trattato di eseguire degli scavi nella zona delle «Barene», caratteristiche isolette della laguna. Un autentico sconvolgimento dell'ambiente, ripete chi ha inoltrato la denuncia. Con il materiale di riporto, si dice, sorgerebbero argini destinati a bloccare il flusso ed il riflusso delle acque, con inevitabile danno per i pesci e la selvaggina. In questa difesa ad oltranza di un patrimonio naturale si è> inserita «Italia Nostra». La presidentessa del Comita- to Veneto, Teresa Poscari re¬ scolo, si è costituita parte civile nel procedimento giudiziario, a nome dell'associazione, con l'assistenza dell'avvocato veneziano Antonio Casellati. «Questo — dice l'avvocato Casellati — è stato l'ultimo grave colpo inferto alla laguna di Caorle. E' una distruzione che si persegue ormai da anni, e che ha come massimo l responsabile l'Ente per le Tre | Venezie. Si tratta di un orga nismo per la così detta bonifi1 ca, che anni fa ha bonificato, se così si può dire, la valle più importante e più bella di questa laguna, attraversata da un canale che la congiungeva a Porto Baseleghe». L'intenzione dichiarata, secondo quanto riferiscono, era quella di ricavare del terreno agricolo. «In realtà — sostiene il legale — si stava preparando una colossale speculazione edilizia: lo dimostra il fatto che quella terra è incolta da anni, ed è attraversata da strade chiaramente più adatte a zone residenziali che al la- voro nei campi». Ora, la faccenda degli scavi e del riporto del materiale. «Questo arginamento — afferma l'avvocato Casellati — avviene con il pretesto di favorire in sostanza i pescatori. Invece, il proposito è quello di soffocare le "Barene", così, prima o poi, diventano zone malariche. E un po' per esigenze naturali, un po' per questioni igieniche, diventa necessario riempirle. E allo-ra, che cosa ci si fa sopra? Un villaggio turistico, naturai mente. Significherebbe un gravissimo guasto per la lagu-na, veder perduta un'altra jet- ga di terreno quasi incontami-«aro». g. m.

Persone citate: Antonio Casellati, Antonio Lazzaro, Casellati, Marzio Albano

Luoghi citati: Caorle, Italia, Portogruaro