SOLO LA FERRARI DIECI E LODE

SOLO LA FERRARI DIECI E LODE A Montecarlo torna a vincere dopo 20 anni con Niki Lauda SOLO LA FERRARI DIECI E LODE Assoluta superiorità della 312-T, conferma delle qualità del pilota austriaco e della validità del team Ferrari - Entusiasmo e commozione dei tifosi italiani - Lauda al terzo posto nella classifica mondiale guidata da Fittipaldi, ieri magnifico secondo (Dal nostro invialo speciale) Montecarlo, 11 maggio. Ferrari vent'anni dopo a Montecarlo. Un giovane pilola austriaco dai denti di coniglietto e una rossa monoposto simile ad un siluro hanno fugato fantasmi e paure nel più Tolle e spettacolare Gran Premio della stagione. Niki Lauda e la sua 312-T. nuova e già splendida « arma » di Maranello nel campionato mondiale di formula I, hanno dominato la corsa, come avevano fatto nelle prove, accendendo di entusiasmo gli italiani scesi nel Principato. « Stavolta vince Lauda, stavolta vince renavi », gridavano ieri i tifosi della nostra Casa. E così è stato. Logica, tecnica e sport si sono mescolati insieme, per una volta quei mille imponderabili che possono mandare in fumo abilità e preparazione, impegni e sacrifici, non si sono presentati. Lauda e il suo destriero di plastica e metallo, frutto di una « scuola » che non ha eguali, hanno potuto non vincere, ma stravincere. Né tragga in inganno la « rimonta » di Emerson Fittipaldi con la McLaren nelle fasi finali del Gran Premio di Monaco: sempli¬ cemente, Niki ha rallentato il passo per non correre inutili rischi. Per Enzo Ferrari e finalmente una buona domenica. Il vecchio leone può essere contento del giovanotto assunto con intelligente coraggio due anni fa e può essere lieto della sua vettura, cioè del lavoro dei suoi uomini. Lauda — si dice — è un freddo, un calcolatore. Invece è solo un uomo che sa controllare le sue manifestazioni esteriori. Come pilota ha programmato minuziosamente il suo lavoro, sfrut¬ tando uri talento naturale che lo pone tra i migliori. Anzi, dopo la gara nel budello di cemento e d'acciaio di Montecarlo è possibile considerarlo un vero campione. Il suo Gran Premio è stato perfetto: non un errore, non una sbavatura, e Emerson Fittipaldi. come a Silvcrstone. si è dovuto accontentare di osservare da lontano i tubi di scarico della Ferrari. La 312-T (sigla che significa 5 litri, 12 cilindri, cambio trasversale) ha dato in questi giorni la misura della sua competitività. Anticipar- ne l'esordio in Sud Africa fu mossa felicissima. Il debutto non diede subito un risultato esaltante, ma non per colpa del telaio, della distribuzióne dei pesi o della sistemazione trasversale del cambio: si trattò di una questione di motore. Comunque, la delusione e certe polemiche critiche (di cui l'orse qualcuno oggi è pentito) costituirono uno ulteriore sferzata per l'orgoglio della Ferrari. Un mese e mezzo di duro lavoro, ed ecco la prova che la nuova monoposto è un destriero e non un ronzino: vittoria di Lauda a Silvcrstone. Lauda e Regazzoni in prima fila a Barcellona (poi eliminati da Andrctti), miglior tempo a Montecarlo c, adesso, il trionfo. Terza componente del successo di Lauda e della Ferrari in questo per noi non più stregato Gran Premio è stato 10 staff tecnico e sportivo che ha operato al box. Lauda è stato « guidato » per mano nella sua cavalcata, e quando si è reco necessario sostituire le gomme da bagnato con quelle da asciutto i meccanici hanno compiuto l'operazione a tempo di primato, come fecero due anni fa a Madrid, permettendo all'austriaco di scrollarsi di dosso Ronnie Peterson. Lo svedese, dopo aver fatto miracoli per tenere il passo del rivale, stava cominciando a perdere terreno: la sosta gli ha tolto ogni possibilità a favore del solito Filtipaldi. « Devo a Enzo Ferrari e ai meccanici la vittoria di Montecarlo, più bella di quelle che ottenni l'anno scorso in Spagna e Olanda — ha detto un Lauda sprizzante gioia —. // "commentatore" mi ha dato una vettura meravigliosa per correre e i "ragazzi" sono stali bravissimi. Questi nove punti mi portano al terzo posto nella classifica del campionato mondiale: una posizione buona per puntare al titolo. Posso farcela, perché ritengo che la 312-T sia la vettura pia competitiva di tutte ». Lauda ha aggiunto: « Anche l'anno scorso avremmo potuto vincere a Montecarlo, ma Regazzoni si girò e io fui bloccato da un sciocco guasto. Stavolta con una macchimi più valida della vecchia B-5. Clay è stato fermato da Scheckter. ma io non ho avuto il minimo problema. Donottue mi ha fatto perdere un po' di tempo, ma ero tranquillo: sapevo di poter controllare Emerson ». Tutto qui. a commento di una eorsa che lo rende oggi 11 personaggio numero uno dello sport e la Ferrari la squadra più invidiala del circo della formula I. Invidiata per quel che significa la vittoria di Montecarlo: popolarità (e, via, anche ne ha già tanta, non è mai sgradevole rinfrescarla in questi amari tempi) per Lauda e, soprattutto, dimostrazione di forza. Dispiace che Regazzoni non abbia potuto dire la sua in questo Gran Premio di Monaco finalmente italiano, ma lo svizzero è stato sorpreso da una scorretta manovra di Scheckter affrontando la chicane al primo giro. E' stato urtalo e gettato in testa coda, perdendo ogni possibilità. Dopo si è rassegnato e la sua è stata una non corsa, sino al ritiro. Ci sembra, a questo punto, che le alternative del 1974 nella lotta pu- il titolo non debbano più esserci. L'uomo su cui la Ferrari deve puntare si chiama Lauda, e basta. Inutile descrivere l'entusiasmo, la commozione, lo slancio dei mille e mille tifosi della Ferrari. Lauda è stato assediato nel box della sua squadra, dove la fidanzata Mariella lo aveva atteso serena. E il loro abbraccio, credetemi, è staio quello del cavaliere che torna vittorioso dalla sua dama. Adesso, però, è proprio il momento di non eccedere nell'entusiasmo. Lauda è fortissimo, la Ferrari pure, ma non dimentichiamo due cose: 1) in formula I non bisogna mai pensare di essere « arrivati »; 2) i teams inglesi, bruciati da questa sconfitta che è di uno e di tutti, si sforzeranno di riaeciuffare questa rivale eternamente giovane. McLaren, Shadow (la spada di Zorro si è spuntata sulla corazza di Lauda), Brabham, Lotus, Tyrrell: sono in tanti, mentre la Ferrari è sempre una sola. Michele Fenu Monaco. E' il 75° giro del Gran Premio di Montecarlo: la Ferrari di Niki Lauda taglia vittoriosa il traguardo dopo aver condotto in testa tutta la corsa (Tel.]