Docente-manager preso per bancarotta e truffa
Docente-manager preso per bancarotta e truffa A Napoli, ricercato per un crack di miliardi Docente-manager preso per bancarotta e truffa Professore alla facoltà di Economia a Roma, fu amministratore della società ippica "Agnano" - Già arrestati otto suoi soci (Dal yiostro corrispondente) Napoli, 18 maggio. Accusato di bancarotta fraudolenta, truffa continuata aggravata, falso in bilancio e titoli azionari, appropriazioni indebite e associazione per delinquere, è stato arrestato il prof. Giancarlo Pochetti, di 43 anni, docente della facoltà di economia e commercio di Roma, ex amministratore delegato della società ippica « Villa Glori Agnano », che gestisce l'ippodromo napoletano. Il docente era ricercato dal dicembre dello scorso anno perché colpito da mandato di cattura emesso dal giudice istruttore della decima sezione penale del tribunale di Palermo. L'hanno bloccato i carabinieri della compagnia di Fuorigrotta, mentre a bordo di una « Mercedes », con la moglie, stava per immettersi sulla Domiziana e raggiungere la capitale. La sua presenza a Napoli era stata segnalata ai militi, che avevano predisposto appostamenti sul percorso che si presumeva avrebbe compiuto il docente. Alla cattura il prof. Pochetti non ha opposto resistenza ed ha dichiarato che all'origine della vicenda, sfociata nel provvedimento restrittivo, vi sono grossi equivoci: «Non c'entro negli illeciti, ha detto, si tratta di ima montatura, qualcuno ha voluto colpirmi per rivalità... ». Secondo l'inchiesta giudiziaria, il prof. Pochetti, in concorso con altre 18 persone, otto delle quali l'hanno preceduto in carcere (fra gli arrestati vi è anche un fratello del docente, Stefano, di 31 anni) avrebbe costituito una vasta organizzazione finanziaria con intenti speculativi, giungendo ad un «crack» di centinaia e centinaia di milioni. Quali i meccanismi della grossa truffa? La magistratura avrebbe accertato che il docente aveva costituito negli ultimi tempi società e compagnie di assicurazioni con preminenti attività nel Sud e sedi a Palermo, Roma e Napoli. Alcune di queste società, I dopo un periodo di apparente ì prosperità, avrebbero chiuso in passivo e i debiti sarebbero stati suddivisi fra gli amministratori, che provvedevano poi a costituire altri fantomatici enti finanziari. Per altre imprese commerciali il capitale sociale versato non sarebbe risultato corrispondente all'effettiva consistenza patrimoniale. Ad avviare le indagini deli la magistratura è stato un | esposto presentato da un operatore siciliano, Francesco Cammarota, che aveva acquistato, nell'agosto dello scorso anno, da Pochetti il 66 per cento delle azioni di una compagnia assicuratrice, esistente soltanto sulla carta. a. 1.
Persone citate: Francesco Cammarota, Giancarlo Pochetti, Pochetti
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