"Prenotato,, il mondiale?

"Prenotato,, il mondiale? "Prenotato,, il mondiale? (Dal nostro inviato speciale) Andersiorp, 8 giugno. Il sogno di Vittorio Brambilla si è Infranto subito mentre chi nel successo proprio non sperava ha finito per vincere. Sono vicende piuttosto comuni nelle corse, amare per certuni, liete per altri. In questo caso noi possiamo essere egualmente felici, perché sono stati Niki Lauda e la Ferrari a trionfare ad Anderstorp nel Gran Premio di Svezia. Il terzo posto di Clay Regazzoni amplia il valore di questa affermazione ottenuta su un circuito che pareva ostico alla nostra Casa. « Qui c'è poco da fare, speriamo solo di conquistare qualche punto », mormoravano quelli della •squadra alla vigilia della gara. Luca Montezemolo, che ama molto il calcio, prometteva un bel « catenaccio ». E' accaduto forse un miracolo oggi ad Anderstorp? No, nei grandi premi di formula uno non ne capitano, ogni avvenimento — salvo casi eccezionali — è riconducibile a precise ragioni tecniche ed umane. Il « miracolo » è consistito, semplicemente, in una azzeccata scelta di pneumatici. Le gomme montate sulle 312 -T di Lauda e di Regazzoni — più dure e lente delle coperture adottate dagli altri teams ma più sicure — hanno retto sino alla fine senza creare problemi particolari ai due piloti. Carlos Reutemann, superato da Lauda nell'emozionante fase conclusiva della competizione, è arrivato al traguardo sulle tele, e così altri, come Emerson Fittipaldi. Questo « miracolo » — che, ovviamente, è stato creato dalla esperienza dei tecnici di Maranel- 10 ed è maturato in un ambiente conservatosi sereno malgrado le mille difficoltà della vigilia — affonda le sue radici nella robustezza delle costruzioni Ferrari: le gomme sono andate bene, è vero, però anche motori, trasmissioni, sospensioni e freni hanno compiuto il loro dovere. Molte macchine, oggi, hanno dovuto ritirarsi per noie al propulsore o all'impianto frenante, oppure sono state costrette a rallentare. « Forse — dice Mauro Forghieri, gran maestro di ogni segreto tecnico —, siamo stati fortunati, perché abbiamo scelto la strada giusta. Eravamo ad un bivio: prudenza o azzardo? Niki e Clay hanno compreso la situazione ed hanno rinunciato ad usare gomme più veloci ma di cui non eravamo sicuri. Penso che adesso siano contenti '. Lauda e Regazzoni lo sono, naturalmente, e soprattutto l'austriaco. Questa è la sua terza vittoria consecutiva (analogo exploit fu compiuto da Jackie Stewart con la Tyrrell nel 1971, quando si impose nei grandi premi di Francia, Inghilterra e Germania) Insieme con la 312-T. A questo punto direi che tessere altri elogi dell'uomo e della macchina è fin superfluo. Niki, molto semplicemente, è un campione e la 312-T è la più bella, forte e competitiva monoposto di formula uno nell'attuale stagione. Affermarsi per tre volte in un genere di gare dove la concorrenza è spietata e basta un nonnulla per alterare un risultato, ha un profondo significato. Qui non si bara, a nessun livello. Lauda e la Ferrari vincono perché sono 11 binomio più valido e perché alle loro spalle c'è un'organizzazione di prim'ordine che, a sua volta, utilizza un'esperienza inimitabile e metodi tecnici e tecnologici degli Anni Settanta. Lauda, ora, ha aumentato il suo vantaggio nel campionato mondiale. Si trova a quota 32, con 10 punti di vantaggio su Reutemann e 11 su Fittipaldi, rimasto ancora una volta all'asciutto. Ed ora per la Ferrari si annunciano circuiti assai più graditi, come quello di Zandvoort, in 0landa, dove l'anno scorso Niki e Regazzoni ottennero un favoloso « doppietto ». L'austriaco, e tocchiamo ferro, sta volando verso il