Per Boniperti, Parola ed Altafini sarà una tournée piena di ricordi e nostalgie di Bruno Bernardi

Per Boniperti, Parola ed Altafini sarà una tournée piena di ricordi e nostalgie La Juventus parte questa notte alla volta di Rio de Janeiro Per Boniperti, Parola ed Altafini sarà una tournée piena di ricordi e nostalgie II presidente e l'allenatore parteciparono nel 1951 al "Torneo dei Campioni" dove i bianconeri si piazzarono al secondo posto - L'attaccante ritorna invece nei luoghi dove iniziò la sua splendida carriera - Tre le partite in programma La Juventus in Brasile, ventiquattro anni dopo. Stanotte, da Fiumicino, I campioni d'Italia voleranno diretti a San Paolo (con breve scalo a Rio de Janeiro! dove mercoledì aflronteranno il Palmeiras nella prima delle tre partite in programma nella tournée brasiliana che proseguirà il 5 luglio a Rio de Janeiro contro il Flamengo e si concluderà l'8 a Belo Horizonte — dove ha sede la « Fiat Brasileira ». organizzatrice delle tre amichevoli — contro il Minas Cerais. una mista formata da elementi del Cruzeiro e dell'Atletico Mineiro. Stamane Parola dirigerà una leggera seduta d'allenamento c nel pomeriggio, da Caselle, la Juventus s'imbarcherà per Roma. La comitiva è composta dal presidente Boniperti, dall'allenatore Paro¬ la e dal suo • vice » Bizzotto, dal medico La Neve, dal segretario Secco, dai massaggiatori De Maria e Corino e dai seguenti giocatori: Zolt, Gentile, Cuccureddu. Furino, Spinosi, Scirea, Damiani, Causio, Anastasi, Viola, Bettega, Altafini, Rossi, Longobucco, Alessandrelli e Savoldi lì. Gli ultimi due sono rientrati dai prestiti con la Reggiana e con il Lanerossi Vicenza, Francesco Morini partirà probabilmente domani: oggi si sposa, nella chiesa di Pino Torinese, con | la signorina Cristina Gobbato. Per lo stopper, che salterà sicuramente la prima partita a San Paolo, la luna di miele è rimandata. Le mogli, infatti, non seguiranno i mariti nel viaggio in Sud America. Boniperti resterà in Brasile sino al A luglio, poi ripartirà per Altafini, un ritorno l'Italia perché deve seguire da vicino le battute conclusive del calcio-mercato. Altafini per motivi tamiliari e Viola, per motivi turistici, prolungheranno di quasi una settimana il loro soggiorno brasiliano mentre la squadra rientrerà in sede l'11 luglio. La ripresa dell'attività dovrebbe avvenire /'fi agosto. Il viaggio in Brasile è un nostalgico « revival », denso di significati e di ricordi per Boniperti, Parola e Bizzotto, tronche per Altafini che torna in patria. Nel luglio del 1951 il presidente ed i due tecnici parteciparono al «Torneo dei. Campioni', una competizione internazionale Ira club sudamericani ed europei, alla quale s'ispirarono i francesi per inventare la Coppa dei Campioni da cui deriva la Coppa Intercontinentale La Coppa toccò al Palmeiras e la Juventus si classificò al secondo posto ma tu la vincitrice morale della manifestazione: la squadra capitanata da Parola, entusiasmò i brasiliani. Nel girone eliminatorio la Juventus superò la Stella Rossa di Belgrado (3-21, il Nizza (3-2) ed il Palmeiras (4-0); in semifinale eliminò l'Austria di Vienna (3-3 e 3-1): nella doppia finale con il Palmeiras perse (0-1) immeritatamente la prima partita e pareggiò (2-2) la seconda. Al torneo figuravano anche il Nacional di Montevideo (l'Uruguay era fresco campione del mondo), il Vasco de Gama e lo Sporting di Lisbona. Accadde anche che, durante la burrascosa partita con l'Austria di Vienna, l'arbitro brasiliano Malcher inventasse, a 30 secondi dal termine, un calcio di rigore che consentì agli austriaci, guidali da Qcwirk, di pareggiare, suscitando vibrate proteste degli juventini e in particolare di Viola (il miglior portiere del torneo) e Muccinelli. I due bianconeri, accusati ingiustamente di aver percosso il direttore di gara, vennero arrestati dalla polizia e trattenuti per tre ore in camera di sicurezza: poi furono liberati e scagionati perché l'accusa era infondata. La formazione-base della Juventus era la seguente: Viola: Bertucelli. Manente: Mari, Parola, Piccinini: Muccinelli, Karl Hansen, Boniperti, John Hansen, Praest. La «rosa" era completata da Bizzotto. Ferrano. Vivolo e Scaramuzza Per il football italiano, umiliato in Brasile ai «mondiali" del 1950, tu una grossa rivincita. I nostri connazionali, residenti a San Paolo ed a Rio de Janeiro, decretarono il trionfo ai bianconeri. «Quando battemmo il Palmeiras per 4-0 — ricorda Boniperti che, con sei gol, fu capocannoniere del torneo — vidi piangere di gioia molti italiani. Capii, in quella trasferta, che il calcio è un mezzo di comunicazione eccezionale. Era una grossa competizione e vi presero parte autentici fuoriclasse dell'epoca. Ai bianconeri ho l'abitudine di dire: "Chi non ha giocaio al 'Maracanà' di Rio de Janeiro non parli di calcio". Poiché anche questa Juventus si esibirà nel più grande stadio del mondo, capace di ospitare 210 mila spettatori, dovrò inventare un'altra battuta. A Rio ho visto ragazzini scendere le scale palleggiando. Ho assistito anche ad una finale di un torneo sulla spiaggia di Copacabana: avrei acquistato in blocco i ventidue giocatori, tanto erano eccezionalmente bravi. In Brasile il calcio, spesso, viene prima della famiglia». — Che significato ha questa •■tournée" per la Juventus? «E' organizzata dalla Fiat brasiliana ed abbiamo accettato volentieri l'invito perché può essere un'esperienza molto interessante, un contatto con un football diverso dal nostro. E' un torneo di piacere dove, però, la squadra cercherà di fare bella figura». A San Paolo. Altafini tiabbraccera le due figlie e rivedrà molti parenti. José tornerà ad esibirsi] sul campo dove, nelle lite del Palmeiras, esordì in serie A. Nel Pai-1 mei ras, fondato da italiani (si chiamava "Palestra Italia"), Altalini giocò dal 1955 al 1958 e venne soprannominato «Mazzola" dai tifosi del club paulista. «Ci tengo a giocare dove sono nato e poi dove mi sono affermato calcisticamente — dice Altafini —: spero che anche i miei compagni, alcuni dei quali avrebbero forse preferito essere già in vacanza, s'impegnino come me. E' una "tournée" distensiva ma è importante fare bella figura a San Paolo dove il quaranta per cento della popolazione è di origine italiana. C'è un pezzo d'Italia in Brasile e la Juventus, che gode di notevole prestigio, deve salvaguardare il suo buon nome e quello del nostro paese. Le squadre che incontreremo sono forti ed in piena attività. Il clima è piuttosto umido perché è da poco cominciato l'inverno ma la temperatura oscilla dal 15 ai 20 gradi». Bruno Bernardi