I genoani combattono ma perdono (2-1) sul campo di San Benedetto del Tronto

I genoani combattono ma perdono (2-1) sul campo di San Benedetto del Tronto I genoani combattono ma perdono (2-1) sul campo di San Benedetto del Tronto I rossoblu hanno subito due reti nel giro di un quarto d'ora - Il gol dei liguri segnato dall'attaccante Pruzzo al 33' (Dal nostro inviato speciale) S. Benedetto del Tronto, 25 maggio. A quattro giornate dal termine, Sambenedettese c Genoa hanno forse risolto il loro campionato. La vittoria dei padroni di casa (2-1) concede infatti alla squadra di Bergamasco una fondata speranza, se non la sicurezza, della salvezza. I liguri invece possono smettere di illudersi e rinunciare una volta per tutte alle ambizioni di promozione. Un discorso che dovrebbe essere definitivo e che conferma ancora una volta quanto il torneo di Serie B, nel corso del suo lungo cammino, sia stato soggetto alle imprevedibili interferenze della sorte. Squadre ambiziose hanno prontamente dovuto ridimensionare i propri progetti; altre, a metà strada apparentemente spacciate, si sono riprese portandosi fuori dalla zona critica della classifica. Proprio il Genoa è stata forse la squadra che ha vissuto più intensamente i differenti umori del campionato. A Como, dopo una delle più brutte partite dei rossoblu, Simoni dichiarò di non avere mai pensato alla promozione, ma che l'obiettivo della stagione era la salvezza. Qualche vittoria di prestigio, quella per esempio sul campo della capolista Perugia, hanno rinvigorito il sogno della serie A, rimasto ufficialmente inespresso, ma mai completamente sopito negli am¬ bienti della tifoseria genoana. Ora la sconfitta di San Benedetto, più che onorevole, tronca con taglio netto ogni speranza. Resta da dire della partita, combattuta dal primo all'ultimo minuto, condotta magistralmente dall'arbitro livornese Bergamo, incorniciata da un magnifico pubblico. Il risultato, con la vittoria di misura dei padroni di casa rende merito alla squadra più coraggiosa e più attiva. La Sambenedettese, seppure in vantaggio di due reti a zero, ha preferito non addormentare l'incontro (ma come sarebbe stato possibile del resto con il caldo appoggio dei tifosi locali?) e si è mossa sempre in proiezione offensiva. Continuando a premere verso la porta di Girardi, anche sul 2-1, non è caduta alla facile tentazione del catenaccio. Bergamasco, allenatore squalificato fino al 7 giugno, dalle spalle della propria panchina ha invitato i vari Chimenti e Ripa a non rinunciare alla manovra d'attacco. Il Genoa dunque ne è uscito frastornato, ma non umiliato: i due gol subiti all'inizio partita, nel giro d'un quarto d'ora, non hanno prostrato la compagine di Simoni, sempre pronta a rispondere, colpo su colpo, agli avversari, sfiorando la rete in una mezza dozzina di occasioni. Rizzo, uno dei più attivi in campo e assai pericoloso sui cal- I ci piazzati, Chiappara, Mosti, capace di controllare egregiamente ! Chimenti e anche di dedicarsi ; sporadicamente alle puntate of| fensive, hanno tenuto sotto presi sione l'area di Martina. Un match insomma caratterizzato da I un susseguirsi di capovolgimenti di fronte, che ha ripagato i degnamente il generoso pubblij co del « Ballarin ». La cronaca entra subito nel I vivo con le due reti dei locali, I messe a segno da Basilico, rasoterra, su punizione di Ripa e balzo a vuoto di Chimenti; la seconda dallo stesso Chimenti, di testa su corner di Basilico. Già Bergamaschi però, per il Genoa, dopo pochissimi minuti, si era trovato fra i piedi una favorevole occasione da rete che. se realizzata, avrebbe cambiato la fisionomia dell'incontro. I padroni di casa non sembrano contenti del bottino e perseverano all'attacco dopo la rete del 2 a 1, messa a segno rocambolescamente da Pruzzo al 33', comprendendo forse di poter controllare la reazione e la volontà degli avversari solo tenendoli continuamente alla corda. Tanto che le ammonizioni di Catto e Ripa, per gioco ostruzionistico, rimangono soltanto episodi occasionali. La rete di Pruzzo viene su azione di Chiappara che porta la palla in area avversaria: sul rinvio della difesa Bergamaschi tira quasi a colpo sicuro, ma Martina risponde magistralmente respingendo la palla con un colpo di reni e ne approfitta Pruzzo per spedirla in porta, trovando lo spiraglio giusto tra una selva di gambe. Nella ripresa, al 51', Mosti sfiora la traversa, dopo un batti e ribatti ed una respinta di Martina. La risposta di Chimenti è un tiro lento e centrale. Al 74' Pruzzo costringe Martina ad una parata in due tempi sulla linea. Al 77', su calcio d'angolo di Basilico, la palla attraversa tutto lo specchio della porta e Chimenti riesce soltanto a sfiorarla. All'82' Chimenti lancia Perotti che allunga troppo la palla e permette l'intervento al portiere avversario. A11'83' Pruzzo è trattenuto irregolarmente in area ma l'arbitro Bergamo non ravvisa gli estremi del rigore. AU'87' Chimenti scatta sul filo del fuorigioco e l'abilissimo stopper Mosti riesce a recuperare un attimo prima del tiro del centravanti. Salvatore Rotondo Sambenedettese: Martina; Romani, Catto; Daleno, Anzuini, Berta; Ripa, Bianchini (dal 63' Marini), Chimenti. Simonato, Basilico. Genoa: Girardi; Rossetti, Mutti; Arcoleo, Mosti, Mendoza; Rizzo, Bittolo, Pruzzo, Bergamaschi (dal 63' Perotti), Chiappara. Arbitro: Bergamo di Livorno.

Luoghi citati: Bergamasco, Bergamo, Como, Livorno, Perugia, San Benedetto Del Tronto