titolo, come già sarebbe dovuto avvenire nel 1974. « Per carità — spiega Lauda — non parliamo di campionato. E' troppo presto, mancano otto prove alla line. Certo, stiamo procedendo molto bene. Oggi mi sarei accontentato di un piazzamento e, invece, ecco un'altra affermazione. Devo dire che è stata una vittoria difficile, forse più di quella di Montecarlo. Nel circuito monegasco si deve guidare con estrema concentrazione, ma ad Anderstorp sono andato al limite e solo negli ultimi giri ho potuto viaggiare con minore tensione ». « La mia 312-T — continua Niki — si è comportata in modo perfetto. Ha soltanto accusato all'inizio un po' di sottosterzo per via delle gomme molto dure, ma, verso metà gara, il fenomeno è sparito ed ho aumentato il ritmo. Ho cominciato a sperare In una vittoria quando mi sono accorto che riuscivo a diminuire sensibilmente lo svantaggio dalla Brabham di Reutemann. Ho tentato poi di passare Carlos due o tre volte, ma lui mi ha chiuso la strada. Alla fine, ci sono riuscito e, dopo, mi è sembrato di compiere una passeggiata ». Qualcuno potrebbe sostenere che Lauda ha imitato lo stile di Fittipaldi nel conquistare questa vittoria, nel senso che ha atteso la progressiva eliminazione di chi glli stava davanti (Brambilla, Depailler, Reutemann, Jarier e Pace). In realtà, Niki ha dovuto sfoderare unghie e zanne per conservare il proprio posto e. successivamente, ha mpsso alle corde Reutemann con un magistrale inseguimento. Regazzoni. finalmente, sorride. Il terzo posto ha portato allo svizzero quattro punti nella classifica del campionato, dove occupa adesso la sesta posizione, a quota 12. «Beh — dice Clay —. considerando tutti i problemi che abbiamo avuto nelle prove, proprio non avrei creduto che oggi finisse così. Nel finale, purtroppo, mi è calato un po' il motore e ho preferito rallentare. Sentivo delle pericolose vibrazioni. Sarebbe stato, a quel punto, uno scherzo molto brutto doversi ritirare'. Come sempre, il punto conclusivo sulla corsa della Ferrari spetta a Luca Montezemolo, che, stavolta, è riuscito a non saltare in pista dopo l'ultimo passaggio di Lauda. «La Ferrari — dice — ha una macchina e un pilota grandissimi, che sono stati capaci di comportarsi in modo splendido persino in questo circuito. E' un successo più bello degli altri, perché più sofferto e meno atteso. Il binomio Lauda-312-T è il migliore e. dall'inizio della stagione, salvo Il k.o. di Barcellona per la collisione provocata da Andretti, ha sempre concluso ogni gara. Sperare nel tìtolo mondiale è ormai lecito, anche se la concorrenza rimane fortissima. Ci auguriamo che la Ferrari possa continuare a mantenere il suo elevato rendimento ». Ferrari, dunque, ancora al vertice. Gli avversari cominciano ad essere choccati. Lo spazio per vincere si restringe e la coalizione britannica si sente alle corde. Oggi hanno compiuto una buona prova gli americani Andretti e Donohue con le Parnelli e Penske, mentre il giovane Tony Brise, con la Embassy, ha soffiato il sesto posto a Scheckter e a Fittipaldi. Il campione del mondo, ormai, nemmeno vede gli scarichi della rosse monoposto di Maranello. Michele Fenu I ritiri All'undicesimo giro: Lombardi, March, alimentazione; 22" Hunt, Hesketh, freni; 35" Mass. McLaren, motore; 37° Brambilla, March, semiasse post, sinistro; 39" Jarier, Shadow, motore; 42° Pace, Brabham, testa-coda, motore spento; 48" Schuppan, Embassy, differenziale; 50" Jan Scheckter, Williams, incidente; 54" Pryce, Shadow, cambio. Giro più veloce: Lauda, Ferrari, 1'28"267, media km 163,87.

Luoghi citati: Anderstorp, Barcellona, Francia, Germania, Inghilterra, Maranello, Montecarlo, Svezia