La Fiat e i sindacati trattano mentre crescono le agitazioni

La Fiat e i sindacati trattano mentre crescono le agitazioni Si cerca di risolvere il "pulviscolo,, di vertenze La Fiat e i sindacati trattano mentre crescono le agitazioni Alla Mirafiori, a Rivalta e in altre sezioni gli scioperi si sono estesi - Azienda e Firn ieri si sono incontrate a Torino per la seconda volta - I temi principali sono: mobilità della manodopera, rotazione delle mansioni sulle linee, passaggi di categoria Fiat e sindacalisti stanno cercando di risolvere le centinaia di vertenze di sezione, di officina o di gruppo che, in queste settimane, sono sorte negli stabilimenti. I temi in discussione sono parecchi: mobilità del personale; ricomposizione delle mansioni per l'arricchimento professionale ed i passaggi di categoria; rotazione delle mansioni sulle linee; accorciamento dei periodi necessari per alcuni passaggi di categoria; perequazione salariale in alcune situazioni aziendali, eccetera. A Roma, lunedì della scorsa settimana, Fiat e sindacalisti decisero di affrontare l'insieme di questi problemi per definire dei criteri nell'ambito dei quali si potessero poi sistemare le singole vertenze aziendali. A Roma si convenne anche che i grandi problemi riguardanti i programmi e le prospettive del Gruppo Fiat, gli investimenti e la diversificazione produttiva, l'occupazione e gli orari di lavoro sarebbero stati esaminati in uno specifico incontro in data da stabilirsi. Per ora, dunque, si cerca di sgombrare il terreno dalle vertenze aziendali. Sono cominciate come un «pulviscolo di agitazioni» frazionate in tanti piccoli scioperi. Con il trascorrere delle settimane il movimento si è esteso ed ha raggiunto dimensioni più ampie. Alla Meccanica di Mirafiori ieri — informano i sin- dacati — hanno scioperato per due ore circa 5 mila persone. Nei settori montaggio, lastroferratura e verniciatura di Rivalta 10 mila lavoratori hanno interrotto l'attività per periodi variabili da una a due ore, con cortei interni, sia al mattino che al pomeriggio. Alle «grandi presse» di Mirafiori, 1500 operai hanno scioperato per 8 ore e alle «medie e pìccole presse» 600 persone hanno sospeso il lavoro due ore per turno. Altri scioperi si sono registrati alle Ausiliarie, all'Officina esperienze e negli enti centrali. Questo crescendo di agitazioni ha evidentemente lo scopo di premere sulle trattative in corso all'Unione industriale di Torino tra la Fiat ed i sindacalisti della Firn. Dopo il primo incontro di giovedì scorso, i colloqui sono ripresi ieri mattina. La delegazione aziendale era guidata dal direttore sindacale Paolo Annibaldi con il vicedirettore dell'Unione industriale Aldo Baro. La Firn era rappresentata dai coordinatori del settore auto Zilli, Zavagnin, Morese, con i segretari torinesi dei metalmeccanici Ferro (Uil), Aloia (Cisl), Paolo Franco (Cgil). Risolvere le vertenze aziendali è importante almeno per due motivi: il primo è ovvio e si riferisce ai danni che si recano alla produzione; il secondo riguarda l'esigenza di stabilire dei criteri per la mobilità della manodopera in vista degli spostamenti di lavoratori. Nell'incontro di ieri, la Fiat ha presentato ai sindacalisti un documento riassuntivo delle proposte che l'azienda aveva già illustrato, in linea generale, nell'incontro di giovedì scorso. I sindacati hanno esaminato il testo nella mattinata e al pomeriggio hanno consegnato alla Fiat le loro osservazioni scritte. Altra pausa (per consentire all'azienda di valutare la risposta dei sindacati) quindi alle 20 è cominciata una riunione ristretta. La Fiat e i sindacati non hanno reso pubblici i rispettivi documenti. I principali punti sui quali si discute possono essere così sintetizzati. Mobilità — In caso di trasferimenti collettivi di lavoratori l'azienda informerà i sin¬ dacati ed entro un periodo di tempo prestabilito dovrà svolgersi e concludersi l'esame congiunto del provvedimento su richiesta dei sindacati. Per gli eventuali trasferimenti si terrà conto, in via prioritaria, delle domande presentate da singoli lavoratori e dei nominativi che venissero segnalati tramite le rappresentanze sindacali di fabbrica. Altro criterio di scelta potrebbe essere quello della residenza (in rapporto al nuovo posto di lavoro). Rotazione alle linee di montaggio — La Fiat si è dichiarata disponibile a effettuare, nel settore delle linee di montar gio e in forma sperimentale, «una istruzione programmata che mediante la rotazione su più postazioni di lavoro permetta l'acquisizione della terza categoria in termini ridotti rispetto a quelli previsti dal contratto nazionale». Oggi gli operai delle linee passano dalla seconda alla terza categoria dopo circa 52 mesi. Facendo un lavoro più comples¬ so il periodo verrebbe abbreviato. Attività non continuativa alle linee — Il problema sorge per le persone che lavorano in linea non in modo continuativo, ma a periodi. L'azienda accetta di cumulare i vari periodi per farli valere ai fini del passaggio dalla seconda alla terza categoria e a stabilire criteri per gli operai che venissero tolti dalla linea quando mancano due mesi per conseguire il passaggio dalla seconda alla terza. Altri criteri saranno fissati per quei lavoratori che avendo già trascorso almeno tre mesi sulla linea desiderassero ritornarvi per maturare il pe riodo necessario al passaggio alla terza categoria. Qualifiche impiegati — Per le qualifiche degli impiegati si esamina la possibilità di istituire quattro comitati (invece di uno) così ripartiti: auto; attività diversificate; direzione, enti centrali; Spa, veicoli industriali. Sergio Devecchi

Persone citate: Aldo Baro, Aloia, Morese, Paolo Annibaldi, Paolo Franco, Sergio Devecchi, Zavagnin, Zilli

Luoghi citati: Rivalta, Roma, Torino