Il Napoli si consola vincendo la sua prima partita esterna

Il Napoli si consola vincendo la sua prima partita esterna Platonico successo contro il rassegnato Varese Il Napoli si consola vincendo la sua prima partita esterna "Eravamo già preparati alla vittoria della Juventus", ha commentato Vinicio - Elogi del tecnico brasiliano alla sua squadra - I tifosi non hanno rinunciato alla festa (Dal nostro inviato speciale) Varese, 18 maggio. « Oggi è la lesta della Juven- I tus, ma è anche la festa del Napoli ». dice Vinicio. E' calmissimo, cordialissimo. Felicissimo i proprio no, ma bisogna credergli quando spiega con serena con- | vinzione: •< Siamo vicecampioni i d'Italia e questo è un titolo che i ci onora, è un titolo importante. Perciò chiudiamo il campionato con molta soddisfazione e ben pochi rimpianti ». — Ma quando ha saputo il risultato di Torino come ha reagito, che cosr ha pensato? « Niente, niente di speciale. Avevo già l'animo e la mente predisposi: ad una vittoria della Juventus. Ere logico che finisse cosi, vista la classifica del Vicenza. Perciò da Torino non ci aspettavamo nessuna sorpresa, nessun regalo. Abbiamo pensato a lare la nostra bella figura in campo come sempre e ci siamo riusciti mi pare. Della Juve ci siamo preoccupati ben poco: nessun collegamento teleionico con To rino, nessuna radiolina in panelli na per ascoltare i risultali ». Dicono che Vinicio sia un brasiliano di tipo teutonico, un tedesco nato e cresciuto in Sudamerica. Oggi risulta addirittura di stampo inglese: perfetto per lo stile e la scelta degli argomenti nel discorso, impeccabile nel comportamento e nel commento. A Cambridge e ad Oxford dovevano reagire come fa ora lui i vecchi gentiluomini delle antiche stampe, abituati ad accanite paitite di cricket contrappuntate solo da vibrar di sopracciglia. E Vini ciò, trasformato da " lione » in lord, fa l'inchino alla vecchia signora. Il sopracciglio gli vibra un po' solo quando si ricorda di un'ipotesi molto stupida e molto fantasiosa saltata fuori in settimana, quella dell'offerta « proibita » che un suo amico avrebbe proposto al Vicenza per battere la Juve « £' stata una faccenda mollo antipatica — osserva Vinicio — che può avere anche condizionato il comportamento del Vicenza ». Per chiudere il discorso Vinicio si concede qualche dose (meritatissima) di orgoglio proclamando: - Credo che il Napoli meriti ' degli elogi. £' sfata la squadra più coraggiosa e più regolare del campionato ». In effetti, di complimenti ne merita tanti anche Vinicio. Per aver impostato e guidato mirabilmente una formazione dal gioco moderno, nella quale tutti mettono le giuste razioni di dinamismo, decisione e umiltà secondo le esigenze del collettivo. Lo si è visto anche a Varese, in una partita che ha avuto ben poca storia, vinta in « suiplesse » da un Napoli pressoché perfetto negli scambi e nelle manovre d'assieme. Un gol per tempo, a cura di « Peppiniello » Massa, più vivace e redditizio che mai, e il Napoli ha vinto la sua prima partita fuori casa, alla quindicesima e ultima trasferta, dopo dodici pareggi e due sconfitte. Meglio tardi che mai. però è chiaro che adesso serviva a ben poco. DI fronte a un Napoli fin troppo sicuro di sé (infatti, nei primi 20 minuti ha corso qualche minipericolo) c'era un Varese già condannato e cosi svogliato che peggio non si può nemmeno con uno sciopero. La difesa dei biancorossi ha concesso frequenti e insolite libertà a Massa e Braglia, rispettivamente marcati (marcati?) da Valmassoi e Dal Fiume: il centrocampo ha dato progressivamente via libera alle iniziative di Esposito — miglior uomo in assoluto — e alle direttive di Juliano, oggi in veste di regista molto pensante e poco ambulante, che muove come pedine di dama i