Lattami provoca la "bagarre,,

Lattami provoca la "bagarre,, Incidenti dentro e fuori lo stadio al termine della gara Lattami provoca la "bagarre,, Gruppi di tifosi tentano l'invasione del campo, poi lanciano sassi - Sfogo di Pianelli contro l'arbitro «Buffone, buffone». // grido inizia al 15' del primo tempo quando Vittorio Lattanzi nega il primo rigore al Torino per un plateale fallo su Graziani in area, poi viene ripetuto a periodi ricorrenti e tocca il diapason quando il direttore di gara concede un penalty alla squadra granata, a tempo praticamente scaduto, per Callioni che frana in area contrastato da Scala. Pulici realizza dal dischetto: la lolla ignora la prodezza del golea- dor ma non perdona l'arbitro che negando in precedenza altri due rigori ben più evidenti ha falsato il risultato della gara. C'è il tempo di mettere palla al centro ed è la fine. Boninsegna trova modo di protestare con l'arbitro negando il fallo di Scala su Callioni; il ge-i neral-manager del Torino. Bonetto, lo invita a stare zitto. Boninsegna insiste con l'arbitro accusando anche II dirigente fin quando giunge Luisito Suarez ad allontanare il centravanti. Dalla curva Maratona il pubblico si ammassa minaccioso alla re-1 (e di protezione. Partono biglie, qualche sasso, agrumi in direzio-, ne dell'arbitro. Un gruppo di più', esagitati scardina alla base unì pezzo della rete di protezione e\ crea un varco verso il campo. En-i frano tre giovani che vengono próntamente bloccati dagli agenti t di servizio. I giocatori e la terna arbitrale rientrano negli spogliatoi senza danni. Gli agenti tengono d'occhio il pubblico, che li provoca, con buon sangue freddo. ■ E' un surplace tra i due gruppi, a breve distanza. Gli ultras incominciano a correre all'interno dello stadio. Con pietre e bastoni rompono alcuni cristalli che separano il parterre dagli spogliatoi, poi si trasferiscono all'esterno e cercano di entrare nell'antistadio delle tribune e parterre ma trovandolo chiuso danno il via a un fitto lancio di pietre, alcune più grosse di un pugno. C'è ancora pubblico che cerca di uscire ed è costretto a rientrare nelle tribune per proteggersi. Vanno in frantumi alcune vetrate della sala stampa. Dalla porta carraia agenti e ca-j rabinieri escono di corsa per al-\ lontanare gli ultras. Sul cancello) travolgono la piccola Elisa Zanella di dodici anni, figlia di u»a| -maschera- dello stadio, che ri-\ porta diverse contusioni. Alla cafica degli agenti, i teppisti si dileguano. Alcuni, però, si accaniscono contro l'auto del presidente \ dell'Inter. Fraizzoli, mandandone, in frantumi uno dei cristalli. So-1 no i frutti di una designazione j sbagliata, di un arbitro che. come I // fratello Riccardo, sembra sì di-l verta a provocare giocatori e pub- j blico quasi a dimostrare che in campo chi comanda è lui. L'aspet-Ì to più deterioro dell'arbitraggio. j // presidente del Torino Pianel-; //, esce con la mascella serrata dagli spogliatoi, si aggira per il corMòlo come un leone in gabbia, i Vorrebbe slogarsi, cerca di controllarsi, poi inline sbotta: "Questo è il colmo. Non ne posso pròprio più. Non si può mandare un( arbitro romano a dirigere una partita come questa quando con | noi ci sono Roma e Lazio ancora ! in lizza per la Coppa Uefa. E' una vergogna ». // presidente si allon- I tana con frasi ancora più colorite. ! E' giunto al limite della sopporta-j zione. Forse ora metterebbe una croce per sempre sul calcio. Ma il Torino non perderà il suo presi-1 dente, la notte porterà consiglio anche se, come dice il vicepresidente Traversa: «Il nostro presidente dovrebbe comportarsi come | Conti del Bologna. Chiedere che1 Vittorio Lattanzi non sia più man- j dato ad arbitrare il Torino. Chi fa le designazioni dovrebbe avere sa-' le in zucca. Ora finiremo tutti deferiti. Ma quando una squadra co-| me la nostra è ancora in lizza per| In Coppa Uefa non si può mandare un arbitro romano. Sarà magari un sospetto cretino ma inevitabile. Per tutte le altre designazioni si va a cercare il pelo nell'uovo. Quando si tratta del Torino il primo che viene va bene. Lo stesso dirigente accompagnatore dell'Inter lasciando il campo non aveva difficoità ad ammettere che l'ar¬ bitro ci aveva preso in giro per tutta la partita». Nel clan granata era notevole il desiderio di lasciare l'arbitro in balia della lolla ma nonostante tutto Giuseppe Bonetto con i funzionari del servizio d'ordine pubblico si dava da fare per trovare un espediente per fare uscire l'arbitro dallo stadio senza danni. Alle 18,30 scattava il piano. Messa in moto del taxi abituale per lare uscire l'arbitro dalla solita uscita per attirare l'attenzione della lolla. Lattanzi con un altro mezzo veniva fatto uscire attraverso la pista di atletica leggera. Dopo un quarto d'ora era la volta dell'Inter: il pullman dei neroazzurri è partito tra gli applausi. L'ultimo a lasciare lo stadio era Fabbri. Oliando il Torino perde l'accusato è sempre lui, anche se l'arbitro è Vittorio Lattanzi. E adesso il Torino rischia una squalifica del campo di gioco, già diffidato. Rino Cacioppo Nervosismo e incidenti del dopo-gara. In alto Suarez trattiene Boninsegna, polemico verso Bonetto nascosto dall'arbitro Vittorio Lattanzi; in basso una "carica" dei carabinieri

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