Sempre Moser il leader del Tour

Sempre Moser il leader del Tour Il belga Rottiers si impone nella volatona sul traguardo di Versailles Sempre Moser il leader del Tour Il vincitore, gregario di Merckx, ha sorpreso tutti con uno scatto a 600 metri dal traguardo La Maglia gialla al secondo posto - Si è trattato di una tappa tranquilla la cui unica scossa è venuta da un tentativo di fuga di Luis Ocafia, subito rintuzzato - Oggi si arriva a Le Mans (Dal nostro inviato speciale) Versailles, 29 giugno. Un mare di folla ha accolto la prima domenica del Tour, che è approdato a Versailles, sfiorando Parigi, nella sua terza giornata di corsa ed ha portato al traguardo della sua prima vittoria importante il ventiduenne Karel Rottiers, il più giovane dei gregari di Merckx. Rottiers si è svincolato dal gruppo, a poco più di seicento metri dall'arrivo, all'uscita dell'ultima curva del circuito fiinale di Versailles, che si snoda sull'immenso viale alberato dell'Avenue de Paris. Il biondo fiammingo ha giocato il tutto per tutto in questi seicento metri per sfruttare la sua grande occasione, mentre addirittura la maglia gialla Moser guidava la caccia del plotone. Il leader della classifica, a suo agio su un rettilineo d'arrivo ampio come questo, è riuscito a ridurre la distanza, ma non a riacciuffare lo « scudiero » di Merckx, che ha concluso la prova a mani alzate, con quasi due macchine di vantaggio su Moser, Esclessan, Van Linden ed il resto del plotone. Questo successo, il primo della sua carriera professionistica, ripaga Karel Rottiers deila disavventura capitatagli domenica scor¬ sa nel campionato belga, una prova cui si era preparato con la convinzione di poter puntare alla vittoria. Dopo soli trecento metri di corsa Rottiers, urtato da un altro, maldestro concorrente, era caduto ed era stato costretto ad abbandonare. L'impegno con cui la maglia gialla ha cercato di annullare il tentativo di Rottiers, battendosi a fondo nella volata, ha una precisa spiegazione. Proprio a Versailles, l'anno scorso, Francesco aveva vinto a tavolino la ToursVersailles, in seguito alla squalifica per doping dell'effettivo vincitore Karstens. Stavolta, il trentino voleva, per comprensibili motivi di amor proprio, vincere con le sue gambe, senza l'aiuto dei regolamenti. Il colpo di mano del giovane belga è stato, in pratica, l'unico episodio di rilievo di un'altra giornata in cui il Tour si è orientato più sul cliché di una « corsa all'italiana » che non sul clima di aspra combattività che aveva contraddistinto la prima tappa. Merckx non ha mai assunto una iniziativa, standosene sovente a seguire la corrente in fondo al gruppo e la maglia gialla Moser ha accettato ben volentieri l'indolenza del campione del mondo, che rallentava l'impegno dei suoi uomini. Un'atmosfera abbastanza pacifica, insomma, alla quale tutti si sono più o meno allegramente adattati, riscuotendosi dalla «consegna di russare » soltanto quando un nome illustre. Luis Ocafia, ha costretto per la prima volta la radio di bordo ad annotare la sua presenza in una fuga. Il tentativo, subito controllato da Lievens, gregario di Merckx. e poi dall'olandese Kuiper. da Roj driguez in rappresentanza di Gimondi e da Cavarzasi per conto di Moser. è fallito in pochi chilometri e la corsa ha ripreso, sia pure ad andatura sostenuta, il suo ritmo regolare, movimentato soltanto dalla sortita di uno sconosciuto francese. Guilloux, alla caccia di un allettante premio di 1000 franchi. Nel finale, un'altra sortita del francese Misac, controllato da Spruyt e dal danese Ritter luogotenente di Moser, ha dato l'impressione che questo potesse essere l'episodio decisivo della giornata. Il gruppo sembrava tollerare questa iniziativa di tre uomini ampiamente fuori classifica, ma l'accordo nel trio di testa non era perfetto, per l'esitazione da parte del gregario di Merckx di offrire la sua piena collaborazione all'iniziativa. Dopo un mezzo litigio con Ritter, l'anziano Spruyt si è infine deciso a tirare, troppo tardi tuttavia per impedire il fallimento dell'impresa. La terza giornata del Tour si è quindi avviata verso un epilogo con la « volatona » di tutto il gruppo ma Rottiers. con il suo riuscito colpo di mano, ha | evitato di misura questa soluzione, beffando Van Linden. Godefroot e gli altri velocisti, che ritenevano già il traguardo di Ver| sailles come terreno riservato per la loro guerra privata. Dopo lo scoppiettante inizio il Tour, insomma, si è un po' se; duto e la cosa può anche essere comprensibile, osservando la carj tina della corsa e valutando il j poco che è stato fatto ed il ! molto che resta ancora da fare. ! Moser e Merckx sembrano pa| ghi dello scossone dato alla | classifica nella prima giornata e j paiono orientati verso un parsi| monioso impiego delle loro energie, riservandosi di dare un altro colpetto agli scalatori mercoledì, in occasione della breve cronotappa di Merlin Plage. Un ! rallentamento di combattività ! che, a quanto sembra, può con! venire a tutti, anche se l'occa| sione per un altro colpo di scena può venire all'improvviso, anI che sul più piatto dei tracciati. Domani da Versailles in 223 chilometri di completa pianura, si va a Le Mans. dove la quarta tappa del Giro di Francia si conclude sulla pista del circuito automobilistico. Gianni Pigliata Versailles. Il belga Rottiers alza le braccia al cielo tagliando vittorioso il traguardo (Tel.) Lo spagnolo Ocana

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