Agostini, senso tattico e audacia in trionfo anche a Le Castellet

Agostini, senso tattico e audacia in trionfo anche a Le Castellet Ha costruito la sua vittoria "giocando,, sul rifornimento Agostini, senso tattico e audacia in trionfo anche a Le Castellet Mino ha scelto il momento adatto puntando sulla velocità dell'esecuzione - Al secondo posto si è piazzato il canadese Du li a mei che era stato a lungo in testa - Cecotto ha rotto il motore (Dal nostro inviato speciale] Le Castellet, 8 giugno. Una corsa un po' stanca nella vigilia impostata su una formula sbagliata, è diventata vibrante e ricca di suspense al momento della verità quando i corridori sono andati in pista per giocarsi il successo. La formula su 200 miglia corse tutte di seguito produce una qara che è mischia, senso tattico, spericolatezza. doti velocistiche e di fondo, esperienza, improvvisazione, capacità di dominare la pista e di conquistarla con il record quand'è necessario. Unico fattore escluso la fortuna. Detto questo lascio alla competenza di ciascun lettore tre secondi per decidere chi può aver vinto, chi è il campione più completo esistente sulla piazza che oggi ha ottenuto una verifica in I più. Il tempo è trascorso e il pre- | mio non supera i cinque cente- 1 ! simi poiché a dire Giacomo AgoI stini sono capaci veramente tutti. Eppure Mino ha ben condensa| to alla fine della prova cos'è sta■ ta questa corsa per lui. « Una scommessa — diceva — ho vinto una scommessa » e se la rideva felice perché in effetti anche ; mezz'ora soltanto prima di partiI re le speranze erano ridotte al | lumicino. La scommessa è stata I il rifornimento, una sosta obblil gata che è stata doppia ad esem1 pio per le Kawasaki che consui mano come una Rolls Royce in giornata di prodigalità. C'erano due elementi su cui giocare, la velocità dell'operazione e il momento di effettuarla, e Mino ha azzeccato l'una e l'altro. Per prolungare la durata della benzina nella prima parte, Ago ha corso I al risparmio accettando di perdere qualcosa nei confronti dei rivali peraltro non troppo regolari, ma giocando di audacia ogni volta che una staccata più ritardata poteva far recuperare terreno e risparmiare carburante. Al comando c'è stato così un tourbillon continuo per tutta la prima metà della gara, con Baker, lo studentino canadese. Cecotto, e Duhamel ad alternarsi con Ago nelle posizioni di testa. Cecotto che a tattiche e giochi di alta scuola non è abituato si faceva prendere dalla foga di recuperare alla curva d'entrata nel rettilineo e spaccava il motore al dodicesimo giro quando aveva ormai recuperato su quasi tutti i rivali e passava in seconda posizione. A quel punto per vincere la scommessa Ago doveva far rifornimento un giro almeno dopo Baker e sperare poi nella generosità della Kawasaki. Duhamel era infatti la rivelazione della giornata dopo aver giocherellato nelle prove limitandosi a saggiare i migliori rapporti e mai badando ai tempi sul giro. Adesso in gara il suo mostro rampante all'uscita da ogni curva lenta prendeva qualche frazione di secondo al giro alle Yamaha e il margine aumentava man mano che il suo serbatoio si svuotava e gli altri erano pieni. Duhamel si fermava infatti al diciassettesimo passaggio, mentre Baker si arrestava al ventesimo e Agostini al ventiduesimo. In quei due giri compiuti alla morte, Mino costruiva la sua vittoria. Poi la completava con un rifornimento che gli costava al netto poco più di quattro secondi e compreso il rallentamento non più di dieci in totale. Baker che era rimasto fermo per dieci secondi abbondanti non aveva nemmeno tempo di dispiacersi per la segnalazione che gli metteva Agostini davanti perché cadeva al terzo passaggio con Il serbatoio pieno, vittima di un calcolo sbagliato circa la stabilità della moto nelle nuove condizioni. A quel punto il gioco era fatto a meno che Duhamel compisse II miracolo di non fermarsi. E il miracolo non accadeva, così quando il baffuto canadese entrava ai boxes alla svelta — mai come Agostini che è uscito dal sottopassaggio in piena accelerazione rischiando di travolgere tutti — l'esito della corsa appariva segnato. Quando le posizioni in pista tornavano reali Mino girava in testa con un margine di venti secondi, la moto più leggera che gli permetteva di scendere fin su tempi record. All'arrivo era un trionfo assoluto, tale da far dimenticare ai francesi persino il loro campioncino Pons che onorevolmente si era piazzato terzo, e la sconfitta francofona che era stata inflitta al campione della Kawasaki. La cronaca della giornata si completa con la serie di incidenti piuttosto lunga. Guida la serie Toracca che, messo a piedi dalla MV, e pertanto in rapporti piuttosto tesi con la casa italiana, ha concluso per terra dopo cinque giri la sua prima corsa con la Suzuki. Ha riportato la frattura della clavicola destra e forse del polso, mentre la moto è andata completamente bruciata. Baker cadendo si è procurato una leggera distorsione alla caviglia sinistra. Il francese Guili si è rotto entrambe le clavicole e il conto si completa con Philippe Coulon che negli ultimi giri delle prove di ieri si era fratturato 11 braccio destro in tre punti. Per fortuna questa è una pista sicura. Giorgio Viglino La classifica 1. Giacomo Agostini (It) Yamaha TZ4, 1 ora 29'17"2, alla media oraria di km 156,171; 2. Duhamel (Can) Kawasaki H2R a 26"8: 3. Pons (Fr) Yamaha TZ4 a 1 ' 10"4; 4. Estrosi (Fr) Yamaha 700 a 1'37"8: 5. Findlay (Aus) id. a 1'39"9; 6. Bourgeois (Fr) Yamaha TZ4 a 2'05"6; 7. Husson (Fr) Yamaha 700 a 2'07"5; 8. Balde (Fr) id. a 1 giro; 9. Carr (Usa) Yamaha TZ4 a 1 giro; 10. Choukroun (Fr) id. a 1 giro; 13. Mandracci (It) Suzuki Daytona a 1 giro: 14. Gallina (It) Suzuki a 1 giro.

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