"Le trattative con i rapitori continuano,, La richiesta sarebbe scesa a un miliardo

"Le trattative con i rapitori continuano,, La richiesta sarebbe scesa a un miliardo Conferenza stampa sul rapimento di Cuorgnè "Le trattative con i rapitori continuano,, La richiesta sarebbe scesa a un miliardo I "contatti" vengono tenuti attraverso i legali della famiglia - Le indagini dei carabinieri si svolgono con "estrema prudenza" - Inchiesta sugli arrestati per ii tentato sequestro dell'industriale Pramaggiore Trattative in corso per il sequestro di Mario Ceretta, tra banditi e famiglia, dopo la prima richiesta di due miliardi, considerata fin dal primo momento una richiesta esorbitante. Ci sono state diverse telefonate intercalate da alcune a vuoto e da altre presumibilmente di sciacalli. Sembra che dopo la prima, sconcertante richiesta di due miliardi si sia scesi intorno al miliardo, una cifra che sarebbe ancora — secondo gli interessati — molto lontana dalle reali possibilità della famiglia Ce-1 retto. Ieri mattina c'è stata una conferenza stampa. Presenti il capitano Siazzu, dei carabinieri, il maresciallo Fasano ed il pretore dottor Boggio. «Possiamo soltanto dire che le trattative proseguono», hanno detto, «e che tutte le comunicazioni passano attraverso gli avvocati Dogliotti e Zancan». Poi hanno aggiunto che «sì nutritiano già timori». Un mese fa circa un'auto sospetta, una Opel Kadett era stata notata intorno alla villa. Ma i Ceretto avevano pensato soltanto e genericamente a malintenzionati, che sarebbero bastati i cani, tre «Dobermann», a tenere lontani. Non è escluso invece che stessero preparando il sequestro accuratamente, nei minimi particolari come è abitudine dei rapitori del\'«anonima sequestri». «Le indagini — ha detto il capitano Siazzu — a questo punto sono in una Fase estremamente delicata. La famìglia vive momenti angosciosi e ci si deve muovere con estrema prudenza per non compromettere le trattative e la vita di Mario Ceretto». Stefano Faletti, parente dei Ceretto, parlando con i giornalisti diceva: « A Cuorgnè ci sono almeno altre venti persone più ricche di Mario Ceretto. Forse sono state scartate perché si erano premunite contro i sequestri portandosi dietro sempre un'arma: altre uddirittura assumendo guardie del corpo». Anche ieri sono continuate le visite alla villa degli amici. Don Renato, il viceparroco, si era offerto di fare da intermediario, ma gli avvocati hanno rifiutato. I rapitori sono stati invitati a telefonare in villa oppure a farsi vivi presso lo studio torinese dell'avvocato Dogliotti. Ma anche queste «decisioni» degli avvocati devono fare i conti con i piani dei banditi, che spesso per motivi di sicurezza hanno idee ben precise sul co¬ me condurre le trattative e con chi. Sulle condizioni finanziarie della famiglia Ceretto, l'avvocato Dogliotti ha tenuto a precisare ancora: «Inutile dire che siamo pronti a tratta- re. Ma se mesto è un sequestro la noutra impressione è che i rapitori abbiano gettato l'amo alla cieca. Ed abbiano colto male. Sono in presenza di condizioni economiche di serie C o D, ben lontani dai rapimenti di personaggi ben noti di classe A. E la politica non c'entra. Mario Ceretto si j deve presentare alle elezioni comunali nelle liste del partito liberale, ma già altre volte ! aveva avanzato la sua candidatura». * Le indagini per il manca to rapimento di Angelo Pramaggiore, continuano dopo i l'arresto dei quattro individui sorpresi sotto casa su un furgone e una Bmw. Verranno messi a confronto con alcuni testimoni che avrebbero notato altre volte gli automezzi in sosta nei pressi di corso De Nicola. Erano le stesse macchine e le stesse persone? I quattro: Massimo Molina, 26 anni, Rubino Bellone, di 52, Bruno Marini, di 19, Ugo Corsari, di 24, continuano a sostenere di non aver mai progettato sequestri e che gli indumenti « sospetti » trovati sul furgone, tute, occhialoni, passamontagna, calzamaglie, cor. de, e guanti servivano loro per escursioni in montagna. 1 j ! i La moglie del Ceretto davanti alla villa Ma. io Ceretto, 46 anni

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