Sono venuti dall'estero i gongsters della furiosa sparatoria di Milano?

Sono venuti dall'estero i gongsters della furiosa sparatoria di Milano? Il sanguinoso assalto a un furgone portavalori Sono venuti dall'estero i gongsters della furiosa sparatoria di Milano? "Molto probabilmente ci troviamo di fronte a elementi stranieri", ha detto un dirigente della Squadra Mobile - In gravi condizioni le due guardie colpite dai proiettili (Dal nostro corrispondente) Milano, 29 giugno. Caccia ai tre banditi che con altri due complici — uno rimasto ucciso e un altro ferito durante il conflitto a fuoco con quattro guardie giurate — hanno dato l'assalto al furgone blindato nel tardo pomeriggio di sabato a Milano. Durante la sparatoria sono rimaste ferite anche due guardie giurate, le cui condizioni restano gravi. « Molto probabilmente ci troviamo di fronte a elementi stranieri », ha detto un dirigente della squadra mobile, Antonio Pagnozzi, dopo una nottata di indagini. Verso le sedici di sabato un furgone blindato del ser vizio scorta valori protetto da quattro guardie giurate dei « cittadini dell'ordine » si è fermato in via Varsavia, davanti all'Ortomercato. Il furgone stava trasportando mezzo miliardo di lire in una banca di via Monte Velino. Tre guardie, il brig. Carmine Tallo, Camillo Lanzetta e Rocco Marotta (mentre il quarto, Giovanni Gottadi, è rimasto al posto di guida) sono scesi portando il denaro, contenuto in otto sacchetti di tela riposti in due borse di plastica, che era stato prelevato in alcuni supermercati della zona per essere verstato nella cassa continua della Banca Nazionale del Lavoro. A un tratto i tre agenti sono stati circondati dal commando dei gangster: « Lasciate i soldi », ha intimato uno dei malviventi sventagliando una raffica di mitra. Le guardie si sono gettate a terra e hanno risposto al fuoco. Anche gli altri due banditi (il quarto era rimasto alla guida di una « Fiat 128 » targata BL 67595 rubata), hanno incominciato a sparare all'impazzata. Due guardie giurate sono crollate a terra colpite dai proiettili. Dal furgone blindato, at¬ traverso una torretta girevole, anche il quarto agente ha risposto al fuoco ferendo uno dei malviventi all'addome e riuscendo a colpire l'auto dei banditi che si dava alla fuga. La pallottola, dopo aver forato il cofano posteriore, ha attraversato il sedile e ha raggiunto alla schiena uno dei rapinatori, identificato poi per Romano Perego, 46 anni, già noto per aver fatto parte della gang della famosa rapina di via Osoppo negli Anni Cinquanta, uccidendolo. A terra feriti il brigadiere Tallo, 39 anni, padre di tre bambini in tenera età, colpito all'addome e alla testa, e Carmine Lanzetta, 40 anni, ferito all'inguine e al petto. Le condizioni dei due, ricoverati al Policlinico, sono gravi. Guarirà invece in 30 giorni l'edicolante Pasquale Iorio, ferito per caso da uno dei rapinatori. Poco dopo, nel corso delle indagini, veniva trovata una Fiat 128 bianca con il cadavere del Perego. Gli altri erano fuggiti su una « Giulia ». Sulla Fiat 128 è stato recuperato parte del bottino: un centinaio di milioni, dimenticati forse dai rapinatori in fuga. Il bandito ucciso, com'è noto, era un vecchio personaggio della « mala » milanese, Romano Perego, uno della banda di via Osoppo. Feriti, l'edicolante Pasquale Iorio, due « Cittadini dell'ordine », Camillo Lanzetta, di 40 anni, e Carmine Antonio Tallo, di 39 anni e un altro dei gangsters. Le condizioni di Camillo Lanzetta nelle ultime ore sono peggiorate. Sempre gravi le condizioni del brigadiere Tallo, che comandava le guardie prese di mira dai banditi e che, al momento dell'assalto, stava trasportando i sacchi del denaro. Decisamente migliorate, invece, le condizioni del bandito ferito. Sabato sera aveva affermato di chiamarsi Renato Blais e di essere nato a Lione. Le indagini, dopo, potrebbero giungere ad una svolta decisiva. Per il momento nessuno dei gangsters che sono riusciti a fuggire col bottino è stato identificato. Dopo la rapina gli inquirenti hanno compiuto numerosissime perquisizioni in casa di persone legate al vecchio « giro » di via Osoppo, in abitazioni di noti esponenti della « mala » milanese, in accampamenti di zingari della città e delle zone attorno, ma, sembra, senza risultati. c. b.

Luoghi citati: Lione, Milano