La difesa del piccolo azionista

La difesa del piccolo azionista RISPARMIO La difesa del piccolo azionista (Segue da pagina I) lanci e ragguagli e li compensano profumatamente affidando loro incarichi puramente simbolici. Un simile lavoro è molto redditizio e invoglia altri personaggi a entrare nel gioco. Si è dato il caso di un pensionato esibizionista che, andando anni or sono all'assemblea di una grande società, criticando ed elogiando nello stesso tempo l'operato della direzione, si vide arrivare qualche giorno dopo un biglietto di. ringraziamento del presidente accompagnato da un assegno di mezzo milione. Ci prese gusto e ora guadagna moltissimo ed è fra i più solerti parlatori. Vi sono poi i professionisti all'americana. Sono avvocati che votano contro i bilanci, li impugnano dinanzi alla magistratura e sono disposti a recedere solo a determinate condizioni. Ora, però, questa cuccagna sta per finire. La legge sulle società per azioni e la Borsa prevede infatti una minoranza qualificata per le impugnative di bilancio. Infine vi sono dei finanzieri che incettano grossi pacchetti di azioni, pari al 10 per cento e anche più del capitale, e danno battaglia ai gruppi di controllo chiedendo di realizzare i loro titoli a favorevoli condizioni. In caso contrario vogliono alcuni posti in consiglio di amministrazione oppure interessanti operazioni sul capitale (distribuzione di azioni gratuite), aumento del dividendo, frazionamento delle azioni e appoggiano la loro azione con impugnative di bilancio presso la magistratura e convocazione a ritmo accelerato di assemblee straordinarie. Le leggi sulle società per azioni sono antiquate e vi sono molte possibilità per dare fastidio agli amministratori. Molti bilanci sono facilmente impugnabili, sia pure per motivi formali, e le cause si trascinano a lungo con gravi danni per le società che devono dilazionare eventuali iniziative finanziarie. Ecco perché qualche volta i gruppi di controllo cedono e rilevano a prezzi d'affezione grossi pacchetti azionari. Ma il successo invoglia gli speculatori a tentare altre avventure mentre le irregolarità che ne derivano in Borsa allontanano sempre più i veri investitori dal mercato. Recentemente questi professionisti di assemblea hanno varcato i confini nazionali e hanno incominciato a invadere la pacifica Svizzera. Finora le assemblee in quel Paese erano una pura formalità: ora invece, soprattutto nel Canton Ticino, le cose sono cambiate. Gli interventi di azionisti italiani hanno turbato la pace degli amministratori che per esempio debbono sentire lunghi discorsi senza senso oppure critiche senza fine sulla insufficiente conoscenza della lingua italiana riscontrata nella relazione che accompagna il bilancio. Per fortuna in Svizzera è possibile far votare dall'assemblea calendario e durata degli interventi e in questo modo scompare il pericolo di discorsi-fiume che qualche volta durano quattro e più ore e che snaturano l'oggetto della riunione. {Hanno collaborato Francois Renard. Le Monde, Andrew Goodrich-Clarke, The Times, Hans Stollhans, Die WelU.

Persone citate: Andrew Goodrich-clarke, Francois Renard, Hans Stollhans, The Times

Luoghi citati: Canton Ticino, Svizzera