L'assassino aveva seguito il possidente dal Casinò di Venezia fino all' «espresso»?

L'assassino aveva seguito il possidente dal Casinò di Venezia fino all' «espresso»? Forse compiuto per rapina il delitto sul treno per Roma L'assassino aveva seguito il possidente dal Casinò di Venezia fino all' «espresso»? Ma non si esclude che a uccidere l'imprenditore sia stato uno dei tanti teppisti che sui convogli da Mestre a Padova spesso minacciano anche i ferrovieri - La vittima s'allontanava da casa sovente, con un pretesto per raggiungere una casa da gioco - Era partito da Matera con 5 milioni : li aveva perduti o aveva vinto di più ? (Nostro servizio particolare) Venezia, 8 giugno. Si sta ricostruendo il delitto scoperto ieri mattina da un controllore in un vagone di prima classe del direttissimo Venezia-Roma partito alle 6,50 dalla stazione di Santa Lucia. Cinque leve che servono a chiudere i mantici delle carrozze ferroviarie sono state sequestrate: il prof. Baldo Viterbo, che ieri ha eseguito l'autopsia alla salma di Italo Dì Grottole, 53 anni, da Pislicci (Matera), dirà se con una di esse può essere stato massacrato il ricco possidente mentre dormiva in uno scompartimento del convoglio 3751. Gli inquirenti sospettano che uno di quegli attrezzi sia l'arma del delitto: è stato trovalo accanto al binario dov'era fermo il treno | prima di lasciare la stazione | veneziana. Che l'orribile delitto sia i stato compiuto per rapina ! non ci sono dubbi. Oggi si ' è appreso dalla moglie del Di Grottole, Rosa Gulfo, che la vittima era partita mercoledì 4 giugno da casa con non meno di cinque milioni in tasca: tre e mezzo in con¬ tanti e un milione e mezzo in assegno circolare, somma che era stata prelevata dalla Aliale di Pisticci del Banco di Napoli. La donna non sa peva che il marito frequen-| tasse le case da gioco. Il rie-1 co possidente era abituato ad assentarsi da casa per ricercare, diceva, pezzi di ricambio per i trattori della sua grande azienda agricola (centocinquanta ettari) che molto spesso andavano in avaria: rimaneva assente due o tre giorni. Anche mercoledì pomeriggio si era allontanato ridando alla moglie la stessa spiegazione. Quella sera non era rincasato. Il mattino dopo aveva telefonato per dirle di non stare in pensiero: era a un distributore di benzina, in giornata sarebbe rincasato. In realtà il 5 mattina il Di<Grottole era già a Venezia e ' aveva telefonato in telesele-: sione senza destare nella mo- glie il minimo sospetto. Italo di Grottole aveva telefonato, un'altra volta venerdì sera verso le 21,30. forse dal Casino di Venezia o addirittura dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia: questa volta a- veva detto che la sua auto- mobile era in panne e che sarebbe rincasato l'indomani. L'auto, invece, era stata lasciata in un garage di Bari la sera del 4 giugno; poi il Dì Grottole era salito in tre no diretto a Venezia. Al Casino il possidente era conosciuto. Completato l'accertamento della sua presenza, gli inquirenti hanno potuto appurare che dal 1" gennaio il possidente assassinale) aveva frequentato la casa da j gioco ben ventidue volte. V- , scito dal Casino, venerdì sera, | Italo Di Grottole era salito '■ a bordo di un motoscafo del I servizio pubblico e aveva rag- ! giunto la stazione ferroviaria dì Venezia. Qui (non era ancora mezzanotte) fatto tini- i brare il suo biglietto chilometrico, era salito sili treno 1 che.c->ìa si trovava su un In- , "ano inattesa di partire per \ fìoDm« 1 indomani mattina. j , Preso Post" U possidente l'wano sl e™ sistemato per trascorrere la notte. Si era \ i sfilato le scarpe, aveva allungato le gambe sui sedili e si era addormentato. L'aggressione dovrebbe essere accaduta intorno alle 5 del mattino. L'uomo è stato colpito più volte, con violenza, con un og-1 getto contundente. Più tardi mentre già il treno si trovava sid ponte translagunare (elle collega Venezia a Me- ' stre), un controllore aveva scoperto il cadavere. Sul corpo dell'uomo la polizia non ha trovato portafogli: c'era solo il biglietto chilometri- j co, oggetti personali, alcuni gettoni telefonici e bolle di consegna di una partita di vini dell'azienda agricola metapontina del Di Grottole. « Sono proprio di mio ma- I rito » ha confermato la mo- \ glie, insegnante elementare, che dopo aver viaggiato tutta la notte era giunta nelle prime ore di stamane a Mestre, accompagnata dal genero, I Carmine Sgambato, di 27 anni e da altri due parenti. Un altro particolare è stato i chiarito: nel blocchetto dì assegni trovatogli addosso c'era la matrice di uno check con la data del 6 giugno, la scritta Lucci e l'importo di 140 mila. In un primo momento si era pensato che il Di Grottole sì fosse fatto cambiare un assegno a Venezia da qualche conoscente, ma questa ipotesi è stata smentita dalla vedova, la quale ha sostenuto che il marito, prima di par\ tire il 5 giugno le aveva coni segnato l'assegno per un for! nitore. Ieri a tarda sera è stata compiuta una perquisizione in casa di un ferroviere addetto, la notte del delitto, a chiudere i mantici delle vet- ture che venivano agganciate per formare il convoglio. Ma l'esito è stato negativo e prevale l'ipotesi, specie nell'am- Mente delle ferrovie, che a uccidere sia stato uno dei tanti teppisti che da tempo infestano i treni nel tratto Venezia-Mestre-Padova compiendo scippi, borseggi e a volte minacciando anche il personale ferroviario. Gl'inquirenti non escludono che il possidente sia stato seguito da un rapinatore fin dal Casino. Forse l'assassino sapeva quello che le indagini non hanno ancora appurato: se il Di Grottole aveva vinto.

Persone citate: Baldo Viterbo, Carmine Sgambato, Casino, Gulfo, Italo Dì, Lucci