vari Rampanti, Orlandini. Massa e financo La Palma e Burgnich in movimento sincronizzato attorno a lui. In attacco il Varese ha toccato il fondo con Sperotto e Libera | che hanno fatto di tutto pei dimostrare assurde le rispettive » quotazioni » sul mercato: per il bene loro e del Varese c'è da sperare che Borghi li abbia già « piazzati » come non si dovrebbe e come sempre avviene nel foot-ball. Il Napoli avrebbe potuto fare « goleada » abbastanza facilmente, ma ha evitato di esagerare, soprattutto quando ha saputo negli spogliatoi il risultato di Torino che toglieva anche le ultime speranze ! per lo spareggio-scudetto. La notizia ai giocatori è stata dato dal direttore sportivo Janich. collegato — lui sì — tramite radiolina con la radio torinese. Il tanto quotato Libera si è no: tato per un solo episodio, al 43' | del primo tempo, quando ha sei gnato. grazie ad un tiro sbagliato i di Sperotto che cercando il gol ha finito per fornirgli un pallone prezioso, deviato da Bruscolotti: l'ala del Varese ha controllato la sfera scagliandola in porta, ma intanto il segnalinee già sbandierava con vigore e l'arbitro Lattanzi annullava, facendo segno che l'attaccante aveva commesso fallo di mano (Libera naturalmente giura che non era vero). A quel punto il Napoli era già In vantag¬ gio, per I gol messo a segno da Massa al 33', dopo una bella azione collettiva: fuga di Esposito sulla sinistra, cross perfetto per Braglia, che, in perfetta solitudine, di testa deviava in porta, respinta del portiere Fabris (l'unico che meriti gli elogi nella squadra di Maroso), ancora la difesa ferma e Massa, del tutto indisturbato, poteva mettere in fondo al sacco. Sperotto aveva fatto ancora peggio del suo compagno di reparto, in aoertura di partita, quando il Napoli non si era deciso a spingere siili 'acceleratore. Su un lancio di Bonafè da metà campo, il centravanti aveva denunciato notevoli limiti di battuta e di coraggio « ciccando » un destro in corsa, tutto solo ai limiti dell'area, mandando il pallone sul fondo. Con ben altra decisione, invece, calciavano a rete gli attaccanti del Napoli, liberatisi troppo agevolmente, dooo una lunga serie di palleggi preparatori a centro campo, curati da Juliano e portati avanti con energia da Esposito e Rampanti a turno. Il gol del 2 a 0, strameritato, arrivava al 69' con un gran sinistro al volo di Massa, che concludeva un'altra azione collettiva del Napoli, nella quale i difensori varesini facevano solo da spettatori. Altra fuga di Esposito, stavolta sulla destra, centro per Braglia (sempre tutto solo), tocco per Massa che, rapidissimo, fulminava Fabris. Poco più tardi il portiere veniva sostituito da Turchetto, esordiente cosi come Buglio subentrato ad un Libera sempre più spento. Prima della fine, anche il Napoli sostituiva un uomo, lo zoppicante Clerici, che aveva cercato invano il gol con spunti brillanti (per esempio, una gran girata di sinistro al volo all'ottavo della ripresa). Si vedeva cosi Vendrame, capellone-chitarrista, che decisamente ci sa fare anche con il pallone fra i piedi, ma ha sempre troppe poche occasioni per dimostrarsi calciatore oltre che musicomane. La partita finiva con esultanza contenuta dei tifosi del Napoli, ai quali quelli del Varese, nel tentativo di una consolazione davvero difficile, replicavano invocando: « Juve-Juve ». Antonio Tavarozzi Varese 0 i Napoli 2 ••• Fabris •• Carmignani 72' Turchetto | •• Bruscolotti • Valmassoi •• Orlandini •• Dal Fiume I ••• Burgnich •• Borghi •• La Palma •• Chinellato j ••• Esposito • Maggiora ••• Massa •• Tresoldi •• Juliano • Bonafe •• Clerici • Sperotto •• 76' Vendrame •• Marini •• Rampanti • Libera ••• Braglia •• 59' Buglio •• Maroso ••• Vinicio Arbitro: •• Lattanzi Gol: 33', 69' Massa