l tredici Leonardo che potremo vedere di Angelo Dragone

l tredici Leonardo che potremo vedere La mostra in settembre l tredici Leonardo che potremo vedere L'ineffabile bellezza del voi-1 to disegnato da Leonardo per l'Angelo della Vergine delle rocce — databile quindi dell'inizio del primo soggiorno milanese del grande artista (1482-83) — da alcuni giorni campeggia nelle vetrine dell'Ept di Torino, in via Roma, sul manifesto che l'Ente provinciale per il turismo si prepara a diffondere nel mondo intero. Annuncerà l'attesa mostra dei disegni di Leonardo da Vinci, da 130 anni conservati, con ogni cura, nella Biblioteca Reale di Torino, dove saranno esposti dal 21 settembre sino a tutto ottobre. Si tratta di un grande avvenimento culturale, perché darà a molte persone la possibilità di vedere per la prima volta questi capolavori: l'ultima loro esposizione torinese è di 25 anni fa, seguita nel '52 ! da quella allestita a Firenze | nel quinto centenario della nascita dell'artista. Ma anche, com'è stato sottolineato ieri in una conferenza stampa indetta dal presidente dell'Ept Tito Gavazzi e dall'avvocato ! Volpini, presidente dell'asso- ' ciazione Amici della Bibliote- ! ea Reale, perché in questa cir-1 costanza si vorrebbe giungere j all'allestimento di una serie | di manifestazioni per le quali s'è chiesta la collaborazione di soprintendenti e direttori | di gallerie d'arte e musei civi-1 ci e statali. Di una mostra della letteratura leonardesca, si è parlato tra il direttore della Biblioteca Reale professor Dondi e il dottor Revelli, direttore delle Biblioteche civiche dove l'esposizione potrebbe essere ordinata. Ma anche gli altri istituti torinesi, per quell'epoca, potrebbero mettere in programma delle iniziative destinate a favorire un grande ri- iancio culturale d'i" forino! La I notizia della mostra leonarde- sca ha suscitato naturalmente \ un diffuso interesse, anche ' tra gli studiosi per i quali Mogni pretesto è buono per tor- nare su questi fogli ed appro- ! fondire così le loro ricerche,! pur senza il clamore che qual- ; cuno vorrebbe suscitare. Ma è soprattutto al pubblico più vasto che si pensa; e ne ha|dato la misura la conferenza ! stampa di ieri dalla quale è emerso il taglio che alla mostra si vuole dare. Al centro saranno i disegni da tempo riconosciuti come opere autentiche di Leonardo e il famoso Codice del volo degli uccelli formato di 18 «carte»; ma vi si vogliono aggiungere alcuni fogli di discussa attribuzione. Tra questi verrà compreso anche lo Studio per l'Ercole illustrato fin dal 1958 come opera del grande vinciano da Carlo Pedretti in un saggio pubblicato su «L'Arte». Non si tratta tan- to di portare a 14 il numero j dei «Leonardo» della Bibliote-1 ca Reale di Torino che po trebberò anzi essere ridotti a dodici, visto che due disegni con Studi per le proporzioni della testa e dell'occhio (entrambi con schizzi di torchi sul verso) sono stati riconosciuti dallo stesso Pedretti come appartenenti originariamente a uno stesso foglio. Anche su suggerimento del critico Marziano Bernardi, la mostra dovrebbe assumere un chiaro taglio didascalico. Accanto ai disegni dovrebbe presentare la riproduzione fotografica dei dipinti con cui hanno attinenza, documentando insieme l'opera del genio leonardesco quale si è manifestata in ogni campo della cultura del suo tempo, a volte con anticipazioni di secoli, come in molti progetti di macchine. La presenza del codice del «Volo degli uccelli, aveva fatto pensare alla possibilità di esporre la macchina volante realizzata su disegni di Leo nardo e conservata nel museo «Caproni» di Venegono. Ma, come ha ricordato ieri matti- f na il professor Dondi in una lettera a La Stampi, sembra difficile Io si possa fare. I suoi otto metri di apertura alare mal si conciliano con le salette di cui dispone la Biblioteca Reale ed anche con l'unico salone, lungo e stretto, in gran parte già occupato da scaffali tra i quali si dovrà far posto alle vetrine di sicurezza che accoglieranno gli originali di Leonardo. Questi dovrebbero essere integrati con una di disegni di altri maestri, riconducibili nel clima leonardesco. Il catalogo della mostra sarà curato dal Pedretti, ed edito dal Giunti di Firenze. Nella organizzazione si spera di coinvolgere altri specialisti e studiosi, quali Anna Maria Brizio, Luigi Firpo e Bruno Mola j oli, chiedendo loro scritti e conferenze. La manifestazione, come è stato an- nunciato dall'avvocato Volpi ni e dal dottor Quaglieni del Centro Pannunzio, sarà corn pletata infine da una serie di concerti di musiche rinasci mentali e dotata di un premio giornalistico oltreché di un concorso per studenti, cercan do poi ulteriori contatti con gli ambienti universitari per lo sviluppo della ricerca su temi leonardeschi. Angelo Dragone

Luoghi citati: Firenze, Torino